Gabriele Sedioli



LA NUVOLA


ovvero




ma che cosa c’è dentro?




LA NUVOLA


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Copie di questo libro possono essere richieste all’autore: Gabriele Sedioli

Strada IV novembre 1944, 2

10060 Cantalupa (TO)

cell. 3459046533

e-mail: info@gabrielesedioli.it sito: http://www.gabrielesedioli.it




la nuvola




















Nella nuvola puoi trovare quello che cerchi.


4 In aria

13 La nuvola

20 Spogliato

28 Ancora lassù

34 Lei

39 Di nuovo lassù

44 Piroette

50 Lo stormo di uccelli

56 La spiaggia dei naturisti

65 L'aereo di linea

71 La piscina

77 L'aeroplanino

83 La cascata

88 Il contadino

94 Il boschetto

99 Arreso

104 Il terrazzo

110 Marika

115 Carla

121 Giovanna

127 La sera prima

133 Il mattino dopo


Personaggi

# lui

1 primo angelo

2 secondo angelo

3 folletto bambino

r roberta, moglie di lui

g gianna o giovanna

c carla

k marika

o contadino

t marito di giovanna

l luca

i gigi


In aria


Il pilota vola tra le nuvole su un aeroplanino ma non sa di avere la compagnia di due angeli.


1 Certo che potrebbe anche smetterla!

2 Eh? Ma chi?

1 Lui, no?

2 Lui chi?

1 Il nostro pilota.

2 Ah, lui. Volevi dire lui. Ho capito.

1 Bravo, proprio lui, il nostro pilota.

2 Ma che cosa dovrebbe smettere poi, scusa? Non sta facendo niente!

1 Appunto! È proprio quello che non dovrebbe fare.

2 Non ho capito. Cos’è che non deve fare?

1 Non fare niente. Non dovrebbe non fare niente.

2 E non sta proprio facendo niente, infatti.

1 Appunto: non dovrebbe non fare niente.

2 Non riesco a capire. Non deve fare niente o deve fare qualcosa?

1 No. Non dovrebbe non fare niente.

2 Ma dovrebbe fare qualcosa, allora? O no?

1 No. Non dovrebbe non fare niente.

2 Aspetta: forse ho capito. Se non deve non fare niente allora vuol dire che deve fare qualcosa, no? E non è piú semplice dirlo cosí?

1 Eh, no. Non è la stessa cosa.

2 A me sembra invece la stessa cosa.

1 Senti: se dovesse fare qualcosa, dovrebbe pensare a che cosa fare.

2 E allora?

1 Mentre, invece, adesso che non sta facendo niente, per fare qualcosa gli basterebbe fare la prima cosa che gli viene in mente.

2 Secondo me c’è una cosa che qualcuno dovrebbe fare.

1 E cioè quale?

2 E questa cosa la dovresti fare proprio tu.

1 E qual è?

2 Smetterla di essere cosí complicato! Insomma!

1 Ma è cosí semplice: il nostro pilota dovrebbe fare qualcosa.

2 Va bene, come vuoi tu. E che cosa dovrebbe fare, di grazia?

1 Te lo dico subito! Guardarsi attorno.

2 Lo sta già facendo: sta volando, anzi pilotando.

1 Sí, ma non si sta guardando attorno.

2 Mi sembra un po’ difficile pilotare senza guardarsi attorno; non ti pare?

1 Sí, ma lui non vede quello che guarda.

2 Non sapevo che fosse diventato cieco.

1 Il sole splende, l’aria è tersa e pulita e non si muove piú di tanto ma tutto questo spettacolo lui non lo vede.

2 E allora?

1 Ma non vedi? La giornata è proprio bellissima.

2 Ammesso e non concesso ma tutto questo dove dovrebbe portarlo?

1 Ad avere una reazione, almeno, una qualunque.

2 Per esempio, quale?

1 Godersi il panorama, per esempio. Come fa a non rimanerne incantato: questa veduta è troppo bella.

2 Ha parlato il panoramista. Sei troppo poeta per i miei gusti.

1 Sarò un poeta ma tu guarda un attimo questo musone. Non si accorge proprio di niente!

2 E allora? Che t’importa di che cosa non si accorge; lascialo stare! Sta pilotando molto bene l’aeroplanino e tanto ti basti.

1 Sarà; ma lui di sicuro non è un poeta.

2 Ma guarda un po’! Infatti, è un pilota.

1 Ah, certo; un pilota tra le nuvole.

2 Perché, un pilota dove dovrebbe stare secondo te?

1 Ma scusa, ti vuoi guardare attorno? Se proprio devo essere un poeta, almeno fammelo essere fino in fondo.

2 In fondo?

1 Ti devi prendere questa mia descrizione, appunto, poetica.

2 Sí, o mio signore. Concedi a noi poveri mortali la tua sublime descrizione poetica.

1 Il cielo è nitido, punteggiato di nuvole sparse ed appartenenti alla sottospecie chiamata cumulo; qualcuno piú grande, qualcuno piú piccolo, forse, ma tutti che decorano l’azzurro macchiettandolo di tanti batuffoloni di cotone.

2 Ma lo sai che sei proprio melenso? Te ne sei mai accorto?

1 Quanto sei grezzo! A guardare questo spettacolo nessuno può rimanere indifferente. E sottolineo nessuno. Posso capire te ma lui invece no.

2 Capirai. Sono fatte d’oro le tue nuvole? Ma lascialo stare, piuttosto.

1 Sí, ma il nostro pilota potrebbe anche godersi questo panorama. Sono sicuro che ne vede di bellissimi durante il suo lavoro.

2 Quale lavoro, scusa?

1 Pilota di linea.

2 Ma tu come fai a sapere che è un pilota di linea?

1 Dal modo con il quale si è comportato sino ad ora: è troppo professionale per le operazioni su un aeroplano piccolo come questo.

2 Ha parlato lo psicologo.

1 Non osservi le persone: questo è il punto.

2 Va be’. Ammesso che tu abbia ragione, non vedo come un normalissimo pilota di linea, quand’è libero dal suo lavoro, non se ne possa venire all’aeroporto cittadino a svolazzare un po’ su un aeroplanino, come l’ha chiamato lui.

1 Ma lui può volare quanto vuole, non sto dicendo niente. Non vedo però come ciò gli impedisca di godersi questo spettacolo di panorama. Dai, ammetti che oggi è proprio stupendo.

2 Ah, guarda. Sto venendo tanto è meraviglioso.

1 Certo, l’aeroplanino sarà tanto carino e potrà fargli tanto piacere volarci sopra …

2 Che pilota sarebbe altrimenti, guarda un po’.

1 … però, scusa, anche il panorama fa parte del gioco. Perché non me lo guarda? Anche solo un attimo almeno! Uno piú bello di questo non credo si possa desiderare.

2 Ma figurati: il nostro pilota non si accorgerebbe neanche di un fungo atomico.

1 Dici?

2 Certo.

1 Non so, forse hai ragione.

2 Ecco: bravo.

1 Però non è giusto.

2 Cos’è che non è giusto?

1 Che ci sia uno splendore di cielo che cerca di ghermirlo, di inglobarlo e che lui, invece, continui a svolazzarci dentro senza accorgersi di nulla.

2 Hai finito di fare il poeta?

1 È completamente immerso nei suoi pensieri, lo vedo, …

2 E allora?

1 … ma se soltanto riuscisse a lasciarli andare un momento vedrebbe che ne vale proprio la pena, senz’altro.

2 Ma scusa, quello che sta facendo è già il massimo che possa fare.

1 Che cosa vuoi dire? Che cos’è questo massimo che non può superare?

2 Sta volando!

1 Ah, be’.

2 Non deve fare nient’altro.

1 Se lo dici tu.

2 Scusa, guardalo un po’. Secondo te ha l’apparenza di andare da qualche parte? Ti sembra che si stia dirigendo in una direzione particolare?

1 Mah, non lo so. Non mi pare.

2 Appunto. Niente. Vola solo per non stare a terra.

1 Che cosa vuol dire quello che hai detto? È ovvio che se voli non stai a terra.

2 Voglio dire che sta volando senza uno scopo particolare, cosí, tanto per stare per aria.

1 Ah.

2 Anzi, se proprio vuoi uno scopo, eccotelo: evasione. Secondo me sta evadendo.

1 Cioè? Che cosa vuoi dire?

2 È tipico: si sente sopraffatto dalla realtà quotidiana o dai propri problemi personali e non vede l’ora di fuggirne via.

1 Figurati. Nessun problema non può essere risolto: basta affrontarlo. Mentre invece lui sta fuggendo, se hai ragione tu.

2 Be’, è vero, fugge; ma ha deciso di farlo portando con sé la fantasia e di portarla verso qualche posto lontano.

1 Nessun posto è migliore della realtà.

2 Invece lui non è d’accordo: fra tutti i posti ha scelto l’aria, anzi il cielo, dove poter dimenticare la terra ordinaria che lo vuol ghermire.

1 Poverino! La terra gli è contro: non gli permette di giocare al pilotino evasore tutte le volte che vuole.

2 È inutile che prendi in giro, sai. Invece fa bene a fare quello che sta facendo.

1 Ah, be’.

2 Appena può, si toglie dalla lotta della vita fuggendo verso l’alto, anche solo svolazzando con un trabiccolo da aeroclub. Quanti vorrebbero farlo!

1 Ma è una fuga, non ti pare?

2 Certo: sa che quassú non può essere raggiunto da niente e da nessuno.

1 Infatti.

2 Solo qui può rifugiarsi nel suo paradiso virtuale, anche se solo per qualche momento.

1 Sarà, ma questo paradiso mi sembra invece una bella realtà.

2 Il paradiso non è mai reale, per definizione.

1 Ah, sí? Perché, secondo te questo cielo blu intenso e queste nuvole bianche come il cotone non sono reali?

2 Non è questo ciò che deve guardare ma il paradiso che ha dentro!

1 Ma figurati! Per me il suo paradiso interno dev’essere costituito da questo cielo blu intenso e da queste nuvole bianche come il cotone.

2 Ma figurati tu! Se questo è il tuo paradiso, il suo è ben diverso.

1 Senti, guardamelo un attimo soltanto, almeno tu. Il contrasto fra il biancore delle nuvole e l’azzurro intenso del cielo pulito è splendente, accecante, ma soprattutto nitido e preciso come un quadro naïve appena dipinto, ancora fresco di tinta.

2 Lo sai che sei proprio melenso?

1 Ma dai! Potremmo rimanere ore intere a osservare questo quadro. Guarda: sembra quasi che resti calmo e tranquillo a farsi rimirare.

2 Il tuo cervello ha bisogno di una revisione.

1 Ma, scusa, come fanno queste cose belle a non farti godere?

2 Senti, io ho un altro concetto del godimento. E non consiste certo nello stare a guardare.

1 Ah, sí? Perché tu invece come godresti?

2 Come faccio a godere sarà meglio che non te lo dica.

1 Mi stavo riferendo ad adesso, dove siamo ora.

2 Meglio per te.

1 Ah! Dai, dimmi che cosa faresti adesso per goderti questa situazione.

2 Allora vediamo. Che ne so? Potrei tuffarmi dentro una nuvola.

1 Ma non puoi: è illegale! Devi essere in volo strumentale per poterlo fare.

2 Capirai! La legalità prima di tutto!

1 Certo!

2 Ma chi vuoi che ti veda quassú? Possiamo fare quello che vogliamo: non c’è nessuno, dai!

1 Ma non se ne parla proprio. E poi come fai a sapere che non ci sia qualcun altro proprio nella nuvola dove entri tu?

2 Ma figurati.

1 Come andrebbe a finire se ci fosse qualcun altro che fa il tuo stesso ragionamento?

2 So che andrebbe a finire bene perché ho un alleato, anzi un’alleata.

1 Cioè chi?

2 La statistica.

1 La statistica?

2 Certo: la statistica è dalla nostra parte.

1 Che vuoi dire?

2 Senti: ci sono piú probabilità che ci sia un altro aeroplano proprio nella nuvola dove ci tuffiamo piuttosto che la Terra inizi a girare dall’altra parte o che si metta a testa in giú!

1 Parli cosí perché non sai piú che cosa dire.

2 Anche tu. Anzi, sai che cosa ti dico, adesso? Mi ci tuffo veramente!

1 Che cosa vuol dire “ti ci tuffi”? Tu non puoi tuffarti in nessun posto, dovresti saperlo.

2 Che pignolo. Faccio tuffare il mio inquilino.

1 Chi?

2 Ehm … ospitante, condomino, locatore, locatario … quello che è.

1 Il nostro ospite.

2 Ecco, appunto. Il nostro ospite. Vuoi scommettere che te lo faccio tuffarsi in una nuvola?

1 Te lo faccio tuffarsi? Come stai parlando?

2 Che pignolo! Hai capito benissimo. Faccio in modo che lui si tuffi. Va bene se te lo dico cosí?

1 Certo: fai tuffare un altro per divertirti tu.

2 Eeehhh! E che c’è di strano? Sono sempre gli altri a farci divertire. È sempre cosí che succede.

1 Sicuro?

2 Certo! Cosí è la vita. E la vita è bella, ricordatelo: bisogna godersela, sempre e comunque.

1 Ah, be’; se lo dici tu.

2 Certo che lo dico io. Le cose che io dico le dico io, mica un altro.

1 E poi sarei io quello complicato.

2 Tu invece sei quello semplice.

1 Certamente.

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1 Come stavo dicendo il nostro pilota non sembra curarsi troppo del cielo dentro il quale si muove.

2 Finché non cade.

1 Menagramo. Dovresti cadere tu, invece.

2 Ah, lascia stare. Anzi, lascialo stare. Lascialo volare in pace.

1 Sí, ma non mi piace.

2 Di nuovo?

1 Non mi piace che non voglia andare da qualche parte: voglio dire, senza tenere una direzione particolare.

2 Te l’ho già detto prima: vola per non stare a terra.

1 Be’, però, in effetti, non va sempre dritto: ogni tanto si sposta.

2 E questo che c’entra? Si scansa per non entrare nelle nuvole. Dovresti esserne contento.

1 Già, è vero.

2 Infatti.

1 Se per caso una nuvola viene a trovarsi sulla sua traiettoria, lui si mette in leggera virata per evitarla, tranquilla e soprappensiero, per non diventare illegale.

2 Il poeta non muore mai, anzi il poeta legale. A me piacerebbe invece che anziché fare le tue tranquille accostatine entrasse nelle nuvole senza tanti complimenti.

1 E invece secondo lui no; anzi secondo me. Sono contento di vedere che almeno i suoi automatismi morali funzionano.

# VFR: fuori delle nuvole e in contatto visivo con il suolo. Cosí dicono le regole.

2 Ooohhh! Finalmente abbiamo sentito la voce del nostro pilota.

1 Ah, be’.

# Anzi no, un momento. Il contatto visivo con il suolo non è richiesto, adesso che ci penso. Quante volte ho volato in VFR sopra un mare di nebbia!

1 Ah, certo. Il nostro pilota è proprio preparato.

2 Ma che stai dicendo?

# Anche se, volendo, ero in VMC ma non in VFR. Una cosa sono le condizioni meteorologiche ed un’altra le regole da seguire.

1 Quello che ha detto è giusto; ha proprio ragione. È un pilota preparato e onesto. I miei complimenti.

2 Ma va’ a quel paese!

1 Che cosa ho detto?

2 Lascia stare; tanto, se non ci arrivi da solo …

1 Piuttosto; è tutto troppo placido.

2 Troppo.

1 Se non fosse per il quadro fantasmagorico del paesaggio, staremmo scivolando nella noia.

2 Ti sei mai ascoltato?

1 Guardalo piuttosto: il nostro pilota è di nuovo totalmente immerso nei suoi pensieri.

2 E allora? Che c’è di male ad essere soprappensiero? E poi: c’è qualcuno a cui interessino i suoi pensieri?

1 Che cosa vuoi dire?

2 Che i suoi pensieri non interessano a nessuno.

1 Sarà. Però non sta pensando a nulla.

2 Questo lo dici tu.

1 Ah, ma non ti va mai bene niente!

2 Ma lascialo stare; lascia che il nostro pilota stia fra le nuvole a pensare a quello che vuole, per favore.

1 Va bene, come vuoi tu.

2 Che fai? Bisogna sempre dar ragione ai matti?


La nuvola


Il pilota si mette a osservare una nuvola diversa dalle altre ma poi decide di tuffarcisi.

# E quella?

2 Quella cosa?

1 Sta guardando qualcosa.

2 Già. Sembra proprio che stia fissando quella nuvola laggiú.

1 È vero; pare anche a me.

# Sembra una grande mamma.

1 Eh?

2 Ha ragione. Buttiamoci nelle braccia della mamma.

1 Che cosa vuol dire “buttarsi nelle braccia della mamma”?

2 Che vuoi che voglia dire? Tuffarsi nella nuvola. Finalmente! Era ora!

1 Eh, no! Non può entrare in quella nuvola, anzi, in qualunque nuvola: è illegale.

2 Ancora queste panzane? Ma ti hanno mai spiegato che cosa significa divertirsi?

1 No; dimmelo tu che sai tutto.

2 Se ci lasci fare, vedrai che ti diverti pure tu. Ci facciamo una bella “pucciata” nel latte.

1 Ma quale latte, lascia stare. E poi, scusa, che cosa vuol dire “ci”?

2 Vuol dire “noi due”: io e lui.

1 Ah, perché adesso vi mettete d’accordo a fare le cose insieme, vero?

2 E certo: bravo che l’hai capito. Lui sí che mi capisce.

1 E invece non si può; in quella nuvola non ci potete entrare; punto e basta!

2 Ho capito: la legge innanzi tutto. Noi possiamo morire, la legge no.

1 Certo, è cosí; per questo motivo dobbiamo distoglierlo.

2 Da che?

1 Da quella nuvola. Sta tenendo lo sguardo troppo concentrato: non ne sta piú levando gli occhi. Dobbiamo proprio distoglierlo.

2 Ma perché? Dimmi solo perché.

# Sembra una di quelle statuette degli antichi … quelli … come si chiamavano quelli là?

1 Ho capito: la Grande Madre Terra.

2 La Grande Madre Terra?

1 Sí, la Grande Madre Terra. Di popoli antichi che scolpivano statuette con quella forma ce n’erano quanti ne vogliamo.

2 Veramente?

1 Certo: servivano a propiziarsi la fecondità della terra.

2 Sai sempre tutto tu.

1 Non è vero ma mi difendo.

# E sí, sembra fatta proprio cosí.

2 Hai ragione. Ma visto che tu sai tutto puoi dirmi com’erano fatte queste statuette, per favore.

1 Certamente. Tutte le statue della Grande Madre Terra erano piú o meno cosí: scolpite in un unico pezzo, rappresentavano, sí, donne ma erano costituite essenzialmente da un coacervo di rotondità.

2 Un … cosa?

1 Come la nuvola che il nostro pilota sta puntando; sperando che non voglia entrarci.

2 Va be’. Stai forse affermando che il nostro pilota sta venendo attratto dalla Grande Madre Terra o meglio dal suo simbolo?

1 Penso proprio di sí.

2 Ehi, pilota! È cosí? Ti stai accorgendo di avere di fronte la Grande Madre Terra? Dai, dimmelo! È cosí?

1 Lo sai che non ti sente.

2 È vero, me l’ero dimenticato. Ma non si sa mai. Ci provo ugualmente. Sai com’è: alle volte potrebbe sentirci.

1 Se lo dici tu.

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1 Quella nuvola assomiglia proprio a una Grande Madre Terra.

2 No, non ci assomiglia, lo è veramente; sapeva che sarebbe arrivato il nostro pilota e quindi ha deciso di mascherarsi cosí per attrarlo.

1 Ma come le inventi queste stupidaggini?

2 Anzi, ha deciso di mascherarsi per attrarci tutti; ma noi siamo stupidi ed accettiamo: non vedo l’ora di farci un bel tuffo.

1 Spero proprio invece che non lo faccia.

2 Invece lo farà, ti dico che invece ci si tufferà. Se non ci credi, guardalo: è troppo concentrato su di lei.

1 Su di essa: è una nuvola non una persona.

2 Non avevi appena detto che era una madre?

1 Certo: sembra una madre ma è solo una nuvola, un ammasso di vapore acqueo, anzi di umidità.

2 Sei troppo prosaico adesso. Un attimo fa eri piú poeta. A me piace questa nuvola madre. Anzi mamma nuvola.

1 Vedila come vuoi. Io spero solo che il nostro pilota si ricordi di seguire le regole e non ci si tuffi.

2 Adesso te lo faccio tuffare invece, sta a vedere.

1 Dovresti lasciarlo stare, invece.

2 Dai pilota, punta la tua bella nuvola e facciamoci un bel tuffo.

1 Insomma! Il pensiero di fare qualcosa d’illegale non ti sfiora minimamente? Non conta ancora qualcosa l’onestà? Andiamo!

2 Ma l’hai guardata bene la nuvola? È cosí … non so … paffuta. Troppo bella, dai.

1 Non m’interessa. Non si fa e basta.

2 Mi sa che non ti sei mai infilato dentro una cosa come questa. Anzi, mi sa che non ti sei mai infilato dentro alcunché.

1 Che cosa vuoi dire?

2 Lo sai benissimo.

1 No che non lo so. Comunque non è permesso farlo.

2 Ah, certo. Come vuoi tu. Solo noi scapestrati lo facciamo.

1 Possibile che il pensiero di fare qualcosa d’illegale non ti sfiori minimamente?

2 Lo so io cosa non sfiora il tuo cervello.

1 Ma di che cosa stai parlando?

2 Lascia stare. Quello che importa è che lui voglia puntarci contro e tu non puoi farci niente.

1 E meno male che avevo detto che era onesto!

2 Si sta solo godendo la vita; come me e come dovresti fare anche tu.

1 So io che cosa dovrebbe fare.

2 Beato te che hai sempre le certezze per sostenerti.

1 Anzi, adesso che ci penso, so io da chi farmi aiutare invece.

2 Ah, sí? E da chi?

1 Se nella retrobottega del suo cervello c’è chi penso io, con il suo aiuto sistemerò tutto.

2 Ma chi?

1 Speriamo solo che ci sia, che sia sveglio e che abbia voglia di parlare.

2 Ma di chi stai parlando, si può sapere?

1 Lo so io.

2 Tu sai sempre tutto e invece non sai mai niente.

1 Ehi, folletto bambino, ci sei?

2 Folletto bambino? Ma chi stai chiamando?

1 Ehi, ci sei?

2 Ma chi …

1 Ehi, folletto! Dai, vieni fuori!

3 Eh? Chi è?

2 Un … bambino?

1 Ah, bene; c’è. Meno male.

2 Un … bambino?!

1 Ehi, siamo noi.

2 Che cosa vuol dire “siamo noi”?

3 Noi chi?

1 Ehm, noi. (Meno male che c’è.)

2 Certo, come no. Noi.

1 Senti, non hai voglia di chiacchierare un po’; voglio dire, chiacchierare con lui? Forse hai qualcosa di dirgli, no?

3 A chi, non ho capito.

1 A lui, al nostro pilota.

3 A chi?

1 Al nostro pilota.

3 Ah, lui.

1 Sí, a lui.

3 Ma certo.

1 Ecco, bravo.

3 Anzi, adesso che vedo bene la situazione, non vedo l’ora.

1 Bene, sono proprio contento.

3 Comincio subito. Posso cominciare adesso, giusto? A parlare, cioè?

1 Quando vuoi, sei qui per questo. Di’ qualcosa al tuo padrone: vedi, ho paura che stia per fare qualcosa che non deve fare.

3 Ah, lo vedo bene. Ma adesso ci penso io. Non ti preoccupare.

1 Bene. Vai.

3 Ehi, pilota! Sei ancora lí? Be’, che aspetti? Non devi mica fermarti a pensarci sopra; no, devi agire. Sú, lo devi fare, lo sai.

1 Ehi! Non sono troppo convinto che tu abbia capito quello che volevo che tu gli dicessi.

3 Sú, pilota, lo devi fare, lo sai. E poi, scusa, non è quello che vuoi, quello che ti tira? E allora?! Vai, buttati: non vedi come ti aspetta; è tutta tua.

1 Ma … da che parte stai? Si può sapere?

3 Vai, che sono con te. Non ti preoccupare delle conseguenze: buttati ’ché tanto nessuno ti vede.

1 No!

3 Ricordati il principio della chetichella: se non vieni scoperto, è sempre legale.

# Adesso mi butto.

2 Oh, bravo! Finalmente.

1 E no! Questa è una congiura!

2 Finalmente ti vedo mettere il muso sulla nuvola. Bravo cosí: ora la traiettoria è giusta e tutto è pronto per il grande “tuffo”.

1 Delinquenti! Non potete farlo! Anche tu, traditore!

2 Sarà bellissimo, invece. Vedrai.

3 Vero.

1 Ripensateci: siete ancora in tempo.

# Ehi, però, e se ci fosse qualcun altro lí dentro? Uno che fa quello che faccio io?

1 Meno male, la ragione sta finalmente cercando di fermarlo; spero proprio che ci riesca, adesso. Folletto, almeno tu, digli qualcosa.

3 Ma certo! Glielo dico subito.

1 Ecco, bravo. Fallo rinsavire.

3 Vai pure tranquillo. Nessuno può esserci là dentro.

1 No, non questo!

3 E poi, ricordati il principio dell’altro: le brutture e le disgrazie càpitano sempre a qualcun altro, no?

1 Non è vero.

3 Vai che ti sta aspettando.

1 Ehi! Mi stai ascoltando?

3 Come? Ah, sí. Che stavi dicendo?

1 Ti stavo dicendo che non puoi essere sicuro che non ci sia nessuno dentro la nuvola.

3 Invece sí, in modo assolutamente matematico.

1 Adesso che fai? Il calcolo delle probabilità?

3 Certo.

1 Ma dai, per favore.

3 Senti. Quanti aeroplani ci sono in volo a quest’ora meridiana?

1 Be’, pochi, penso.

2 E certo: stanno facendo la pennichella.

3 Sí, gli aeroplani adesso si mettono a fare anche il pisolino!

1 Gli aeroplani? Non lo fanno i piloti il pisolino?

3 Era una battuta, tontolone!

2 Era una battuta, tontolone!

1 Che spirito di patate che avete!

2 Il tuo invece è di carote.

3 Torniamo a noi. Quanti piloti ci sono in volo a quest’ora?

1 Pochi.

3 Quante nuvole ci sono?

1 Tante.

3 E allora, ci sono piú piloti o piú nuvole?

1 Piú nuvole.

3 Ooohhh! Allora vedi?

1 Non mi hai mica convinto, sai.

2 Ma lascialo stare: il folletto ha già vinto, guarda!

1 Che cosa devo guardare?

2 Che il nostro pilota ha già aggiustato la virata, che la traiettoria è già sulla nuvola, che il punto giusto tra poco sarà nel mirino e, soprattutto, che tu non puoi farci piú niente.

1 Ho visto tutto, purtroppo. Hai avuto ragione: il folletto ha vinto.

2 Era ora che tu capissi.

1 Capisco solo che ora potrete tranquillamente attraversare la nuvola con il suo permesso. Tutti e tre.

2 Guarda che la nuvola la stai per attraversare anche tu per cui smettila, per favore.

1 Smetterla di far cosa?

2 Di gnolare!

1 Gnolare? Che cosa vuol dire?

2 Piagnucolare, lamentarsi continuamente.

1 Ma non mi sto lamentando.

2 Se lo dici tu.

1 Senti, la nuvola, nella sua bellezza, anzi nella sua paffosità, come dici tu, potrebbe anche essere molto allettante …

2 Oh, bravo.

1 … ma da qui al fatto che ci si debba tuffare in ogni caso ce ne corre.

2 Ma non sei proprio capace di lasciar correre? Di lasciar cadere le cose?

3 Vai, pilota, che la mamma ci aspetta.

2 Yuhuuu!

# Mmmh!

1 Bah.

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2 Hai visto? Alla fine tutti i tuoi arzigogoli mentali non hanno fermato la decisione giusta: il gran tuffo ci sarà.

1 Giusta solo per te.

2 Va be’, come vuoi tu.

1 Veramente non mi sembra che tutto sia come voglio io.

2 Senti; se non la vuoi capire, non so che farci.

1 Senti …

2 Ehi, che fa, non si tuffa piú?

1 Meno male: è rinsavito all’ultimo momento.

2 Ah no; sta solo aggiustando la traiettoria.

1 Era troppo bello per essere vero.

2 Eh, be’, in fondo mi sembra giusto. Visto che il gran tuffo ci dev’essere, almeno che venga fatto dalla direzione migliore.

1 Siete senza speranza.

2 Chissà qual è il punto preciso che ha scelto.

1 Ripeto: siete senza speranza.

2 Adesso ho visto: proprio lí, dritto verso la pancia; come un bimbo che si lancia tra le braccia della madre.

# Mmmhh. Sííí!

1 E adesso che fa?

2 Che vuoi che stia facendo? Sta godendo, non vedi?

1 Pure!

2 Ma come puoi capire, tu?

1 Ma che cosa!

2 Ascoltami: …

1 Avanti: vediamo che cos’hai da dire adesso.

2 … la bianca ovatta sta arrivando, l’anticipazione è al massimo ed il godimento sta per esplodergli in testa. Hai sentito come sono poeta anch’io?

1 Guarda che lí dentro, a parte l’illegalità, non ci troverà niente. Solo aria, anzi aria umida.

2 Ma possibile che tu non voglia capire?

1 Ma che cosa devo capire?

2 Che lí dentro c’è quello che lui vuole. Lui ci si tuffa proprio perché vuole prendere quello che lui si aspetta di trovarci.

1 Cioè che cosa?

2 Quello che lui vuole.

1 E che cos’è?

2 E che ne so? Quello che vuole lui. L’importante è che lo sappia lui.

1 Ah, be’.

2 E ringrazia che non ci metto dentro anche il discorso dell’inconscio. Te e il tuo folletto bambino.

1 Va be’, entriamo in questa nuvola e finiamo questa storia il piú presto possibile.

2 Oh, bravo. Finalmente.


Spogliato


Esce dalla nuvola senza l’aeroplano ma poi non cade.

1 Senti: se trova quello che cerca, che cosa cambia per lui?

2 Che importa? L’importante è che ci divertiamo. Sia quello che sia. Che resti cosí o che cambi l’importante è che mi faccia divertire. E finora è stato molto divertente.

1 Come divertente? Che cosa fa per essere divertente?

2 Svolazza, svolazza tra le nuvole. Finché svolazza cosí mi diverto comunque.

1 Ma dai, non vedi quant’è scemo?

2 Scemo? Perché scemo? Che vuoi dire?

1 Voglio dire che è troppo influenzabile: non capisce le situazioni e se ne lascia dominare senza capire quello che fa.

2 Cioè?

1 Quando gli viene voglia di fare una cosa, la fa senza pensarci. Non capisce se la può fare, come la deve fare e soprattutto perché la deve fare.

2 Parli della nuvola?

1 Certamente. Ma, secondo me, c’è dell’altro.

2 E che cosa, adesso?

1 Quando si fa manipolare dalle situazioni, non si preoccupa minimamente delle conseguenze.

2 E allora? Finché è solo lui a pagare dov’è il problema?

1 Appunto: è proprio qui il punto. Non è detto che sia sempre solo lui a pagare: qualcun altro potrebbe subire le conseguenze delle sue azioni.

2 E quindi?

1 Dovrebbe aver un po’ piú senso di responsabilità.

2 Bisognerebbe però vedere se gli altri ce l’hanno nei suoi confronti.

1 Che vuoi dire?

2 Che prima di fare quello che gli altri si aspettano da me voglio prima vedere se gli altri fanno quello che mi aspetto da loro.

1 E certo, adesso comandi tu.

2 Non è vero. È solo un elementare principio di giustizia.

1 Il tuo senso della giustizia mi sembra un po’ troppo personale.

2 Non certo piú del tuo.

1 Lui, comunque, non si accorge delle situazioni, non se ne preoccupa minimamente; anzi non se ne accorge neanche. Per non parlare del senso di responsabilità totalmente assente: non si cura delle conseguenze delle proprie azioni.

2 E se anche fosse?

1 Pensa a sua moglie che lo deve sopportare.

2 Come fai a sapere che ha una moglie?

1 Be’, avrà una moglie, no?

2 E chi lo dice che sia cosí sfortunato?

1 Sei troppo cinico. Di solito si ha già una moglie all’età del nostro pilota.

2 Diciamo che se vola per evadere, è molto probabile che sia una moglie la causa della sua fuga.

1 Lasciamo stare. Torniamo a lui. Se si comporta cosí anche con la moglie, proprio non se la merita.

2 E anche fosse? Lascialo stare. Lascialo svolazzare in mezzo alle sue nuvole tutto il tempo che vuole.

1 Sí, però a me sembra che farsi sopraffare dagli eventi non possa essere ammesso in un pilota.

2 Certo. Le fai tu le regole.

1 Le situazioni vanno precedute, controllate e non lasciate al loro potere di manipolarti.

2 E va be’, è fatto cosí. E allora? Che cosa ci vuoi fare?

1 Niente, per carità.

2 Infatti, scusa, perché mi rompi con tutti questi ragionamenti? Goditi ’sto latte che proprio adesso sta arrivando! Questa “pucciata”, sú!

1 Materialista.

2 Zitto! Ecco … suiiisc!

1 Eh? Che cosa vuol dire “suiiisc”?

# Aaahhh!

2 Ecco cosa vuol dire: stiamo entrando. Zitto che sta godendo!

1 Ho capito: ci vogliono anche le onomatopee nella vita.

# Aaah, sí, che bello!

2 Veramente!

1 Conversazione dentro il latte.

2 È vero: eccoci dentro la zuppa, come si dice.

1 Zuppa di latte?

2 Come ti pare. Guarda il biancore quant’è accecante. Bellissimo.

# Mmmhh.

1 Il nostro pilota però ha gli occhi sbarrati, non chiusi.

2 Ovviamente: vuole assaporare la sensazione che sta provando e quindi sta badando fin troppo al bianco che lo circonda.

1 Be’, possiamo dire che è certamente lontano dalla sua mente il momento in cui sbucherà dalla nuvola.

2 Ma vuoi lasciarlo godere in pace? Che t’importa!

1 Volevo solo dire …

2 Zitto, sta muovendo gli occhi.

# Ah, che bello. Sembra proprio di essere dentro il grande latte della grande tetta della grande madre.

2 È vero: i cumuli sono sempre ben bianchi.

1 Stavo dicendo: secondo te, starà già cominciando a pensare a quando sbucherà fuori?

2 Mi sa di no. E poi, ripeto, che c’entra?

1 Non mi sembra proprio che cominci ad anticiparsi quello che gli potrebbe succedere dopo.

2 Oooh, chi se ne frega. E poi tu lo sai cosa gli succederà uscendo dalla nuvola?

1 Certo che no.

2 Allora, vedi? Fregatene.

1 Sí, ma si deve preparare comunque.

2 Ma prepararsi a che cosa? È troppo bello non sapere quando il culmine dell’eccitazione arriverà o quello che succederà in quel momento.

1 Se lo dici tu.

2 Infatti lo dico io.

1 Mah! Secondo me sarà meglio che si prepari; che cerchi cioè di cominciare a rendersi conto che la nuvola sta per finire: uscirà dal bianco all’improvviso e tornerà nell’azzurro senza essere assolutamente pronto.

2 Ma pronto a che cosa? Nel momento esatto in cui uscirà dalla nuvola, infatti, può darsi che gli arrivi qualcosa di completamente inaspettato come pure assolutamente uguale a quello che aveva prima: il bello è proprio questo!

1 Se lo dici tu.

2 Infatti lo dico io.

1 Sí, però …

2 Senti: perché non ci fai godere in pace visto che tu non lo fai.

1 Non faccio cosa?

2 Godere! Insomma.

1 Lasciamo stare.

2 Ecco bravo.

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2 Sciaff! Si può dire cosí, no?

# E questo cos’è?

1 Una poderosa e rumorosa sberla in faccia, ecco che cos’è.

# Il cappellino!

2 Lascialo andare: anch’esso potrà volare da solista.

# E da dove arriva tutta quest’aria?

1 Ha gli occhiali da sole: con un po’ di calma può guardare avanti e vedere che cosa c’è.

2 Di’ pure: che cosa non c’è.

# E dov’è finito il parabrezza?

1 In effetti non c’è piú.

# Aaaahhhh!

2 Se n’è accorto.

# Dov’è finito l’AEREO?

1 Bella domanda.

2 Non aver paura: non cadi, resti comunque sú.

# Aiuto! Sto cadendo! Non ho piú l’aereo!

1 Solo quest’ultima cosa è vera.

2 Sí, infatti, ma la penultima no: non stai assolutamente cadendo.

1 Questa cosa è vera.

# Oh, e cosa faccio adesso?

2 Non ti preoccupare: è come se l’aereo ce l’avessi ancora. Non fare niente. Se ti guardi attorno, ti convincerai che non c’è proprio nulla da temere.

# Sto cadendo!

2 Ma non è vero. Guarda bene: non si vede nulla che ti sostenga in aria ma ci stai rimanendo ugualmente.

# Non voglio morire!

2 Ma dai che non muori, mollaccione!

# Ecco! Adesso cado e mi sfracello al suolo. Che brutta morte!

1 In effetti in queste situazioni non bisogna guardare in basso.

2 Quali situazioni?

1 Quando sei in alto e rischi di cadere.

2 Ho capito. Però perché non può guardare in basso?

1 Perché non può.

2 Ma guarda: la terra laggiú sotto salta troppo agli occhi e sembra proprio che lo stia aspettando.

1 Appunto. Se guarda in basso, rischia di rimanere vittima delle vertigini e precipitare.

2 Ma lui non ha paura di niente, dai. E poi, in ogni caso, sarebbe comunque una bella morte.

1 Sí, ma qui nessuno muore; è chiaro?

2 Perché? L’altezza, almeno dal punto di vista di un corpo umano, è notevole: lo sfracellamento quindi sarebbe veramente spettacolare.

1 Ma non ti accorgi d’essere cinico?

2 Tu, invece, non t’accorgi d’essere troppo moralista?

1 Pensiamo al nostro pilota piuttosto.

2 Giusto. Allora, lo vedi che non cadi?

# Ehi, ma quando mi lancio con il paracadute dalla mongolfiera mi manca il fiato mentre adesso no! Vuol dire che non sto cadendo?

2 Era ora che te ne accorgessi.

1 A me sembra addirittura che stia rallentando.

2 Pare proprio anche a me: lo si sente dall’aria.

1 Anzi, adesso che guardo meglio mi sembra anche che stia rallentando in linea orizzontale.

2 È vero, hai ragione. Che strano.

1 Che cosa, che strano?

2 Che tu abbia ragione.

1 Spiritoso.

# È vero. Non sto proprio cadendo. Non sto cadendo. NON CADO!

2 Alleluia.

# Aaah!

1 Però adesso ha smesso di rallentare.

2 Certo. Continuando a rallentare prima o poi ci si ferma.

1 Sí, ma non si è ancora fermato. È solo piú lento di prima.

2 Avrà voluto rallentare.

1 Altamente probabile. Secondo te perché l’ha fatto? Ti chiedo.

2 Aveva voglia di rallentare, che domanda!

1 Certo. Ma perché prima voleva rallentare e adesso ha smesso?

2 La velocità la decide lui, non ti pare?

1 Sí, ma perché questa velocità?

2 Dimmelo tu che sai tutto.

1 Può darsi che questa velocità sia quella tollerabile.

2 Certo che cento nodi di soffio d’aria sono un po’ troppi.

1 E siccome nel frattempo non è voluto cadere è rimasto in volo orizzontale.

2 Mmh, spiegazione troppo scientifica.

1 Sí, ma molto psicologica.

# Meno male! Sono proprio contento di non cadere.

2 Sono contento che tu sei contento.

1 Sono contento che tu sia contento: il congiuntivo.

# Un momento! Se non sto cadendo, sto però andando avanti; per cui una traiettoria ce l’ho ancora. Cioè sto volando.

2 Nessuno lo può negare.

# Adesso che ci penso: l’orizzonte è sempre lí davanti a me.

1 Bravo. Assetto zero.

# Per cui se stessi scendendo come farei a saperlo?

2 Glielo sai dire questo?

1 Certamente.

# Dovrei vedere l’angolo d’incidenza. Cioè sentire l’aria.

1 Hai visto? Lo sa da solo.

# Ah, ecco! Sento l’aria venirmi proprio da davanti. Quindi l’incidenza è zero, l’assetto è zero, la traiettoria è zero: sto volando in orizzontale.

1 Bisogna proprio dire che è bravo a fare il pilota.

2 Aaah, troppa tecnica.

1 Sarà, ma intanto ha ragionato e ha capito la situazione.

2 Hai ragione, è un mostro. Morirà affogato nei suoi calcoli.

# Insomma, sto volando. Un banale volo rettilineo orizzontale. Peccato che manchi l’aereo.

2 E non sei contento?

# Non so perché, non so proprio perché ma sto volando perfettamente in volo rettilineo orizzontale ma senza l’aeroplano.

1 Sempre precise le sue constatazioni.

2 Stai zitto per favore!

1 Perché?

2 L’istinto è sempre piú preciso della tua scienza.

1 Che stupidaggine!

2 Oltre che piú divertente.

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1 Certo che il panorama è veramente bellissimo visto da quassú.

# Certo che il panorama è veramente bellissimo visto da quassú.

1 Che fa? Ripete?

2 Non hai visto il movimento della sua testa?

1 Allora?

2 Allora semplicemente, per la prima volta nella sua vita, vede il panorama da tutti gli angoli: non ha alcunché che gli ostruisca la visuale.

1 Tu dici che è stato un caso allora?

2 Che cosa? Vedere un panorama completo?

1 No; che abbia ripetuto la mia frase.

2 Sí, è stato un caso; non t’illudere.

# E sí, è veramente bellissimo. Guarda!

1 E sí, è veramente bellissimo.

2 Che fai? Ripeti tu, adesso?

1 Ma devi sempre avere qualcosa da dire, tu?

2 Ma ti devi sempre lamentare, tu?

# E sí, è proprio bello!

2 Si diverte proprio.

1 Certo, e cosí tanto da non accorgersi di rallentare.

2 È vero, sta rallentando di nuovo. Chissà perché, adesso?

1 Si sta concentrando sui vari punti del panorama e per contemplarli meglio rallenta.

2 Ah, sí? Dici che è cosí? E secondo te se n’è accorto?

1 Certo che no! Il suo inconscio funziona senza dirgli alcunché; altrimenti che inconscio sarebbe.

2 Se lo dici tu.

1 A proposito: dici che ha paura?

2 Ma figurati! È un pilota; ricordatelo. Un pilota vero.

1 Sí, ci sono anche i piloti falsi, adesso.

2 Certo, ce ne sono molto di piú di quanto tu pensi.

1 Va bene, come dici tu: il nostro pilota non ha paura.

2 Certo!

# Ehi, ma sto rallentando. Meno male; l’aria mi darà meno fastidio.

1 Se n’è accorto.

2 Era ora.

# Un momento!

2 Eh!?

# Oh, no! Finirò per ammazzarmi.

1 Ammazzarsi?

# Certo, è proprio cosí: quando questo rallentamento finirà, mi fermerò; e quindi cadrò. Cadrò e mi ammazzerò: ne sono sicuro, lo sento.

2 Ma non sai piú che cosa inventare! Figuriamoci.

1 Te l’avevo detto che era un mollaccione.

# Sí, lo so; è cosí. Mi fermerò e quando non avrò piú velocità, cadrò e mi sfracellerò al suolo.

2 E io ti dico di no.

1 Infatti non succederà.

2 Comunque, avevi ragione: è proprio scemo.

1 Che cosa ti avevo detto?

2 Senti, pilota. Rallenta pure tranquillo: vedrai che ti divertirai ancora di piú da fermo.

1 Posso ricordarti che non ti sente?

2 Puoi pure metterci un po’ di trepidazione, se vuoi, ma positiva per favore, sú.

1 È inutile: adesso sei tu che non mi senti.

2 Ma poi, scusa, non senti? Non senti com’è carezzevole il sibilo dell’aria mentre si affievolisce. Un suono cosí dolce vuole farti morire? Andiamo!

1 Be’, il poeta sei tu adesso.

2 Aaah, stai zitto, per favore.

1 Ah, ma allora ci senti.

# Ecco. Lo sento dal sibilo dell’aria: sto per fermarmi. Sto per fermarmi e per ammazzarmi. Spero proprio che non sia cosí.

2 Niente ti sta annunciando l’arrivo di un momento in cui precipiterai.

1 Senti, ti sei accorto che ogni tanto gli parli?

2 E allora? Tanto non mi sente, qualunque cosa gli dica.

1 Infatti.

2 Quindi posso dirgli quello che voglio.

1 Contento te, contenti tutti.

2 Infatti.

# Ecco. Sono fermo.

1 È vero; adesso è completamente fermo.

2 Zitto, vediamo che cosa fa, adesso.

1 E che cosa vuoi che faccia? È fermo, perfettamente immobile a tremila metri sopra la pianura e attorniato solo da uno splendido panorama inondato dalla luce di un sole splendente.

2 Bleh!

1 Un pilota perplesso ma inondato da una bella giornata di sole. Tutto quello che può fare è rimanere immobile e abituarsi piano piano a gioire della situazione con tutta la tranquillità e la serenità possibili.

2 Sí, o mio poetastro.

1 Ma c’è qualcosa che non ti faccia venire la voglia di denigrare? Le cose belle della vita non riesci proprio a godertele?

2 Senti, le cose belle della vita, come le chiami tu, posso assicurarti che me le so godere.

1 Se lo dici tu.

2 Certo che lo dico io. L’inconveniente è che le mie sono molto diverse dalle tue; e soprattutto sono molto piú belle.

1 Capirai. Lasciamo stare. Guardiamo piuttosto cosa farà adesso il nostro pilota.

2 Ecco, bravo: stiamo a vedere quanto tempo ci metterà per abituarsi a questa situazione, adesso.


Ancora lassú


Lo sconcerto e lo spavento lo tengono bloccato ma poi finisce per piroettare in aria provandoce gusto.


# E adesso cosa ci faccio sospeso per aria quassú?

1 Per adesso niente: è meglio che stia fermo cosí.

2 Ma no, lascia che si muova. Ci sono tante cose belle da fare.

1 Ed invece deve semplicemente godersi il panorama: è proprio eccezionale. Guarda: non potresti godertelo un po’ anche tu?

2 Lo sai che non mi piace stare a guardare soltanto.

1 Ma anche contemplare è bello.

2 Ah, guarda.

1 Infatti, guarda il nostro pilota: la classica postura del pensatore.

2 Sí, infatti; anzi, senti adesso come te la racconto.

1 Avanti, sentiamo.

2 Un supporto invisibile sostiene la gamba piegata, il ginocchio sostiene il gomito, l’avambraccio sostiene la mano chiusa, il pugno sostiene il mento sul quale si sostiene la testa.

1 Cos’è questa sequela di “sostentamenti”?

2 È che tutta questa catena serve solo a sostenere un cervellino che ha già cominciato a vagare chissà dove.

1 E allora? L’importante è porsi delle domande, non ottenere delle risposte.

2 Come dici tu, o mio filosofo.

# Che cosa faccio adesso?

1 Niente, il panorama non lo attira, non riesce a far presa su di lui.

# Eppure devo vedere che cosa mi tiene sú.

1 Basterebbe soltanto che guardasse come sono posati i suoi piedi: forse comincerebbe a comprendere qualcosa.

# Ho capito! L’aereo c’è ancora ma è diventato invisibile!

2 Ma allora sei proprio scemo!

# Adesso comincio a tastare l’aria intorno a me e vedrai che lo sento con le mani; anche se non lo vedo.

1 Lascialo provare; capirà subito come stanno veramente le cose.

# Ah!

2 Che buffo!

1 Certo che a vederlo sbracciarsi cosí fa anche un po’ tenerezza.

# Niente; non riesco a trovare nulla. Qui non c’è proprio niente.

2 Che cosa ti avevo detto?

# Ma, allora, cos’è che mi tiene sú?

2 Cosa mi dai se te lo dico?

# Allora vediamo. Non c’è nient’altro quassú oltre a me. Voglio dire: non vedo proprio niente che mi sostenga per cui devo proprio essere solo io che mi tengo sú. Forse funziona con la mia volontà.

1 Bravo, comincia a capire. Si chiama istinto di sopravvivenza.

# Un attimo. Il mio sedere è seduto su qualcosa; quel qualcosa mi terrà ben sú e dovrò pure sentirlo.

2 Vai, bello. Mettiti le mani sotto il sedere: senti cosa c’è.

# Adesso mi metto le mani sotto il sedere e saprò tutto. Con calma.

2 Che attesa! Che spasimo!

1 “Zitti zitti, piano piano.”

2 Eh?

1 È un’opera lirica.

2 Se non fai continuamente vedere quant’è smisurata la tua cultura non sei contento.

1 Invidioso.

# Ah! Ah!

2 È inutile che ti affanni: non c’è niente.

1 Affermazione incontrovertibile.

# Ma allora il mio sedere su che cos’è appoggiato se con la mano non sento niente?

2 Su un bell’incontrovertibile niente.

# Devo saperlo perché non cado.

1 E dopo che l’hai saputo?

2 Ma che cosa te ne importa: non stai cadendo e tanto ti basti.

-------------------------

# Va bene, non cado. Ma che cosa faccio adesso? Non posso certo restare per aria all’infinito.

1 Dovrebbe avere fede.

2 In che cosa?

1 In quello che vuole fare.

2 E che cosa vuole fare?

1 Non lo so.

2 Ah, parli solo perché hai la lingua in bocca.

1 Parli cosí perché non capisci.

# E adesso che cosa faccio? Vorrei muovermi da qui. Ma come faccio?

2 Nel momento in cui l’hai detto ti sei mosso. Se te n’accorgessi, capiresti tutto.

# Ehi, sbaglio o mi sono mosso? Mi sembra proprio di essermi sentito muovere in avanti.

2 Meglio tardi che mai.

1 Che bravo.

# Però, un attimo; mi sono mosso quando ho detto che volevo muovermi. E allora forse per muovermi devo solo dirlo.

2 Non è proprio cosí ma va già bene anche cosí.

# Adesso provo a dire “vado tre metri in avan...” ehi! È successo prima ancora che lo finissi di dirlo.

2 Intelligente il ragazzo.

1 Gli manca solo l’ultimo passo.

# Che bello! Provo di nuovo. “Vado tr...”

1 Eccolo.

# È vero! Basta pensarlo che succede.

2 Bene, adesso ci dovremmo divertire veramente.

1 Ci?

2 Zitto, pignolo!

1 E adesso che fa?

2 Si pensa meglio con gli occhi chiusi.

# Sono qui e mi abbasso lentamente di un metro. Ecco, cosí; proprio cosí.

1 Bravo. Bisogna sempre controllare la situazione.

# Funziona!

1 Èureka!

2 Eh?

# Adesso però voglio cadere. Voglio sentire quant’è dura l’aria.

2 Vai, caduta libera.

1 Oplà.

2 Ah, le usi anche tu le onomatopee, adesso.

1 Lascia stare; guarda piuttosto il suo viso.

2 Perché? Cos’ha?

1 La classica espressione di gratitudine.

# Aaah!

2 Ah, be’, certo: si è appena accorto che l’aria non è dura come cemento, ma morbida come un cuscino, d’aria appunto.

1 Scusa, ma è semplicemente “sceso” nel modo che aveva immaginato.

2 Per me ha soltanto constatato che l’aria è morbida e dolce come panna montata.

1 Panna montata?

2 Sí, quella cosa dentro la quale ti puoi divertire a muoverti come vuoi, assaporandola a piú non posso.

1 Ma di che cosa stai parlando?

2 Lascia stare, va’.

# Adesso mi scateno.

2 Vai, il cielo è tuo.

# Allora, ripassiamoci tutte le manovre.

1 L’istruttore non muore mai.

# Allora. Volo rettilineo orizzontale. Velocità costante.

1 Crociera?

# Bene. Adesso salita. Stessa velocità: è inutile rallentare. Almeno, per adesso non serve.

2 La velocità la fai tu: non preoccuparti.

# Bene. Anche questa va. Adesso la discesa. Ah, che bello: abbasso l’assetto ma la velocità non aumenta.

2 Sei sempre tu che fai la velocità: convincitene.

# Adesso basta discesa. Livelliamo e cominciamo le virate.

2 Quale inclinazione?

# Per adesso mettiamo un venti gradi; poi vedremo.

2 Grazie.

1 Se ti dice “prego”, io ti …

2 Eh?

# Ah, che bello. Stringiamo di piú.

1 Non troppo però.

2 Ma lascia che si diverta!

# Che bello volare! L’ho sempre detto che è bello volare!

2 È vero, è bellissimo.

1 Sembra che andiate d’accordo.

# È bellissimo!

2 Piú che bellissimo, stupendo.

# Adesso ti capisco, Jonathan Livingston!

2 Ma guarda: le fa anche lui le citazioni dotte.

1 Spiritoso.

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1 Ehi, mi è venuta in mente una cosa.

2 Che cosa?

1 Se volteggiare in ogni direzione nell’aria è per lui cosí piacevole, non potrebbe venirgli il desiderio di condividerla con qualcun altro?

2 Lascialo stare! Chi vuoi che capisca quant’è godurioso volare? Lascia che si goda in pace i suoi volteggi per aria.

1 Ma perché devi essere cosí egoista? L’uomo è un animale sociale.

2 Non è egoismo. La vita è bella e te la devi godere. Tutto qua. Che cosa ci sei venuto a fare al mondo altrimenti?

1 Non è proprio cosí. Si gode a provare il piacere di condividere con gli altri quello che si ha.

2 Be’? Perché ti sei fermato? A che cosa ti sei messo a pensare?

1 Che cosa vuol dire mi sono fermato a pensare?

2 Ma non sto parlando a te.

# A chi potrei far vedere che so volare?

1 Ah! Mi ha letto nel pensiero, allora. O mi ha sentito?

2 Ma figurati!

# Anzi, meglio, potrei far volare qualcun altro insieme a me. Se lo prendo e lo metto vicino a me, lo porto in aereo con me. Quante volte l’ha già fatto; perché non dovrebbe funzionare?

1 Non c'è che un metodo per venirlo a sapere: provare.

2 Ce n’è un altro: lasciar stare.

# Diciamo di sí. Andiamo a cercare un passeggero.

1 E chi porterà in volo?

2 Uno scemo come lui.

# Ehi, devo sceglierlo però. Chi posso far venire con me?

1 Speriamo che scelga bene.

2 Sí, però, sarà anche meglio che lo vada a prendere, non ti pare?

1 A prendere il passeggero?

2 Certo. Se deve proprio portarlo in volo, sarà meglio che lo vada a prendere, non ti pare?

1 E allora? Che cosa vuoi dire con questo?

2 Che deve cominciare a scendere nel frattempo: chiunque scelga sarà per terra in questo momento; non ti pare?

1 Hai ragione. Mentre sceglie può cominciare a scendere; lentamente, senza fretta. Penso proprio che possa fare piú cose contemporaneamente?

2 Certo che può: è un pilota, ricordi?

# Roberta!

1 Ah, bene. Chi è Roberta?

2 E come faccio a saperlo?

# Anche se

1 Sarà sua moglie.

2 Sarà in ogni modo la ragazza che occupa i suoi pensieri.

# Ma sí

1 Se lo dici tu.

2 Se lo dici tu.

1 Che fai? Il pappagallo?

# Roberta. Sto arrivando.

1 Senti, facciamo finta che questa Roberta sia sua moglie.

2 Come vuoi tu. Ogni uomo ha sempre una donna nei suoi pensieri.

1 Ogni uomo è un porco che se n’approfitta.

2 Peccato che il genere umano si riproduca con quelle porcherie.

1 Vorrà dire che sei un porco anche tu.

2 Meno male che ci sei tu, tutto d’un pezzo e pulito come un agnellino.

1 Certo.


Lei


Sul terrazzo di casa vuol far vedere alla moglie che può volare ma poi non ci riesce.


2 Chissà come sarà questa moglie.

1 Spero proprio che sia come dovrebbe essere una moglie.

2 Perché, saputone, come dovrebbe essere?

1 Dovrebbe essere l’unica persona che lo ami veramente. Piú di quanto lui immagini; piú di se stessa in ogni caso.

2 Ma siamo sicuri? Non ti sembra un po’ esagerato?

1 Ah, hai anche dei dubbi? Lui non dovrebbe mai riuscire ad amarla quanto lei ama lui.

2 Adesso ci mettiamo a fare le misure.

1 Il marito dev’essere l’unico scopo dell’esistenza della moglie.

2 Sí, ma le mogli hanno sempre un modo un po’, diciamo, particolare di amare i mariti.

1 Quale modo?

2 Il loro modo.

1 Ah, e allora? Non importa il modo ma l’intensità, per favore.

# Mah!

2 Hai sentito? Ti ha detto “mah”.

1 E con questo?

2 Chi dice “mah” il cuor contento non ha.

1 E di che cosa non è contento, secondo te?

2 Ma della moglie, naturalmente, o quella che è. Da come ne ha appena parlato si direbbe proprio che sia una moglie, però.

1 Ah, sí? Spero proprio che lei abbia le idee chiare su come una moglie debba dimostrare amore a un marito.

2 E se invece lei avesse ancora bisogno di un po’ d’addestramento a questo riguardo? Come facciamo?

1 Ma dai! Con lei non può fare il pilota istruttore: il matrimonio non è un aeroplano da imparare a pilotare.

2 Ah, no?

# E lei cosa fa per me, dopotutto? Eh? Che cosa fa, lei, per me?

2 Sembra che questa moglie non lo soddisfi molto.

1 Sarebbe a dire?

2 Che non ne è contento.

1 Guarda che tutto quello che lei ti fa può tranquillamente essere considerato affetto, e di quell’immenso anche, quello che tu invece non sembri proprio apprezzare. Correggimi se sbaglio, per favore.

2 Stai parlando con lui?

# Ci sono tante cose molto importanti che lei non mi vuole dare!

1 E quali sono? Quali saranno mai? Perché non ti accontenti di quello che ti viene dato? Non te l’ha mai insegnato nessuno questo?

2 Ehi, stai parlando con lui?

# Se soltanto me ne desse un po’, di quelle cose, tutto si risolverebbe!

1 Ma di quali cose? Tu sí che hai capito tutto! Ma che cosa vuoi risolvere? Non c’è niente da risolvere. Dovresti lasciar stare e prendere quello che hai già: è senz’altro piú che sufficiente.

# Eh, sí!

1 Com’è difficile farsi capire, vero?!

# Dovrei fare il signore. Rimanere superiore.

1 Bravo, parli bene, ora. Devi essere signore.

2 Avete finito, voi due?

1 Di far cosa?

2 Di beccarvi. Tanto non ti sente; è inutile che t’infervori.

1 Sí, hai ragione.

2 Meno male.

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1 Il nostro pilota non si decide ancora a scendere come dovrebbe.

2 Starà pensando a qualcosa.

1 E a che cosa?

2 A una cosa qualunque; che t’importa quale?

1 Ma no, invece! La gioia di questa sua nuova facoltà dovrebbe sopraffare ogni altra cosa: dovrebbe volare in tutta fretta da sua moglie e lui invece pensa solo a denigrarla.

# Ma sí. È sempre lei quella che se lo merita di piú.

1 Alla buon’ora. Ora vai, torna pure a casa.

2 Bravo, vai; torna pure a casa.

# Roberta, arrivo. E di volata (è proprio il caso di dirlo): ti farò vedere una cosa meravigliosa.

1 Ehi, non cosí in fretta. Non riusciremo a stargli dietro.

2 Cerca di fermarlo.

1 E come faccio, secondo te?

2 Pensa a qualcosa. Sei tu l’intelligentone, dopotutto.

1 Cerca di non prendere in giro, per favore.

2 Certo non si può proprio dire che non stia “volando” dalla felicità.

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1 Il nostro pilota non è abituato a tornare a casa propria via aria: l’ha sempre fatto via terra. Dovrebbe essere piú difficile questa volta.

2 E invece è piú facile: in volo può vedere meglio quello che gli serve perché può guardare dall’alto.

1 Forse hai ragione: infatti l’ha trovato subito il suo terrazzo; si vede che è veramente un bravo navigatore.

2 Adesso ti farà vedere anche un bell’atterraggio.

1 Allora è anche bravo a pilotare.

2 Certo: guarda come sta già impostando bene il sentiero di discesa per il terrazzo.

1 A proposito, hai visto? Non c’è nessuno. Il nostro pilota non ha ancora trovato pubblico per ora.

2 Eh, già. Sono tutti in casa a farsi la pennichella: è l’ora della siesta.

# Guarda, non c’è nessuno.

1 Vuol dire che nessuno lo starà a guardare.

# Vuol dire che non avrò spettatori.

1 Pazienza.

# Oltre a Roberta, s’intende.

1 Be’, non sappiamo se starà a guardarlo. In fondo nessuno l’ha avvisata.

# Là!

2 Hai visto che bell’atterraggio?

1 Sí, non c’è male.

2 Ah. Non ti sprecare, mi raccomando.

1 Va bene; è stato bravo. Contento?

2 Grazie. Però, mentre stiamo qui a cincischiare, ci è scappato: se n’è già andato a cercare sua moglie.

1 Figurati; neanche il tempo di toccare terra.

2 Ha fretta perché è felice, dai.

# Dove sei? Sono tornato.

2 Il salotto è deserto.

1 Sarà in cucina.

# Sarà in cucina.

1 Infatti.

# Vieni sul terrazzo: ti devo far vedere una cosa bellissima!

r Aah!

# Dai, vieni.

r Mi hai spaventato! Ma quando sei entrato che non ti ho sentito?

# Lascia stare; vieni con me.

2 Guardalo, che marito premuroso.

1 Lo sto guardando; ma mi sembra anche che sia un po’ troppo rude.

2 Ma dai. È solamente ansioso di mostrarle la cosa meravigliosa che ha scoperto!

1 Be’, capisco la fretta; ma trascinarla in questo modo mi sembra francamente un po’ eccessivo.

r Va bene, vengo, non ti sto mica dicendo di no.

2 Non sta piú nella pelle, dai.

# (Chissà se riesco a far volare anche lei.)

1 Comincia a chiedere un po’ troppo, il nostro caro pilota.

# (Oh, al massimo la porto in braccio!)

1 Ah, be’.

# Ecco, mettiti qui.

1 Il pubblico è a posto.

2 Sí, ma gli spettatori, anzi la spettatrice, mi sembra un po’ scettica.

1 Ma no. È solo aspettativa.

2 Sarà, ma questa moglie mi sembra un po’ dubbiosa.

1 Ma è perché lui sta facendo una cosa che lei non l’ha mai visto fare.

2 Vuoi scommettere che …

# Adesso guarda e ammira.

2 … ora spinge una mano in alto per levitare dal pavimento?

1 È vero. Come Superman. Peccato però che non succeda nulla.

2 Come da copione.

# Ma …?

2 Che bambino!

1 Veramente.

r Allora?

2 Te l’ho detto che era scettica.

# Eppure … io …

1 È troppo sconcertato per dire qualcosa di piú.

r Come sei carino.

# Ma …?

2 Rientra pure in casa Roberta, tanto adesso non vola.

r Veramente, sai. Sei proprio carino. Non sto scherzando.

# Ma …?

2 Pilota? Smettila di spingerti in sú; tanto non voli adesso.

r Sei in una posa veramente carina, sai?

# Ma sto cercando di volare!

2 Sta cercando di volare!

r Stai cercando di volare?

# Eh, sí.

r Scusami, scusami tanto! Non l’avevo capito. Dai fammi vedere: ti sto a guardare, dai.

# Ci sto già provando! Ma non ci sto riuscendo; non so perché. Prima lo stavo facendo.

r Prima?

2 Certo. È atterrato sul terrazzo. Non l’hai visto?

# Sí, prima. In volo.

r Ho capito. Be’, scusa: ora devo tornare in cucina. Quando ci riesci di nuovo, chiamami: sono lí.

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2 Guardalo: starà rimuginando?

1 Ovvio. Anzi, starà senz’altro pensando di aver avuto un sogno o un’immaginazione.

2 Certo: quello che ha vissuto prima lassú per aria non è mai avvenuto.

1 “La vita è sogno”.

2 Eh?

1 Pedro Calderón de la Barca.

2 Ho capito: un’altra dotta citazione.

1 Sí, ma ora guardalo.

2 Uh? È vero: sta librandosi nell’aria.

1 E non se n’è neppure accorto.

2 Be’, in fondo è logico: meno risposte trova, piú tempo passa a cercarle e meno si accorge del mondo che lo circonda.

r Hai fame? Vuoi qualcosa da mangiare?

# Ahi!

2 E ancor meno della moglie che rientra nel terrazzo.

r Cosa fai lí per terra?

1 Secondo te, che cosa fa adesso lí per terra?

2 Rimane sempre piú perplesso, ovviamente.

# Ah!

1 Si sarà fatto male?

2 Sono curioso di sentire che cosa dice a sua moglie, adesso.

# (Non riesco a venirne a capo: devo assolutamente ragionare in pace, da solo.) No, niente, non ho nulla, lascia stare. Vai pure.

2 Tutto qui? Che fantasia!

r Va bene. Come vuoi.

1 Un po’ di male se l’è fatto, in ogni caso.

2 Poverino.

1 Ma in che posizione sta rimanendo adesso?

2 Quella meno dolorante, dai.

# Ah!

1 Eh, sí.


Di nuovo lassú


Dal bagno esce inavvertitamente all’aria aperta per inseguire un aereo di linea ma poi si accorge di poter nuovamente volare.


1 Gli piace cosí tanto stare per terra? Prima o poi si dovrà rialzare.

2 E lascialo distendersi un attimo: è caduto; non ti ricordi?

1 Caduto? Saranno stati venti centimetri, dai.

# Non capisco.

2 Ma non c’è niente da capire.

# Devo ragionare da solo e in pace. Qui non ci capisco niente.

1 Poverino, che impresa.

2 Quale?

1 Tirar fuori qualcosa di ragionevole dal ginepraio di avvenimenti che ha attraversato il nostro pilota!

# Ecco. L’unico posto dove posso stare in pace è il bagno. Chiuso a chiave. Seduto sulla tazza del cesso.

2 Ah, sí? Chiusa o aperta?

1 Spiritoso. Andiamo, piuttosto, che ci sta già andando.

2 Sí, dai. Andiamo tutti al bagno, tutti assieme appassionatamente.

1 Sei troppo morboso per i miei gusti.

2 Veramente il morboso sei tu.

1 E perché, scusa? Non vedo proprio come fai a dirlo.

2 Appunto: proprio qui sta il punto.

1 Cioè?

2 Quando dicevo “andiamo tutti al bagno”, volevo solo dire che lui ci va a rimuginare i suoi pensieri mentre noi soltanto per guardarlo un po’ e divertirci.

1 Sí, ma l’hai detto come se avessi voluto dire quell’altra cosa.

2 Guarda che non ci ho pensato minimamente; sei tu invece che quella cosa ce l’hai sempre in testa.

1 Ma se sei stato tu a far riferimento a un’orgia; era chiaramente sottinteso.

2 Ma ti senti quando parli?

1 Certo che mi sento; sei tu che non capisci.

2 Veramente sei stato tu a usare per primo la parola “orgia”.

1 Sí, ma sei stato tu per primo a sottintenderla, era chiaro.

2 Veramente, se una cosa è sottintesa, non mi sembra che sia poi cosí chiara, almeno per definizione.

1 Va be’, lasciamo stare. Seguiamo il nostro pilota, piuttosto.

2 Ecco, bravo.

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1 Bene, eccoci qua.

2 Sí, il trasferimento si è concluso.

1 Sí, tutti in bagno.

2 E allora? La porta è chiusa a chiave, il rifugio è reso inaccessibile e lui può ruminare i suoi pensieri con calma.

1 Sulla tazza del cesso.

2 Chiusa. Cosí sei contento, o mio morbosone.

1 Sei tu che pensi a quello.

2 A che cosa? Alla tazza del cesso? Ma dai! Proprio non ne capisci la filosofia?

1 La filosofia della tazza del cesso?

2 Certo. Non esiste posto migliore al mondo per estraniarsi dal mondo. Quando sei seduto lí sopra, esisti solo tu e il tuo pensiero: nulla può toccarti.

1 Ma sei sicuro di quello che dici?

2 Certo. Perché chiudi la porta a chiave altrimenti? Sai di poterti estraniare totalmente dalla realtà. Non vuoi che interferisca.

1 Mah, a me sembra semplicemente che non voglia essere disturbato.

2 È quello che ho detto.

# Niente di meglio di una bella seduta sulla tazza del cesso per rimettere a posto i pensieri.

2 Bene. La tazza è chiusa e siamo tutti contenti.

# Dunque; adesso vediamo di capirci qualcosa.

1 Meditare; ora può meditare. Ha tutto il tempo che vuole. Lontano dal mondo.

2 Be’, il mondo che lo circonda è il gabinetto.

1 Non hai capito il senso.

2 Ho capito, non ti preoccupare. Sei tu che non hai capito la battuta.

1 Fa’ la persona seria per una volta e mettiti a contemplare uno sguardo sconsolato.

2 E quale?

1 Il suo!

2 Oh, poverino. Chissà che sofferenza deve patire.

1 Smettila, per favore. E se guardi bene puoi verificare come tutti gli sguardi sconsolati alla fine si rivolgano al cielo per chiedere aiuto.

# Non ci capisco niente. Non ci capisco proprio niente.

2 Ehi, cielo; vieni quaggiú a vedere chi ti guarda, vieni a vedere chi ha bisogno di te. Sta soffrendo troppo; dai.

1 Ah, interrompi la tua ironia, per favore.

2 Sí, o mio serioso precettore.

1 Lo sguardo è rivolto al cielo perché lí può trovare quello cerca.

2 Secondo me il suo sguardo rivolto al cielo, come dici tu, trova soltanto una finestra a vetro opaco, nella sua direzione.

1 Il mio era linguaggio figurato.

2 Sarà; comunque, secondo me, non se ne accorge.

1 Di che cosa?

2 Ma della finestra.

1 Hai ragione.

2 Meno male: ogni tanto mi dà ragione il mio maestro.

1 Guarda: la finestra gli attraversa gli occhi e arriva al suo conscio ma quest’ultimo, siccome sta lavorando a pieno ritmo, pur senza produrre risultati apprezzabili per capirci qualcosa, non recepisce il messaggio.

2 Che arzigogolo complicato solo per dire che non si accorge di quello che vede.

1 Visto che l’hai capito non puoi considerarlo un arzigogolo.

2 Ehi, guardalo. Si sta librando di nuovo.

1 Anche il dito ora è rivolto al cielo.

2 Per me sta solo alzandosi per aprire la finestra; forse l’ha vista, dopotutto.

1 Prosaico.

2 Che facciamo? Gliela apriamo noi?

1 Non servirebbe a niente: non ci vedrebbe.

2 Sí, ma vedrebbe la finestra aprirsi da sola.

1 Penserebbe che sia stato il vento e basta.

2 Sei sempre troppo razionale.

# Ah!

1 Intanto la sta già aprendo senza vederla, meccanicamente.

2 È vero.

1 Come se fosse il vetro della grata di una prigione.

2 Ah, be’.

1 Come se si sentisse soffocare, come se sentisse la necessità di cercare l’aria libera, il cielo azzurro.

2 Ha solo aperto la finestra, o mio poetastro.

1 Sempre a denigrare.

2 Eccolo infine il tuo cielo. Guarda quant’è azzurro, quasi accecante. Vedi?

# Vedo il cielo azzurro.

2 Hai visto che l’ha visto?

1 Sí, ho visto.

2 Hai visto anche che sono tutti in fila indiana?

1 In fila indiana? Chi?

2 Prima il dito verso il cielo, poi il suo pensiero dietro il dito, poi l’altra mano che scosta la finestra per far sí che il corpo possa oltrepassarla seguendoli tutti e infine lui seguito dal suo inconscio.

1 Certo che l’immaginazione non ti fa difetto.

2 Credi di essere l’unico poeta?

1 Però, una cosa. In questa fila c’è il pensiero ma la consapevolezza no di certo.

2 Certo. Non si sta neanche accorgendo di alzarsi nell’aria.

1 Ma quel dito starà seguendo qualcosa? Che cosa ne dici?

2 Non pensarci: andiamo tutti assieme in fila indiana dietro quel dito.

1 Devi sempre scherzare su tutto?

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1 Ehi, c’è un aeroplano. L’avrà visto?

2 Non mi pare. Dove starà andando, secondo te?

1 Verso l’aeroplano; è ovvio.

2 Ma non lui; l’aeroplano.

1 E spiegati.

2 Sí, va be’.

1 In effetti è un aereo di linea che sta passando lento e relativamente basso: probabilmente si sta avvicinando per l’atterraggio all’aeroporto internazionale della città.

2 Può darsi. Anzi senz’altro: ha il carrello abbassato.

1 Allora che dici? L’avrà visto anche lui?

2 Non so. Può darsi. In effetti, se guardi la mano, puoi vedere che sta puntando l’indice verso quell’aeroplano.

1 Questo non vuol dire che se ne sia accorto.

2 Secondo me non si è neppure accorto che si sta di nuovo librando nell’aria.

# Ehi, c’è un aeroplano.

2 L’ha visto. Il corpo che segue il pensiero che segue il dito che punta verso l’aeroplano che si defila ora sembra proprio seguito dalla consapevolezza.

1 Che filosofia banale.

2 Filosofia da fila indiana.

# Perché lui sí e io no?

1 L’ha visto.

2 Ha lo sguardo affascinato: forse arriverà un sospiro tra poco.

# Ma perché non posso volare come lui? Perché non posso andare a farmi vedere da lui?

2 E vai!

1 È ancora affascinato.

# Magari è un aereo della mia compagnia; magari conosco l’aeroplano; magari conosco il pilota.

2 A proposito. Adesso che ci penso: secondo me, il nostro pilota non è ancora arrivato ad accorgersi di essere per aria. Non credi?

1 Penso anch’io.

# Perché lui sí e io no?

2 Niente. Non se n’è accorto.

# Perché tu lassú e io quaggiú?

1 Non se n’è proprio accorto.

2 Però sta già accelerando verso il metallo volante lassú. Prima o poi se ne accorgerà.

1 Sí, ma è inutile che gli corra dietro: non lo raggiungerà mai.

2 E allora? Si accorgerà però di essere di nuovo in volo.

1 Ah, sí? E come?

2 Il soffio dell’aria.

1 Ah, sí. Il soffio dell’aria.

2 Il soffio dell’aria contro il suo viso e il suo corpo aumenterà sempre piú e quando non lo potrà piú sopportare alla fine

# E cos’è tutta quest’aria?

2 … se ne accorgerà.

# Ehi! Ma sono di nuovo in volo! Posso volare di nuovo!

2 Visto?

1 Bravo. Ottima osservazione.

# Aaahhh!

1 Ma perché urla?

2 E lascialo urlare. È un urlo di godimento.

1 Si sta dimenticando dell’aeroplano.

2 E allora? Lascialo godere un po’. Ci sono ancora tutti gli aeroplani del mondo.

1 Guardalo: non sta fermo un momento.

2 Dai, che volare è la cosa piú bella che ci sia.

1 Va bene, ma queste esternazioni mi sembrano eccessive.

2 Ma te la sai godere la vita, ogni tanto?


Piroette


Si diverte a far capriole per aria ma poi si butta in caduta libera per andare a prendere un oggetto che gli è caduto.


# Capriole, volteggi e poi piroette.

2 … e giravolte. Mi piace che il nostro pilota si stia sfogando.

1 È vero: sta compiendo tutte le manovre che gli vengono in mente senza neanche soffermarsi su quali siano. Un po’ sconclusionato, forse, ma molto libero.

2 Senti: lascia che si sfoghi. È irresistibile, non può farne a meno. In fondo è anche la sua prima volta senza l’aeroplano.

1 Va bene, che vada pure: salite, discese, virate, a destra e sinistra. Come fosse la prima lezione di volo.

# Sí, voglio sperimentare tutto!

1 Non potrebbe dare a sua moglie questa lezione?

2 Ma vuoi lasciarlo in pace?

# Ah, che bello sentire l’aria che ti viene addosso!

2 Eccolo. Lascia che si goda il soffio dell’aria sul viso, il piacere che può dargli.

# Però, adesso che ci penso: posso sentire sulla faccia il vento relativo. Lo strumento non ce l’ho ma è come se l’avessi. Ho il filo di lana sul viso; finalmente!

1 Che cos’è questo filo di lana?

2 E come faccio a saperlo?

1 E a che cosa serve soprattutto?

2 Ti vuoi divertire e basta? Servirà per il vento relativo.

1 Forse hai ragione. In effetti, mentre lo guardo svolazzare, mi sembra che manovri sempre in modo da avere il vento relativo nella stessa direzione verso se stesso; anche se cambia direzione o assetto.

2 Finisci sempre per essere troppo tecnico.

1 Però quello che ho detto è vero.

2 Va bene, hai ragione tu.

1 Infatti, se guardi, puoi vedere che mentre si mantiene in volo rettilineo ruota verticalmente e lateralmente per apprezzare con piú precisione gli angoli con il vento relativo.

# Certamente: angolo di deviazione e angolo d’incidenza.

1 Eh?! Ma allora ci sente! Era proprio quello volevo dire. Ti prego, rispondi: ci senti?

2 Ma dai. È solo una combinazione e tu ci caschi ugualmente. Guarda piuttosto come si diverte: come un matto.

# Hai visto? Il parametro piú importante, quello che pochi istruttori si peritano d’insegnare compiutamente, diventa la cosa piú spontanea quando sei libero di sentire l’aria nella quale ti muovi.

1 Ma scusa; sembrava proprio che mi avesse risposto.

2 Infatti; hai proprio detto bene: sembrava. Ma non era.

# Tah, tah. Tah, tah.

1 Forse hai ragione tu.

2 Ecco, bravo.

1 Comunque lo sta proprio facendo, adesso.

2 Che cosa?

1 Sta ruotando il suo corpo in volo rettilineo per apprezzare con piú precisione quei due angoli.

2 Se lo dici tu, sarà cosí, o mio fisico.

# Tah, tah. Tah, tah.

1 Sempre a sfottere.

2 Sai che cosa mi piacerebbe? Vorrei che facesse una cosa che con l’aeroplano è piuttosto complicato da fare.

1 E cioè?

2 Rallentare fino a fermarsi e poi fino a tornare indietro cioè fino a volare all’indietro.

1 In effetti, con l’aeroplano è un po’ impossibile.

2 O quasi.

1 Che cosa vuol dire il tuo “quasi”?

2 Lo so io; non ti preoccupare.

1 Ehi! Sembra quasi che il nostro pilota ci abbia sentito perché, in effetti, sta manovrando per rallentare. Vediamo se si ferma e fa quello che hai detto tu.

2 Vedremo.

1 Sai che è bravo? Voglio dire, sta rallentando proprio uniformemente.

# Vediamo se riesco proprio a fermarmi. Non l’ho mai fatto.

2 Eccolo, si sta fermando.

1 Infatti.

# Ecco, immobile, nell’aria.

1 Bravo.

# Che silenzio!

1 È vero. Che silenzio.

2 Per avere il silenzio bisogna stare zitti!

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2 La calma dell’aria è assoluta.

1 È vero. Stare fermi sospesi nell’aria quassú è magnifico.

2 Prendi esempio dal nostro pilota: assapora la situazione come lui.

1 Chissà a che cosa sta pensando?

2 Ma perché deve proprio pensare? Che si goda questa situazione; in fondo non l’ha mai provata.

# Vediamo un po’: se mi metto a provare il looping, la forza centrifuga mi dovrebbe tenere sú anche senza l’aeroplano. Via.

1 Hai visto? Stava pensando al looping.

2 Va bene. Looping, gran volta, cerchio della morte, il nome che vuoi.

1 Qualunque sia il nome, lo sta facendo, cioè ci sta riuscendo.

# Funziona! Sono rovescio ma sono ancora positivo.

2 È proprio ovvio che funzioni: lo fa esattamente come pensa di farlo. Per questo non può che venirgli bene.

# Giú di nuovo. Come mi sento bene … aaahhh!

1 A proposito, lo sai, vero, che il looping è difficile farlo venire tondo perché la velocità non è costante?

2 E allora?

1 Adesso invece può volare veloce come vuole; può cioè comandare a piacere la velocità: il comando è in mano al pensiero.

# Adesso voglio farlo meglio, sempre piú tondo. Voglio girare in tondo preciso. Me lo voglio proprio godere.

1 Se si ricorda la velocità costante, non dovrebbe incontrare problemi.

# Ecco. Cosí, a velocità costante.

2 Dai, dillo.

1 Che cosa?

2 Che ti legge nel pensiero. Se lo chiami e ti risponde, ti adorerò come un dio.

1 Non sei per niente spiritoso.

# Ecco. Sempre piú lento, sempre piú piano. Ah, che bello, mi sembra di essere in giostra. Un giro dopo l’altro, sempre piú bello.

2 E bravo il nostro pilota; guarda come si diverte.

# Ehi, ragionamento matematico: dato un determinato raggio di curvatura del looping, esiste una velocità sotto la quale la forza centrifuga non eguaglia piú il peso quando sono all’apice. Siccome il looping lo faccio comunque circolare dovrei diventare negativo.

1 È sempre stato bravo in matematica.

2 E tu sei sempre stato bravo nelle masturbazioni mentali.

# In altre parole posso rallentare, rallentare quanto voglio, fino a fermarmi se proprio ci arrivo, anche se divento negativo. Sí, me lo sto godendo tutto perché è sempre piú lento. Eh, sí, un looping cosí lento non l’avevo mai fatto.

1 E bravo il nostro Giotto.

2 Eh?

# Adesso però la forza centrifuga sta diventando troppo bassa. Sento, infatti, che sto per diventar rovescio. Ah, non vedo l’ora.

1 Ha ragione: sta diventando negativo in posizione praticamente rovescia.

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1 Attento!

2 Che c’è?

1 Qualcosa gli è appena scivolato via dal taschino della camicia.

2 Cos’era?

# Che cos’è quello?

1 Prendilo!

2 Non ti sente!

1 Be’, dei consigli glieli possiamo dare ugualmente.

2 Ma cos’era?

# Ah!

1 Che peccato! È stato veloce con le mani ma non è riuscito a prenderlo.

2 Ma che cosa?

1 La cosa che gli è scivolata dal taschino.

# Ma che cos’era?

2 Ma che cosa gli è scivolato via?

1 Non lo so. Non ho fatto in tempo a guardarlo bene.

2 Va be’. Dai, vallo a riprendere!

1 In effetti se guarda “sopra” la sua testa, cioè verso il basso, vedrà l’oggetto allontanarsi, cioè cadere. Se si tuffa, lo può prendere.

# Ah, adesso mi spingo giú cosí lo riprendo.

2 Dai, spingi; spingi e vedrai che lo raggiungi.

1 Speriamo proprio.

2 Ma insomma, che cosa gli è scivolato via?

1 Non lo so. Un oggetto di metallo mi pare.

2 Comunque sta accelerando bene; mi sa che ci riesce ariprenderlo.

1 Sí, però, se guardi bene, puoi vedere che ora si trova, diciamo cosí, in rotta di collisione con quello stormo di anatre.

2 È vero. Quelle lí sotto. Le ho viste.

1 Ma proprio in questo momento dovevano passare?

2 E invece vanno proprio bene: vedremo un pilota abbattere uno stormo di uccelli.

1 Che cinico che sei! E poi non le ha ancora viste.

# E quelle? Ah, vi ho viste!

2 E invece le ha viste! Adesso ci divertiamo.

1 Siete senza ritegno.

# Bene, adesso vi darò una bella strusciata. Non vi tocco perché mi sa che i becchi sono duri ma vi scompiglio tutte.

2 E sarei io il cinico?

1 In effetti.

2 Ecco.

# Aaaahhh!

1 Che cosa urla? Si sarebbero spaventate comunque; anche senza il suo grido di battaglia.

# Vi ho proprio schivato per un pelo, eh!

1 Che divertimento stupido!

2 Ma non ha fatto del male a nessuno, dai.

1 Povere anatre, non hanno ancora capito che cosa le ha spaventate.

2 Lui, intanto, si è steso sul lettino a guardarle.

1 Quale lettino?

2 Se guardi come si è messo, capirai.

1 In effetti. Di quell’oggetto, invece, non sembra interessarsi piú.

2 Si è messo a guardare le anatre che si ricompongono.

# Adesso mi metto comodo e me le guardo. Quando si saranno rimesse a posto, le vado a scompigliare di nuovo.

1 Hai ragione. Una poltrona d’aria.

2 Sí, è proprio steso in poltrona.

1 A pancia in sú a rimirare lo stormo di anatre.

2 Il “suo stormo” di anatre.

1 Ah, be’.

2 Certo: le ha “adottate”.

1 Sí, il suo nuovo giocattolo.

2 Forse te l’ho già chiesto: ma ti sai divertire, ogni tanto?

# Ahi! Che dolore! Ma cos’è stato?

2 Ho sentito un colpo sul petto.

1 Sul tuo petto?

2 No, sul suo. Però l’ho sentito anch’io. Non l’hai sentito anche tu?

1 Sí, cioè, no; voglio dire: l’ho sentito su lui. Vedrai che adesso avvertirà un bel po’ di dolore.

2 Infatti, guarda la sua mano sul petto.

1 Intanto hai visto che cosa gliel’ha provocato? Mi sembra proprio l’oggetto che gli era caduto.

2 È vero. Sembra un portachiavi.

1 Sembra proprio un portachiavi.

# E questo cos’è?

2 Come cos’è?! Un portachiavi.

1 Irriconoscente!

# Ah, sí, adesso mi ricordo.

2 Perché irriconoscente?

1 Perché ho capito che quello era il portachiavi che si trovava nel suo taschino.

2 Ah, sí? E che portachiavi era?

1 Non lo so; ma a vederlo è bellissimo: d’argento, due cuoricini trafitti da una freccia. Non può che essere un regalo di sua moglie. E lui se n’era dimenticato. Che egoista!

2 Perché dimenticato? Ce l’aveva nel taschino.

1 Ma possibile che non ci arrivi? Se tua moglie ti regala un bellissimo portachiavi d’argento, non te lo metti nel taschino della camicia ma gli metti subito le chiavi e cominci ad usarlo.

2 E allora?

1 Allora lui invece, apparentemente, non l’ha fatto.

# Piú tardi ci metto le chiavi.

2 Ecco, vedi? Ha intenzione di usarlo.

1 Non è cosí: non l’ha ancora usato e continua a non usarlo.

2 Non è vero: ce l’ha ancora e sta per usarlo.

1 Ah, certo. Appena avesse avuto un momento ci avrebbe inserito le chiavi!

2 Esatto, proprio cosí.

1 Sí, ma nel frattempo se l’era messo nel taschino della camicia per poi scordarselo; e stava per perderlo.

2 Ah, smettila.

1 E adesso sta rifacendo la stessa cosa; e magari lo perderà di nuovo. Non se la merita propria sua moglie.

# Ahi, che male che ho.

1 Che egoista!


Lo stormo di uccelli


Cerca di scompigliare lo stormo di anatre ma poi queste cominciano a beccarlo costringendolo a fuggire.


2 Ed eccoci di nuovo quassú immobili nell’aria.

1 Con un portachiavi appena rimesso ad essere dimenticato nel taschino.

2 A massaggiarsi il petto per lenire il dolore causato dal portachiavi cadutogli addosso.

1 Si riprenderà, non preoccuparti.

2 Figurati se mi preoccupo.

# Ah!

1 Ma cosa sarà mai! Può anche smettere di lamentarsi. Sembra proprio un bambino.

# Mh.

1 Bene. Se adesso piano piano si rilassa, si può riprendere e ricominciare a guardarsi attorno.

2 Be’, se si guarda attorno, vedrà il cielo limpido; al massimo qualche cumuletto.

1 Ed uno stormo di anatre che ha ricominciato ad ignorarlo. Come dovrebbe fare anche lui.

# Oh, guarda. Siete ancora lí. Adesso vengo a scompigliarli di nuovo.

1 Mi correggo: non sembra un bambino, è un bambino.

# Questa volta mi avvicino con calma cosí mi metto accanto a loro.

1 Per fare che cosa?

# Potremmo per una volta fare i bravi bambini e cercare di fraternizzare. Magari ci salutiamo, diventiamo amici e magari pure mi metto in mezzo a voi e voliamo tutti assieme.

1 Come no, gli uccelli sono abituati: tutti i giorni un essere umano vola in mezzo a loro. Povero illuso!

2 Vediamo che tattica usa.

1 Quale tattica vuoi che usi: avvicinarsi lentamente ai pennuti cercando di non manifestare intenzioni ostili. Non ce ne sono altre.

2 Be’, vediamo.

# Buoni, state buoni. Adesso viene il vostro amicone.

1 Figuriamoci.

2 Non può funzionare.

1 Che cosa non può funzionare?

2 La tua tattica. Guarda: piú di una decina di metri da loro non riesce ad avvicinarsi: si allontanano.

1 Meno male. Anche gli uccelli hanno una memoria.

2 Ci riprova continuamente, però.

1 Sí, ma è inutile. Per quanti tentativi compirà non riuscirà a entrare nella loro distanza prossemica.

2 La vuoi smettere con questa cultura? Che vuol dire quello che hai detto?

1 Semplicemente una distanza minima fra loro e lui.

2 E non potevi dirlo cosí, semplicemente?

# Dove andate? Fatemi avvicinare!

1 Ma guarda, dovrebbero accettarlo come uno di loro; ma quando mai. Dovrebbe lasciarli stare, invece. Non gli hanno fatto niente.

# Ma perché non vi fate toccare? Mica vi mangio!

1 Ci mancherebbe altro!

# Niente. Piú di tanto non riesco ad avvicinarmi. Appena mi sposto, si spostano anche loro. Che furbastri!

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2 Sembra proprio che le anatre non lo vogliano.

1 Povero il nostro pilota: emarginato dagli uccelli. Sembra un bambino che vede altri bambini intenti a giocare ma non riesce a inserirsi nei loro giochi perché non lo vogliono.

2 Dici che adesso comincerà ad arrabbiarsi?

1 Sí, ma la sua furia sarebbe proprio inutile.

2 Be’, se si tuffasse abbastanza velocemente.

1 Però gli uccelli sono bravi a fare gli uccelli: avvertirebbero comunque le sue intenzioni e riuscirebbero sempre a evitarlo.

2 Guarda, è vero: ci prova ma non riesce a diminuire la distanza fra lui e loro.

# Ma perché si spostano? Di che cos’hanno paura?

1 Ma non ha ancora capito che non lo vogliono?

2 Forse si ricordano che poco tempo fa stava per investirli e ora stanno sulla difensiva.

1 Forse.

2 O forse sono semplicemente fatti cosí.

1 Li deve lasciar stare, accontentarsi di volarci vicino. Non si può sempre avere quello che si vuole.

# Adesso faccio finta di niente, come se la cosa non m’interessasse e poi li frego all’improvviso!

1 Certo, come no!

2 Però, è una tattica nuova: può darsi che funzioni.

1 Ma dai, figurati.

2 Eh, sí, guarda.

1 Ma cosa devo guardare?

2 Che fra un po’ li frega.

1 Senti: anche se mantiene la posizione rispetto allo stormo, stessa direzione, velocità e quota, alla fine si potrà buttare sempre alla stessa velocità.

2 Sí, ma se aspetta che la situazione sia stabilizzata …

1 Che cosa vuol dire stabilizzata?

2 Che le anatre non lo guardano piú.

1 Figurati se le anatre non lo tengono piú di mira.

2 Magari funziona; che ne sai?

1 E l’eventualità di sbattere sui loro becchi l’hai presa in considerazione?

2 E va be’; guardalo comunque, no?

# Aaah! Maledizione!

1 Non gli è servito a niente; hai visto?

2 E sí. Le anatre hanno fatto in tempo a spostarsi.

1 E certo. E ci vuole anche un attimo a ricomporre la loro formazione “scompigliata”, diciamo cosí, dal suo “attacco”.

2 È vero: gli leggono le intenzioni. Non sono mica stupide le anatre.

# Ma è proprio possibile che non debba riuscirci?

1 Ma è proprio necessario che debba riuscirci?

2 Ma è proprio necessario che tu non ti diverta?

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# Ecco! Ho trovato! Faccio come Robi.

1 Eh?

2 E come fa sua moglie?

1 Robi è sua moglie?

2 Be’, penso di sí. Roberta, Robi.

1 Sí, forse hai ragione. E come fa sua moglie?

2 Ah, non lo so, l’ho chiesto prima io.

# Lo fa ogni sera, quando arriva il momento di coricarci: aspetta per farlo che io sia già nel letto, sul punto di addormentarmi.

1 Che cosa?

# Fa finta di niente ed aspetta di vedere che non ci penso piú; poi comincia con tutti i suoi gridolini a pregustare quello che sta per fare (e ad avvisarmi per farmi già impaurire) …

1 E poi?

# … e tutta contenta si butta a pesce su di me. Ogni volta sobbalzo per la mia incolumità fisica.

2 Che carina! Che moglie meravigliosa!

1 Ma dai! È una moglie che non sa stare al proprio posto.

# Adesso faccio anch’io cosí. Pennuti maledetti: vi faccio vedere io.

1 Che cosa vuol fare?

2 Cosa vuol fare è fare come fa lei, sua moglie; te l’ha detto.

1 Cioè?

2 Ma te l’ha detto. Aspetterà che le anatre non si aspettino piú qualcosa da lui e poi si tufferà al massimo dell’intensità.

1 Se lo dici tu.

2 Se lo potessi fare io, farei cosí: mi sposterei molto piú indietro e molto piú in alto rispetto allo stormo di uccelli; potrei addirittura sperare che gli uccelli non mi vedano piú.

1 Ah, ho capito. Penseresti di scendere in picchiata con molta piú accelerazione in modo da piombare cosí veloce sugli uccelli da non dar loro il tempo di spostarsi e cosí scompigliarli tutti.

2 Bravo, hai capito tutto. Anche se sei sempre troppo tecnico.

# Se lo meritano: non mi vogliono.

1 Se lo dice lui.

2 Guarda il nostro pilota come si sta già preparando alla picchiata.

1 Ah, be’.

2 Raccoglie tutta l’intensità psicologica possibile e quando sarà al massimo si tufferà.

# Aaaahhh!

1 Ah, com’è bravo a rompere l’anima a chi non gli ha fatto niente.

# Aaahhh!

1 Che stupido urlo disumano poi!

# Aaahhh!

2 E vai!

1 Che idiota!

# Aaahhh!

2 È inutile che lo prendi in giro: la manovra gli è riuscita benissimo.

1 Che divertimento.

2 È vero: la carica psicologica che ci ha messo è stata intensa abbastanza. Che bello.

# Ahi! Ahi! Ahi!

1 Hai visto? Bel gioco dura poco. Il divertimento è già finito. Adesso li ha fatti arrabbiare davvero. Se lo merita.

# Ahi! Ahi!

2 Poverino, devono proprio fargli male adesso tutte quelle beccate.

1 E sí. Adesso gli uccelli si sono arrabbiati sul serio. L’hanno proprio assalito.

2 Sarà meglio scappare.

1 Ma no; restiamo qui a guardarlo ancora. Potrebbe avere bisogno di noi.

2 Parlavo a lui non a te: è per lui che sarà meglio scappare non per noi. Le anatre a noi non possono fare niente.

1 Come faccio a capirti quando parli a lui o come se fossi lui?

2 Perché lo capisco molto meglio di te, ecco perché.

1 Se lo dici tu.

2 E certo.

1 Piuttosto hai visto com’è stato veloce quando si è buttato giú in picchiata? Con la forza di gravità è riuscito a farlo piú in fretta.

2 Quando avrò bisogno di un tecnico, chiamerò te.

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2 Siamo lontani abbastanza adesso.

1 Be’, sí. La distanza adesso è rassicurante.

2 Lo inseguiranno per beccarlo ancora, che dici?

1 Speriamo di no; anche se, ripensandoci, se lo meriterebbe.

# Aahh!

1 Fa male, eh? Eh, lo so; adesso il dolore comincia proprio a farsi sentire.

# Uuhh!

1 Che fa? Piange? Ma non è niente. Ci sono problemi peggiori. Dovrebbe piuttosto guardare che bel mare c’è adesso qui sotto.

2 Ma figurati! Non vedi che è di nuovo disteso sulla poltrona immobile a mezz’aria; al massimo guarda il cielo verso l’alto.

1 Al massimo è disteso a terra e non sulla poltrona; ma mi sa che ci resterà poco messo cosí però.

2 Perché?

1 Perché le lacrime gli stanno già cominciando a riempirgli gli occhi.

2 E allora?

1 Si dovrà girare.

2 Tu dici?

1 Certo: è solo questione di tempo.

2 Vedremo.

1 Ecco: hai visto?

2 È vero: si sta rivoltando.

1 Infatti, deve ruotare verso il basso se vuole liberarsi gli occhi dalle lacrime.

2 Sicuro che non voglia liberarsi del chiarore del cielo assolato?

1 Ma no: l’aveva già guardato prima.

2 Se lo dici tu.

1 Ecco, cosí. Il nostro bravo pilota. Se potesse sentirmi, gli direi: guarda quant’è azzurro questo bel mare. E la riva del mare laggiú: hai visto quant’è bella? Sú, da bravo, lascia stare le lacrime e vide ò mare quant’è bello.

2 Ma come parli?

1 È una canzone.

2 Eh?

1 Lascia stare.


La spiaggia dei naturisti


Vuole andare a vedere i nudisti sulla spiaggia dei naturisti ma poi si ritrova in acqua tutto vestito.


1 E sí, si deve riprendere un po’ dalla batosta.

2 Ha perso la battaglia con i pennuti ma vincerà la guerra con l’aria.

1 Sí, ma intanto dovrebbe lasciar stare l’umiliazione e il dolore che cercano di sopraffarlo.

2 Guarda piuttosto: le sue lacrime cadono sulla costa del mare, se arrivano su quella spiaggia, penseranno che piova.

1 Sí, per due gocce.

# Ma io quella spiaggia la conosco! È la Baia dei Pini.

1 Oh, ma allora è proprio un bravo pilota: sa sempre dove si trova.

2 Che fai, sfotti?

1 Ma no. Piuttosto, chissà che cos’avrà intenzione di fare adesso?

# Se quella è la Baia dei Pini, allora piú avanti laggiú si deve trovare la spiaggia dei nudisti.

1 Naturisti; che ignorante. È ovvio che un naturista si spogli.

2 Naturisti o nudisti sono sempre senza vestiti.

1 Sí, ma un nudista che non sia anche un naturista è solo un guardone.

2 Se lo dici tu.

# Andiamola a cercare.

1 Ripeto la domanda: che cos’avrà intenzione di fare adesso?

2 Andare a vedere le donne nude; che altro?

# Andiamo a vedere le donne nude.

2 Visto?

1 Ah, ho capito. Vuole andare a fare il guardone senza iscriversi all’associazione.

2 E già, è ovvio.

1 Certo, è ovvio: se s’iscrivesse, le potrebbe guardare con tutta la comodità ma poi si dovrebbe spogliare anche lui. E mi sa tanto che lui di spogliarsi non ha troppa di voglia.

2 Quante storie: è solo un pochino timido, almeno da questo punto di vista. Non ha molta voglia di essere visto nudo: è pudico.

1 Per me, chi vuole vedere i nudi da vestito è soltanto un “guardone”.

# Voglio proprio vedere le donne nude.

2 Ma no. È soltanto una persona con un gusto estetico sviluppato; come un pittore che dipinge le modelle.

1 Ma va’. Per me chi guarda le donne nude mentre rimane vestito è un guardone, punto e basta.

2 Se lo dici tu.

1 Ed è proprio quello che vuole fare, secondo me. L’unico motivo per cui va a cercare la spiaggia dei naturisti è questo, dai retta a me.

# Voglio vedere delle donne nude, voglio vedere delle donne nude nuove. Mia moglie l’ho già vista troppe volte, la conosco a memoria, voglio vedere del materiale nuovo.

1 Hai visto? La minestra di tutti i giorni non gli basta piú: vuole la novità. Te l’ho già detto: sua moglie non se la merita.

2 A me sembrano soltanto dei normali desideri di novità.

1 Anche se sessuali?

2 Certo.

1 Ah!

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# Oh, eccola là, finalmente! Giú in picchiata!

2 E vai!

1 Ecco, ci mancava solo il pilota bombardiere.

2 Anche a far questo è bravo.

1 Senz’altro.

2 Scusa, guarda come si è buttato giú. La picchiata è stata perfetta ed ha raggiunto lo scopo.

1 Quale scopo?

2 Arrivare veloce senza farsi vedere. Guarda come si è messo radente sul mare a pelo dell’acqua: cosí si può avvicinare inosservato alla spiaggia.

1 Certo, come no.

2 Dai; se si confonde bene con l’orizzonte, non lo vedrà nessuno.

1 Che bambino!

2 Ma no. Anzi, che serpente!

1 Un serpente?

2 Eh, sí. Sembra proprio un serpente.

1 Un serpente?

2 Che fai, ripeti? Sembra proprio un serpente che si avvicina quatto quatto alla sua preda senza farsi notare fino al momento dell’attacco. Ah, quant’è bravo.

1 Per me è solo un bambino.

2 Tu non capisci niente.

1 Qui c’è poco da capire.

2 Come vuoi tu.

1 Ecco, bravo.

2 Secondo me però dovrebbe già cominciare a rallentare perché la spiaggia si sta avvicinando.

# Ah!

1 Attento!

2 È andato giú.

1 Che spanciata!

# Ah!

2 E che capriole!

1 Poverino; sento male per lui, guarda.

2 Si sarà fatto male?

1 Sí, ho paura che stavolta si sia fatto proprio male.

2 Ma no. Vedrai: il nostro pilota è un duro.

1 Dici?

2 Certo. Guarda: si è già rialzato.

1 Sí, tutto vestito a mollo nell’acqua.

2 Ha toccato il fondo.

1 L’aveva già toccato da tempo.

2 Voglio dire che l’acqua è bassa e sta toccando il fondo con i piedi.

# Ah! Che rabbia!

1 La situazione non mi sembra che gli sia molto gradita.

2 Poverino, è stato preso alla sprovvista.

1 Ah, be’, allora.

2 E certo.

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1 Si sarà fatto male? Una spanciata cosí non è uno scherzo. E quelle capriole, poi.

2 Ma no. Non si è fatto nulla. Non vedi che è già in piedi?

1 Sí, è vero. Mi sembra un po’ spaventato, però.

2 Figurati, è solo nervoso. Non gli è successo niente: è stato solo colto di sorpresa.

1 Be’, mi sembra anche perplesso; come al solito, tra l’altro. Non capisce dove ha sbagliato.

2 Non ha sbagliato niente. C’è solo stata un’onda imprevista che l’ha preso alla sprovvista.

1 A me sembra di no: il mare è veramente piatto. Comunque, è solo finito in acqua tutto vestito.

2 Appunto; non è successo niente.

1 È stata una bella scivolata, comunque. Senza offesa per nessuno.

2 E chi avresti dovuto offendere?

1 Nessuno; è solo un modo di dire.

2 Adesso, però, usciamo. La riva non è lontana: possiamo arrivarci in un attimo.

1 Be’, visto che tocca il fondo e che non ha paura di niente può star tranquillo.

2 Certo: fra un attimo sarà fuori dall’acqua e nulla gli potrà succedere.

1 A parte le sbirciate dei guardoni.

# Ecco. Adesso mi stanno guardando tutti e ridono di me.

2 Ma figuriamoci, dovresti essere felice invece di uscire vivo dall’acqua: la vita è bella.

1 Sí, come Venere sorgente dall’acque.

# Che vergogna!

2 Allora? Che cos’hanno quei nudisti da ridere? Non hanno mai visto uno vestito?

1 Non stanno ridendo, stanno solo sorridendo.

2 È lo stesso: non devono sorridere.

1 Be’, non hanno mai visto uno “bagnato” e vestito.

2 Comunque non devono prenderlo in giro. Vorrei vedere loro al suo posto.

1 Ma non lo stanno prendendo in giro. Gli stanno soltanto sorridendo per solidarietà. Vogliono fargli capire che partecipano alla sua disavventura, qualunque essa sia.

# Che vergogna!

2 Certo, però, che uno che esce dal mare vestito di tutto punto non s’era mai visto.

1 Comunque, anche se i naturisti non vedono di buon occhio i “tessili” …

2 Chi sono i “tessili”, scusa?

1 Quelli che non sono naturisti. Si chiamano cosí per che si tengono i vestiti addosso.

2 Ho capito.

1 Comunque, dicevo, anche se i naturisti non vedono di buon occhio i “tessili”, capiscono senz’altro che non è colpa sua se si è ritrovato vestito in acqua.

2 Perché non lo aiutano, allora?

1 Non lo so. Probabilmente non vogliono cedere alla curiosità di chiedergli come ci sia finito; forse il pudore li frena, o la riservatezza.

# Che vergogna!

2 Certo che è proprio divertente!

1 Che cosa, ancora?

2 E sí: loro sono nudi e lui è vestito ma l’imbarazzato è lui.

1 È vero. E mi sa che si sia già scordato che era venuto lí per vedere le donne nude.

2 Tu dici?

1 Senz’altro. Secondo me desidera soltanto nascondersi sotto un sasso, se ne trovasse uno.

2 Ma no.

1 Vedrai.

2 Be’, penso anch’io che adesso si sia scordato di guardare le donne nude.

1 Forse è il caso invece che si asciughi un po’, se non vuole prendere un raffreddore.

2 È vero. Anzi, guarda: laggiú c’è un gruppo di rocce al limite della spiaggia. Se va a sedersi là, potrà asciugarsi al sole senza che vengano a disturbarlo.

# Ecco, vado là. E non seguitemi!

2 Che ti avevo detto?

1 E sí. È proprio quello che sta facendo.

# Che cosa avete da guardare? Non avete mai visto un uomo vestito? Andate via!

1 Bene, eccoci qui.

2 Bene, eccolo qua.

1 Nella sua solita posizione cogitabonda.

2 Sulla roccia vicina all’acqua.

1 Mentre indulge al tuo passatempo preferito.

2 Meditare?

1 Meditare sul perché ogni tanto smette di volare.

2 Ah, be’.

# Perché? Perché?

1 Perché cercare sempre un perché?

2 È vero. Non c’è niente da capire: solo vivere.

1 Invece il nostro pilota rimane pensieroso a meditare sulla sua roccia.

2 Senza cavare un ragno dal buco.

1 Be’, secondo me i naturisti sono discreti e non lo verranno a disturbare.

2 Mettiamo il cartello “non disturbare”?

1 Può darsi però che qualcuno di loro si preoccupi di andargli a chiedere se ha bisogno di qualcosa.

2 Forse, ma per il momento non mi sembra che lui abbia qualche esigenza immediata.

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1 C’è una ragazza laggiú che sembra interessata a lui. Sta venendo verso di noi; la vedi?

2 Sí, è vero. E chi è?

1 Ah, non lo so. Adesso che si avvicina lo sapremo.

g Ciao.

# Eh?

g Ciao.

# Ah, ciao … ehm, Gianna.

g Mi sembrava che fossi tu ma non ne ero sicura. Mi dispiace per quello che ti è capitato.

# Eh, sai com’è.

g Posso fare qualcosa per te?

# No, grazie. Non ho bisogno di niente.

g Sai, mi sono trovata anch’io in situazioni come la tua di adesso. Altre volte.

# Eh?

g Certo.

# Come me?

g Sí. Per questo pensavo di sapere come potevi sentirti. Veramente, sai. Posso capirti.

# Ma … anche tu ti sei trovata in una situazione come questa?

g Certo! E piú di una volta.

# Veramente?

g Veramente!

# Ma quando, per esempio?

g Be’, mi ricordo una volta vicino a Ravenna.

# Ah, sí? Volavi su Ravenna?

g Certo: siamo atterrati a Ravenna e poi siamo andati su una spiaggia lontana dalla città con la pineta alle spalle. Il nudismo era permesso ma la spiaggia era pubblica per cui c’era qualche guardone.

# Ah, capisco.

g A chi lo dici! Ti assicuro che prendere il sole nuda mentre qualcuno ti guarda continuamente è molto imbarazzante.

# Ehm … be’, certo.

g Qui, invece, non devi preoccuparti. Siamo tutti naturisti.

# Eh, lo so.

g Quindi lo vedi da solo: puoi stare tranquillo. Qui vogliamo solo aiutarti.

# Va bene, ti ringrazio veramente ma ora devo andare, devo proprio andare: ho delle cose da fare.

g È vero, ci sono tante cose da fare. La gente non capisce ancora che questo è il modo migliore per vivere: senza inibizioni, godendo la natura cosí com’è; anche noi stessi, cosí come siamo.

# Sí, è vero. Hai tutto il mio appoggio ma vedi …

g Sono proprio contenta di sentirtelo dire. Abbiamo bisogno dell’appoggio di quante piú persone possibile, sai.

# Sí, è vero; ma sai …

g Oh, ma perché Roberta non me l’ha detto? Mi avrebbe fatto cosí felice!

# Certo … ma … ehm … che cosa non ti ha detto? Non capisco.

g Che anche tu venivi qui al circolo dei naturisti.

# Be’, vedi, non è …

g Ho capito: voleva farmi una sorpresa.

# Ecco, sí.

g Sono cosí contenta.

# Bene.

g Ehi, un momento. Allora lei è qui, vero?

# Be’, ecco, no.

g Come, no? Sú, dov’è? Dai, dimmelo.

# Ma no. Non è qui.

g Ho capito: non me lo vuoi dire. Dai, andiamo a cercarla assieme. Giochiamo a scovarla.

# Gianna, ti prego. Non c’è qui. Ti assicuro.

g Ma dai, vuoi dire che sei venuto qui da solo?

# Ecco, sí; proprio cosí.

g Ma è bellissimo! È meraviglioso!

# Se lo dici tu.

g Sono proprio contenta: abbiamo due naturisti in piú.

# Senti, Gianna: adesso devo proprio andare.

g Dai, sei appena arrivato e vuoi già andare via?

# Eh, sí. Ho proprio delle cose importanti da fare, credimi.

g Veramente?

# Veramente. Ci sono delle persone che mi aspettano; non posso esimermi. Abbi pazienza.

g Sí, hai ragione. Non ti devo trattenere. Scusami, anzi.

# Grazie, Gianna. Sei veramente gentile.

g Grazie a te che mi hai sopportato.

# Ma no, figurati; non è vero. Non ci pensare, dai. Ciao, Gianna. Stammi bene.

g Anche tu, sai?

# Ciao.

g Ti lascio. Ciao. Ah, salutami Roberta. Ti ricordi?

# Ma certo, figurati. Lo farò senz’altro.

g Grazie; veramente. Sei tanto caro.

# Ciao.

g Ciao.

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1 Secondo te dove se ne sta andando?

2 Se ne va via, che altro?

1 Sí, ma il circolo è nell’altra direzione.

2 Ma non deve passare da lí.

1 Perché?

2 Figurati se vuol entrare nel circolo e farsi guardare da tutti. Deve andare nella direzione opposta alla spiaggia per allontanarsi e basta.

1 In mezzo ai cespugli?

2 E allora?

# Andiamocene. Chi se ne frega se non sono ancora asciutto. Questo posto lo odio.

2 Che ti avevo detto?

1 Dovrebbe stare attento agli sterpi almeno. Non può rovinarsi il vestito. Per adesso ha solo bisogno della tintoria ma non mi sembra il caso di doverlo poi portare dal sarto.

# Guarda te se dovevo incontrare proprio la Gianna: adesso tutto il mondo lo verrà a sapere. Che figura che ci faccio!

1 Secondo me invece sarà molto discreta: se è una sua amica, gli vuole bene e non lo dirà a nessuno.

# Via, via, andiamo via!

1 Certo. Ma dove?

# Cielo maledetto! Perché non mi vuoi? Perché mi prendi in giro?

2 Ma dai che non ti ha fatto niente: è tutto nella tua testa.

1 Guarda: il cielo sembra rispondergli.

2 Che cosa vuoi dire?

# Ma quello è un aeroplano!

1 Quello che ha detto lui: c’è un altro aereo di linea in avvicinamento all’aeroporto internazionale.

# Ehi, aeroplano, perché tu sí e io no? Maledetto. Se ti prendo, ti riduco in tanti pezzettini.

2 Sí, prendilo, dai, e fallo.

1 Ma lascialo stare: è solo un gesto di stizza.

# Appena ti metto le mani addosso ti sminuzzo in tanti pezzettini.

1 Che macellaio.

2 Sí, però, hai visto che cosa sta facendo?

1 No, che cosa?

2 Ma come, non vedi? Con i suoi gesti di stizza, uno dietro l’altro, mentre cerca di afferrarlo …

1 È vero. Si è alzato.

2 … ecco … appunto.

1 Però non se n’è ancora accorto; come al solito.

2 Quando si troverà piú in alto, se ne accorgerà.

# Ehi, sono staccato da terra! Allora sono tornato a volare!

2 Bravo, ottima deduzione.

# Adesso non mi scappi piú!

1 L’importante è essere convinti.

2 Dai, “voliamogli” dietro come lui. All’inseguimento!

# Adesso ti prendo!

1 Che bambinate.


L’aereo di linea


Si ferma in aria per farsi passare vicino un aereo di linea ma poi precipita.


2 Certo, come si tuffa lui non si tuffa nessuno.

# Adesso ti prendo.

1 Un tuffo verso l’alto lo chiamerei piuttosto un salto.

2 Chiamalo come vuoi ma è proprio bravo.

1 Figurati.

2 Guarda: non è bravo perché si tuffa verso l’alto ma per la sua, chiamiamola cosí, scioltezza. Probabilmente fa anche acrobazia.

1 Se lo dici tu.

2 Come tutti i tuffi però deve pure andare a infilarsi in qualcosa: un bel cuscino d’aria, come si dice, che forse non sarà duro ma resistente senz’altro. Cosí può sentire la sensazione dell’entrata.

1 Come i paracadutisti.

2 Certo.

# È inutile che corri: non mi scappi. Ti vedo sai. E posso accelerare quanto voglio; adesso lo so.

1 Non credo che ce la possa fare a raggiungerlo, invece.

2 Perché? Può accelerare quanto vuole, no?

1 È vero, ma il soffio dell’aria a un certo punto comincerà a dargli troppo fastidio sulla faccia e sugli occhi e dovrà desistere.

2 Può darsi.

1 Senza può darsi; vedrai che sarà cosí.

2 Stiamo a vedere chi ha ragione.

1 Vedi che non ci riesce? La traiettoria non è giusta.

2 Sarà; ma se non è giusta perché non la corregge, allora?

1 Perché non può, ecco perché. Può avvicinarsi all’aeroplano solo lateralmente perché longitudinalmente non è possibile che arrivi alla sua velocità.

2 Cioè, in parole povere?

1 La velocità relativa o meglio la distanza relativa è comunque in aumento.

2 Queste sono parole povere?

# Niente: non ce la faccio. Troppa aria.

1 Visto?

2 Il nostro scienziato qui l’aveva previsto.

# Maledetto! Per questa volta ti è andata bene.

1 Le sue maledizioni non possono arrivare a segno.

2 Può cercare un modo per avere meno resistenza e quindi poter andare piú veloce.

1 Ma dai. Piú veloce di un aereo di linea?

2 Può darsi. Fallo provare.

# E adesso come faccio? Sono troppo veloci.

1 In questa situazione servirebbe avere il post-bruciatore o i razzi ausiliari.

2 Che cosa?

# Ci dev’essere un modo per raggiungerlo.

1 Secondo me è meglio che lasci perdere.

# Non mi arrendo mica, sai.

2 Bravo, non ascoltarlo. Non devi demordere.

# Che scemo! Non ti devo raggiungere io: devi raggiungermi tu.

1 Eh?

# Vado a mettermi sul sentiero di discesa. Uno di voi lo dovrò beccare per forza.

1 È vero, non ci avevo pensato.

2 Infatti ha ragione. Se va a cercare il sentiero di discesa strumentale e si mette a “risalirlo a ritroso”, prima o poi lo troverà un aereo in arrivo.

1 A me sembra addirittura inutile che gli vada incontro in risalita. Se si mette in corrispondenza del sentiero strumentale, basta che si fermi ad aspettarlo, l’aeroplano: dovrà passare di lí per forza e non potrà mancarlo.

2 Giusto.

# Aspettatemi che arrivo.

1 Adesso però voglio proprio vedere se lo trova, il sentiero strumentale.

2 Che mancanza di fiducia! Quante volte l’avrà percorso, scusa?

1 Sí, ma adesso non è sopra un aeroplano: non ha gli strumenti da guardare, non ha riferimenti.

2 Ce li ha invece. Ci sono pur sempre i riferimenti esterni: quante volte li avrà guardati e riguardati.

1 Va bene, come vuoi tu: un pilota strumentale che naviga a vista.

2 E allora? Dov’è il problema?

1 Non c’è. Il tuo bravissimo pilota saprà trovare la sua strada.

2 Certo. Possiamo seguirlo: ci guiderà nei verdi pascoli.

1 Dove, scusa?

2 Anzi. Nei verdi pascoli del cielo.

1 Ah be’. Adesso il cielo è verde!

---------------------------

# Ecco, mi metto qui. È inutile che vi vada incontro. Prima o poi dovrete passare di qua.

2 Guarda che carino: fermo a mezz’aria con le gambe incrociate.

1 È vero: la posizione del loto.

2 Quella che è. A me sembra invece la posizione di chi aspetta qualcuno al varco e nel frattempo si vuole mettere comodo.

# Qui dovrebbe andar bene. Vedrai. Sto fermo in questo punto fino a quando ne arriva uno. Dovete passare di qui per forza.

2 Sí, qui, sospeso per aria.

1 E seduto per aria.

2 Certo che è proprio carino “seduto” per aria.

1 Scommetto che per ingannare l’attesa anche adesso si mette a rimuginare di nuovo su quello che gli succede.

# A proposito: e l’aeroplano su cui volavo dove sarà adesso?

2 Visto. Io lo so dov’è. Cosa mi dai se te lo dico?

1 Ma come fai a saperlo, scusa?

2 Ma lui non lo sa che non lo so.

1 Ma perché fai cosí?

2 Te l’ho mai detto che non sai divertirti?

# E mia moglie? Cosa starà facendo adesso?

1 Secondo me è ancora convinta che lui sia rinchiuso nel bagno.

2 Ma sta ancora a pensare alla moglie?

# Ah. Eccone uno che arriva. Si vedono bene i fari d’atterraggio. Prendiamo bene la mira.

1 In effetti sarà meglio che aggiusti la sua posizione in modo che gli passi solo vicino.

2 Hai ragione: un pilota spiaccicato contro un aeroplano non è un gran bello spettacolo.

1 Concordo.

2 Tutto il parabrezza impiastricciato di sangue.

1 Come sei macabro!

# Bene, eccovi qua. Adesso proprio non potete evitare di vedermi.

1 Se lo dice lui.

# Ecco, adesso vi vedo. Sono qui; ehi!

2 Non succede nulla.

1 Be’, i piloti non lo stanno guardando.

# Ehi! Guardatemi!

2 È vero. Si vedono distintamente i piloti in cabina: incrociano gli sguardi quasi guardandosi in faccia e parlano tra loro.

# Ehi, sono qui. Guardate da questa parte. Uffa; ma cosa ci sarà mai di cosí interessante da guardare lí dentro. Avanti!

1 Arriva.

# Insomma!

2 Ecco, adesso viene sbattuto via, vedrai.

1 Invece no. Guarda. Anch’io pensavo che la turbolenza l’avrebbe scaraventato via. Invece è praticamente restato lí.

2 Be’, in effetti, è stato furbo. Si è messo un po’ piú in alto dell’ala sinistra.

1 È vero. Adesso che ci penso è stato intelligente: la turbolenza di scia si forma sotto l’aeroplano. Ha fatto bene.

# Niente: i piloti non guardano mai fuori!

2 Avranno altre cose da guardare.

1 Sí, ma non mi sembra un comportamento in sicurezza. Almeno un pilota dovrebbe guardare fuori mentre l’aeroplano è in volo; specialmente durante l’avvicinamento all’atterraggio.

2 Forse avevano già guardato prima.

1 Secondo me, almeno uno dovrebbe guardare tutto il tempo. Ci sono sempre troppe mancate collisioni.

2 Sí, o mio direttore operazioni volo.

# E non sono neanche riuscito a vedere se i passeggeri mi guardavano.

1 Adesso deve anche avere il pubblico!

2 Ma dai: è divertentissimo guardare un pilota a mezz’aria che ti osserva senza aeroplano.

1 Figurati; a una persona normale verrebbe un colpo apoplettico.

2 Esagerato.

1 Be’, secondo me è cosí.

2 Invece adesso il nostro pilota può guardarsi soltanto la coda dell’aereo di linea che si allontana in volo.

# E fai anche un sacco di rumore! Sai? Per non dire della puzza.

1 Dai, sú. Come si dice: ritenta e sarai piú fortunato.

# Adesso mi sono rimesso nella posizione giusta e aspetto.

2 Bravo, non demordere.

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# Devono vedermi. Insomma!

2 È logico.

# Forse mi devo mettere piú vicino.

1 No, è troppo pericoloso. Rischia già tanto cosí.

2 Eccone un altro: l’attesa non si è protratta a lungo.

# Eccolo là: un bell’aereo di linea pieno di piloti e passeggeri pronti a godersi lo spettacolo dell’uomo che vola da solo.

2 Dai, il momento magico è arrivato.

1 Quale momento magico?

2 Pochi attimi ancora e pilota e aeroplano si saluteranno.

# Ehi, ma quello è Luca!

1 Chi è Luca?

2 Un pilota amico suo; chi vuoi che sia?

# Luca! Ehi, Luca! E guardami. Sú, dai, devi guardarmi. Luca!

2 E guardalo, Luca. È un amico tuo, no?

# Aaahhh!

1 Attento!

2 Stai cadendo!

# Ma porca miseria!

2 Dai, riprenditi.

1 Speriamo che si ricordi che può fluttuare nell’aria quando vuole.

2 Certo che se lo ricorda. È stato solo lo stupore dell’improvvisa precipitazione, della caduta a spiazzarlo.

1 Dici?

2 Vedrai che adesso riprenderà il controllo della situazione.

1 Forse hai ragione tu.

# Aiuto! Cado!

1 Ma non ha un po’ di sangue freddo per riprendersi?

2 Dagli tempo e arriverà.

# Aiuto! Sto cadendo!

1 Non si sta proprio riprendendo. Ha deciso di morire?

2 Ma che stupidaggini vai dicendo?

1 Per me ha deciso di morire.

# Ma sí. Tuffiamoci. Tanto, oramai.

1 Hai visto? Ha deciso di morire.

2 Figurati! Si sta solo godendo il tuffo nell’aria. È bellissimo.

1 Sarà.

2 Ecco.

1 Guarda!

2 Cosa?

1 Adesso sembra che stia andando dritto a tuffarsi in quella piscina laggiú.

2 È vero. Sembra proprio cosí. Hai visto che non voleva suicidarsi? Voleva solo tuffarsi in quella piscina. Che motivo aveva di ammazzarsi, poi.

1 Secondo me è troppo veloce, però. Andiamo: non vorrai mica che lo lasciamo rischiare di spezzarsi l’osso del collo?

2 Sarà proprio un gran bel tuffo, allora.

1 Ma vuoi smettere di essere cosí cinico?

2 Ma dai; è perfettamente in grado di entrare in acqua nel modo giusto.

1 Sí, ma se gli diamo un aiutino è meglio. Dammi retta. Non si sa mai.

2 Tu dici una rallentatina? Non lo so. Certo, vorrei tanto che restasse vivo: è troppo divertente.

1 Ma non ti fermi mai?

2 Senti, per adesso lasciamolo andare giú cosí: vediamo che cosa fa. Se si presenta la necessità, interveniamo. Va bene?

1 Va bene.


La piscina


Si tuffa nella piscina ma poi v'incontra Carla.


# Sarà meglio che cominci a girarmi.

2 Giusto: deve rallentare la caduta.

1 Che cosa vuol dire? Che bisogno ha di girarsi per controllare la caduta? Può farlo quando vuole.

2 È un gesto istintivo. Forse si sta comportando da paracadutista.

1 Perché? È un paracadutista?

2 Non lo so. Però si comporta come tale. Potrebbe tranquillamente esserlo.

1 Non sapevo che t’intendessi anche di paracadutismo, guarda un po’.

2 Eh, quante cose non sai.

1 Tu invece sai tutto, vero?

2 Le cose importanti, certamente; cioè le cose pratiche, quelle senza elucubrazioni mentali.

1 Lasciamo stare che è meglio. Piuttosto torniamo al nostro pilota: si è girato per rallentare la caduta?

2 Si è messo nella posizione che serve a ridurre al minimo la velocità di caduta. È una questione aerodinamica.

1 Credo di aver capito. Mi sembra anche una bella posizione; dal punto di vista estetico, voglio dire.

2 Certo. Continua a guardare: sono convinto che ci stia fornendo un bello spettacolo.

1 Be’, certo. Sono ancora convinto che abbia bisogno del nostro aiuto, però. Mi sembra sempre troppo veloce: si sfracellerà. Anche perché la sua non mi sembra la posizione migliore per entrare in acqua.

2 Non è un problema: quando sarà il momento si metterà in posizione. Ci sa fare: vedrai che se la caverà.

# Ecco: la piscina sta arrivando. Mi farò un altro tuffo; questa volta comando io, però.

2 Hai visto? Non ha bisogno del nostro aiuto.

1 Se lo dici tu. Non sono ancora convinto che non si farà male.

# Certo che una rallentatina ci starebbe proprio bene.

1 Hai visto? Avevo proprio ragione.

2 Ma dai. Non hai visto che se la sta dando da solo?

1 Tu dici?

2 Ma sí.

1 Adesso che lo guardo meglio mi pare proprio.

2 Che ti avevo detto? È veramente bravo.

1 Difficile negarlo.

2 Splasc!

1 Ancora le onomatopee.

2 Dai, che è stato un bel tuffo!

1 Lo sarà solo se tornerà a galla.

2 Un attimo e arriva.

---------------------------


# Ah!

2 Eccolo. Che t’avevo detto?

c Senta, lei! È questo il modo di tuffarsi? Mi ha bagnata tutta!

# Eh?!

c Ma … sei tu. Che cosa ci fai qui? Non ti ci avevo mai visto.

# Eh!

c Ma … ti tuffi sempre cosí quando sei in piscina?

# Be’, no, certo. È che …

c Va be’, dai. In fondo sono in costume da bagno, non importa. Dai, vieni fuori dall’acqua.

# Adesso esco, Carla.

c E sí. Sarà meglio. Dai, vieni fuori, sú.

2 Vedrai che ci divertiamo, adesso.

1 Poverino, non prenderlo in giro, dai.

2 Ma per divertirsi ci vuole sempre qualcuno su cui farlo, no?

1 Non necessariamente.

2 E invece sí. Basta farlo bonariamente.

1 E chi lo dice se lo scherzo è bonario? Tu?

2 Certo.

c Ma ... ma sei vestito! Ti sei tuffato in piscina tutto vestito?

# E sí.

c O ti ci hanno buttato?

# Ma no! Sono solo caduto.

c Caduto?

# Sí, caduto.

c Ho capito: camminavi troppo vicino al bordo della piscina e sei scivolato.

# Ma no!

c Che cosa stavi ammirando?

# No, sono caduto mentre stavo volando.

c Volando? Che cosa vuol dire “mentre stavi volando”?

# Quello che ho detto. Stavo volando e a un certo punto sono precipitato. Meno male che ho trovato la piscina per non sfracellarmi.

c Ma scusa, non capisco. Stavi volando e sei caduto dall’aeroplano?

# Ma no! Non ero su un aeroplano!

c Ah, no? E dov’eri invece. Voglio dire: su che cosa stavi volando?

# Su niente. Ero fermo per aria ad aspettare un aereo di linea quando improvvisamente sono caduto.

c Fammi capire. Tu eri fermo per aria, cosí?

# Sí, proprio cosí.

c Scusa se sembro petulante; ma tutto mi sembra cosí strano. Se eri fermo per aria che cosa ti teneva sú?

# Niente. Stavo sú da solo.

c Ma cosa vuoi dire! Che voli da solo come Superman?

# E be’, sí. Adesso che ci penso, si potrebbe proprio dire di sí. Volo da solo come Superman.

c Va bene, dai. Sei scivolato nella piscina mentre eri vestito e non lo vuoi ammettere.

# Ma …

c Certo che come scusa mi sembra un po’ fantasiosa. In fondo non c’è niente di male a cadere in piscina.

# Ma non è vero! Ero in volo veramente!

c Meno male che oggi fa caldo cosí ti puoi asciugare in fretta.

# Insomma; tu non ci credi che posso volare.

c Certo che ci credo; ci mancherebbe. Infatti, adesso, ti guarderò volartene via da qui; dov’è il problema?

# Ah, mi stai prendendo in giro.

c Ma no, dai! Non è vero. Resta qui a farmi un po’ di compagnia.

# Ah! Me ne vado.

c Ma no, resta qui, non arrabbiarti. Chiacchieriamo un po’. Ho sempre bisogno di fare due chiacchiere.

# No, grazie. Voglio solo essere lasciato in pace. Ciao.

c Vieni qui, dai. Non andartene cosí. Sú. Non ti stavo prendendo in giro, te l’assicuro.

2 Sembra proprio offeso.

1 Be’, nessuno gli crede, poverino. Che dovrebbe fare?

# Dov’è l’uscita, a proposito?

2 L’uscita di solito è l’entrata al contrario.

1 Che vuoi dire? Si tuffa verso l’alto?

c È laggiú. Ma resta ancora po’ qui, dai. Cosí ti asciughi tranquillo mentre chiacchieriamo un po’.

# No, dai. Devo proprio andare. Ciao. Scusami.

c Volevo solo aiutarti.

1 Non si tuffa piú verso l’alto.

2 Sicuro?

# Sí, scusa. Te ne ringrazio tanto ma devo proprio andare: ho qualche problema da risolvere.

c Come vuoi. Non voglio insistere.

# Un’altra volta, ecco. Chiacchiereremo di tutto quello che vuoi e ci faremo tante risate.

c Va bene. Non ti preoccupare. Che la vita ti sorrida.

# Ti ringrazio. Ciao. Arrivederci.

c Ciao.

# Ciao.

---------------------------

1 Come esce da qui, adesso, il nostro pilota, secondo te? Si tuffa verso l’alto oppure attraverso l’uscita?

2 Secondo me, è perfettamente in grado di volare; basta solo che se lo ricordi. Tutto qui.

# Un momento. Perché passare dall’uscita? Posso andarmene in volo quando voglio; dov’è il problema?

2 Hai visto?

# Tanto la Carla è tornata a prendere il sole e la cosa non le interessa piú; almeno, se non mi faccio vedere.

1 Se lo dice lui.

# Però sarà meglio che mi metta un po’ al sole per asciugarmi prima: se continuo a volare tutto bagnato, finisce che mi prende un colpo.

1 Previdente il nostro pilota.

2 Se lo dici tu.

# Ecco qua. Questo lettino è libero e non c’è nessuno nei dintorni che mi possa scocciare.

1 In effetti non c’è molta gente a quest’ora.

2 Saranno tutti a lavorare.

1 E allora perché la Carla è qui?

2 Sarà la sua giornata libera; che ne so?

---------------------------

1 Guarda: si sta alzando.

2 Che cosa?

1 Lui: sta levitando sopra il lettino.

2 È vero. Se ne sarà accorto?

1 Non credo; almeno, non sembra.

# Ehi! Sto levitando!

2 Se n’è accorto.

# Bene, posso ritornare in aria adesso. Allontaniamoci.

1 Sempre a scappare.

2 Hai sentito che cosa ha detto?

1 Che cosa ha detto?

2 Ha detto: “Allontaniamoci.”.

1 E allora?

2 Non ha detto: “Mi allontano.”. Ha detto: “Allontaniamoci.”. Cioè noi. Noi due. Io e lui.

1 Ma tu ti ascolti mentre parli?

2 Perché?

1 Perché non ti rendi conto di quello che dici.

2 Cioè?

1 Ha usato un modo di dire, dai. Anche se sei da solo, dice comunque: “Andiamo.”.

2 Sicuro?

1 Certo.

2 Se lo dici tu. Comunque lui sa che sono qui con lui. Dai.

1 Certo, come no.

# Ecco, qui va bene. Sono abbastanza lontano. Vediamo: dov’ero rimasto? Ah, è vero: stavo cercando di farmi vedere dagli aerei di linea.

2 Infatti.

1 E dopo che ti hanno visto?

2 Erano troppo grossi in effetti: lasciali stare; ti hanno fatto cadere.

1 Scherza con i fanti ma lascia stare i santi.

2 Come?

1 Lascia stare: la solita cultura come diresti tu.

2 Va be’.

# Gli aerei di linea non mi meritano proprio: sono troppo grossi e presuntuosi. Me ne devo andare a cercare un aereo un po’ piú piccolo da scrollare un po’.

2 Ha ragione: piú l’aereo è piccolo e piú è manovrabile.

1 E dove l’hai imparata questa cosa?

2 Quale cosa?

1 Che l’aereo piú è piccolo e piú è manovrabile.

2 Ma lo sanno tutti; è una cosa risaputa.

1 Se lo dici tu. E dove lo trova adesso un aeroplano piú piccolo?

2 Be’, di aeroplani un po’ piú lenti con cui svolazzare e soprattutto da toccare dovrebbero essercene da qualche parte quassú per aria.

1 E dopo che li ha trovati che cosa se ne fa?

2 Li tocca; che altro?

1 Ma può farlo? A me non sembra.

2 Non te ne preoccupare; lascialo fare.

1 La cosa non mi suona giusta per niente.

2 Ma ti vuoi divertire una volta nella vita?

1 Va bene: farò come vuoi tu. Starò qui a guardare il “decollo” del nostro pilota verso toccate aeree.

2 Bravo.

1 E con noi tutta la piscina.

2 Vuoi dire la gente che si trova lí giú in piscina?

1 Certo. Mai saputo di piscine con gli occhi.

2 Spiritoso. A me sembra comunque che stiano tutti a crogiolarsi al sole.

1 Sai che hai ragione? Sembra proprio che non lo stia considerando nessuno.

2 Vorrà dire che sarà un decollo solitario.

1 Che cosa vuoi dire? Chi decolla lo fa sempre da solo.

2 Solitario nel senso del pubblico che non c’è; o meglio c’è ma non guarda.

1 Ho capito. Anche se tecnicamente è già decollato visto che è già in aria.

2 E allora? Sarà un decollo in aria.

# Andiamo. Cominciamo a salire, poi cercheremo la rotta.

1 Giusto: dopo il decollo la salita.

2 Ma la vuoi smettere?

# Ho trovato.

1 Che cos’ha trovato?

2 Adesso te lo dice.

# All’altro aeroporto ce ne dovrebbero essere quanti ne voglio. Possibile che siano rimasti tutti parcheggiati lí a far niente? Qualche altro fesso oltre a me dovrà essersi levato in volo.

2 Hai visto?

1 Ah, be’, lui sí che è furbo.


L’aeroplanino


In volo di formazione con un aeroplanino comincia a scuoterne l’ala ma poi finisce con il precipitare di nuovo.


# Allora vediamo. Dov’è l’aeroporto? Dovrebbe essere da quella parte.

1 È bravo come navigatore? Prima, forse, ha avuto solo fortuna.

2 Te lo trova subito, stai tranquillo.

# Se vado da quelle parti, qualche aeroplanino da toccare lo troverò di sicuro.

1 Ma deve proprio trovarlo questo aereo?

2 Certo. Vedrai che adesso trova quello che cerca.

2 Ma che cosa cerca adesso?

2 Un aeroplanino abbordabile.

1 Cosa vuoi dire con abbordabile?

2 Con una velocità alla sua portata. Cosí finalmente qualcuno lo vedrà.

1 Perché? Prima non l’hanno visto?

2 Pare di no.

1 Ah, be’.

---------------------------

# Senti, sto andando dove dovrebbero esserci degli aeroplani. Perché non ne vedo uno?

2 Un po’ di pazienza e ne troviamo uno.

1 Per adesso, in effetti, non ne vedo proprio.

2 Invece no: guarda quello laggiú.

# Eccone uno!

2 L’hai visto?

1 Io non vedo niente.

2 Ma dai; è proprio laggiú. Non lo vedi?

1 Ah, sí. Adesso sí. Adesso lo vedo.

# Non mi scappi.

2 Vai; è tutto tuo.

# Dove starà andando?

1 Per i fatti suoi; e magari vorrebbe pure essere lasciato in pace.

# Ah, bene. Ore dodici, da destra a sinistra.

2 Cosa vuol dire ore dodici? Mezzogiorno è già passato da un pezzo.

1 Sarà un modo di dire.

# Ti tengo qui davanti a me cosí quando comincerai ad andare a sinistra io comincerò a mettermi dietro. E da dietro non ti accorgerai di me; come nella caccia.

2 Hai visto quant’è furbo?

1 Ah, guarda. Meno male che non ha il pulsante di sparo.

# Vedrai che bella sorpresa ti sto preparando.

1 Andiamo a fare quest’altra stupidata.

2 Ma ti sei mai divertito nella tua vita?

1 Moltissime volte ma non cosí.

2 Ah, sei troppo serio.

---------------------------

# Io ti vedo.

1 Ma che cosa dice?

2 Adesso guarda e osserva.

1 Che cosa?

2 Quant’è bravo il nostro pilota.

1 Sí, sto vedendo; sto proprio vedendo.

2 Calmo e posato si mette lentamente dietro il pilota ignaro.

1 Che non si merita minimamente questo scherzo.

2 È proprio bravo. Secondo me quello là non se n’è ancora accorto.

1 Appunto. Sarebbe meglio che non se ne accorgesse per niente.

2 E perché?

1 Ma perché vorrebbe dire che il nostro pilota, come lo chiami tu, ha deciso di lasciar stare quel poverino che non gli ha fatto niente.

2 Ma dai. Ribadisco che non sai divertirti. È solamente un piccolo scherzo innocente.

1 Lasciamo stare; tanto è inutile spiegare.

2 Piuttosto guarda adesso: hai visto come si sta muovendo?

1 Cioè come?

2 Si sta spostando pian piano verso la propria sinistra per affiancarsi.

1 E allora?

2 Ma possibile che non capisci? Vuole entrare lentamente e un po’ alla volta nel suo campo visivo.

1 Che senso ha? Alla fine si dovranno guardare in faccia entrambi.

2 Non hai capito. Se lo fa abbastanza lentamente, può arrivare a vederlo prima di essere visto.

1 Mi pare di avertelo già detto che è un guardone.

2 Ma non è come pensi. Vuole solo essere sicuro di cogliere l’attimo preciso in cui il pilota lo vedrà per gustare tutta la sua reazione.

1 Capirai.

2 Si sta già pregustando la sorpresa che farà all’ignaro pilota dell’aeroplanino.

1 Povero pilota. Ripeto che non si merita questo scherzo.

2 Ah.

1 Guarda, è un giovanotto come lui.

2 Chissà se fa anche lui il pilota di linea.

# Ecco la luce rossa dell’ala sinistra, spenta. E vai!

1 Che fa?! Se gli scuote l’ala, quello si spaventa! Doveva solo toccarlo!

2 Ih, ih. Hai visto che faccia confusa che ha fatto?!

1 Siete proprio cattivi; lasciatelo in pace!

2 Ma dai, ci siamo solo divertendo un pochino.

1 Ma guardalo, poverino: non dovrebbe osservare gli strumenti. Per capire cosa gli sta succedendo dovrebbe guardare fuori.

2 Vuol dire che è proprio un pilota strumentale.

# Insomma! Ti vuoi accorgere di me? Non fare come mia moglie.

1 E lascialo stare! Fatti solo vedere e basta!

# Adesso ti scuoto ben bene e vedrai che ti guarderai attorno.

2 Bravo, scuotilo ancora, piú forte.

# No, non di là, da questa parte. Aaaaaahhhh!

2 Attento!

1 E di nuovo precipita al suolo.

2 E di nuovo non c’è problema: si ricorderà che può volare.

1 Sí, ma questa volta è piú vicino al terreno.

2 E allora? Appena si riavrà dalla sorpresa, subito riprenderà il controllo della linea di volo.

1 Meno male che è ancora sopra la campagna.

# Ma di nuovo?

2 Dai, che il terreno si sta avvicinando.

1 Non si sta riprendendo.

# Ma di nuovo? Nooo!

2 Dagli tempo. Ce la farà.

# Insomma, basta!

2 Hai visto? Si è ripreso. Sei contento?

1 Appena in tempo per non sfracellarsi al suolo.

# Fiuuh! Per un pelo.

1 Veramente!

2 Hai mai volato raso terra? È bellissimo.

1 Ma non ti fermi mai? Guarda, piuttosto, che non è ancora salvo.

# Oh, no. Quegli alberi proprio no! Ma guarda te se proprio qui si doveva mettere questo boschetto. Bel posto per morire.

2 Ma non muori, stai tranquillo.

1 Infatti, se vuole, con un po’ di guizzi può schivare gli alberi.

# Dovrò vedere di schivarli in qualche modo.

2 Infatti. Per te è un gioco da ragazzi.

1 Infatti è un ragazzo.

2 Abbiamo finito di dire sempre infatti?

# Ecco. Quello mi sembra un buon punto per entrare.

2 L’ingresso nel bosco.

# Gli alberi in quel punto sono abbastanza aperti.

1 Gli alberi aperti? Che cosa vuol dire?

2 Vuol dire che tra un albero e l’altro c’è abbastanza spazio da passare; anche tenendo le braccia allargate.

1 E perché deve tenere allargate le braccia? Se le avvicina al corpo, può passare meglio.

2 Ma ti devo proprio spiegare tutto? Le braccia allargate fanno da ali: servono a manovrare, no?

1 Ma figurati!

2 Zitto che stiamo per entrare nel bosco.

# Ah!

1 Per fortuna gli alberi del boschetto sono sufficientemente radi.

2 Infatti. Anzi visto che sono querce deve stare attento a non far cadere le ghiande, altrimenti gli picchiano in testa.

# Ah!

1 Spero proprio che riesca a evitare gli alberi; mi dispiacerebbe per lui.

2 Guarda che manovrare per non toccarli per lui è un gioco da ragazzi.

# Ah!

1 Ma dai; è solo l’istinto di sopravvivenza: ancora una volta è dalla sua parte.

2 Sí, ma intanto guarda com’è bravo: li sta schivando praticamente uno alla volta.

# Ah!

2 Visto?

1 Piú o meno.

# E quello chi è? Lancillotto?!

2 È vero. Guarda.

1 Lancillotto?!

2 Che fai? Ripeti?

# E cosa ci fa qui?

2 Proteggerà la foresta.

1 Non era un misero boschetto?

2 Stai sempre a guardare il capello.

# Oh, no! Sono diventato pazzo.

1 In effetti non mi è mai sembrato completamente a posto con la mente.

2 Ti sei mai ascoltato con attenzione?

# Adesso basta solo che veda l’arcangelo Gabriele o la Madonna di Loreto e sono fatto completamente.

2 Eccolo.

1 Quello è l’Arcangelo Gabriele?

2 Certo. Non vedi le ali?

# Eh?! Chi … ? Oh, no!

1 Se lo dici tu. Adesso che ci faccio caso non si è preoccupato di alzare la traiettoria: è praticamente rimasto raso terra.

2 Ma sarai scemo! Se si alzava, andava a finire dritto tra i rami e le foglie.

1 È vero. Non ci avevo pensato. In effetti è ancora troppo emozionato: non si accorge che potrebbe modificare la sua traiettoria.

2 Secondo me, invece, sta tenendo la traiettoria migliore, date le circostanze. Quindi, lascialo fare; ne uscirà vivo senza problemi.

# Sono già in Paradiso: sto vedendo gli angeli.

2 Arcangelo, prego.

1 Non sta accennando a rallentare però. Anzi avrebbe già dovuto rallentare da tempo.

2 Non lamentarti sempre. Sta rimanendo ancora tutto in un pezzo unico o no?

1 A mezzo metro dal suolo.

2 Il volo orizzontale non costituisce mai pericolo.

# Eh? La Madonna di Loreto in tuta?

2 È vero; come mai ha la tuta?

1 Forse perché non è la Madonna di Loreto.

2 Ma lui dice che lo è.

1 In effetti il colore della pelle è quello.

# Oh, no!

1 Che cosa c’è, adesso?

2 Non lo so; che cosa sta guardando?

# Ci mancava solo la cascata.

1 È vero, c’è una cascata. E ci sta proprio andando dentro.

2 Ah, stupendo: un bel tuffo orizzontale. Non ne avevo ancora visti.

1 Dai, stupido, salviamolo dalla parete.

2 Quale parete?

1 Quella che sta dietro ogni cascata, no?

2 Ah, è vero. Non ci avevo pensato.

# Ah!

2 Splasc. Si può dire splasc di un tuffo orizzontale? Che dici?

1 Andiamo a raccogliere i resti dietro la cascata, sú.

2 Menagramo. Sarà ancora tutto un pezzo. Vedrai.


La cascata


In mezzo al boschetto finisce contro la cascata ma poi si ritrova solo in mezzo alla campagna.


2 Eccolo che ri-esce sano e salvo.

1 Venere sorgente dall’acque.

2 Devo trovare un dottore che ti guarisca da questo citazionismo.

1 Che cosa vuoi dire?

2 Semplice: di ogni avvenimento devi tirare fuori la citazione.

1 Non ho l’esclusiva della cultura: puoi fartela anche tu.

2 A parte il fatto che è ancora tutto da dimostrare che queste tue citazioni costituiscano una cultura, come la chiami tu, risparmiamela, per favore.

1 Invidioso.

2 Ma quale invidia! Anch’io possiedo una smisurata cultura; soltanto che non è fatta come la tua. In ogni caso non la vado a sbandierare in giro come fai sempre tu.

1 Lasciamo stare. Godiamoci piuttosto il nostro pilota nuovamente a mollo.

2 Fa caldo; una rinfrescatina fa sempre bene.

1 In ogni modo avevi ragione. Apparentemente non si è fatto nulla. Almeno a vederlo sembra intero.

2 Te l’ho già detto: è troppo bravo. Non può succedergli nulla. Praticamente è immortale.

1 Sarà meglio che si asciughi un po’ adesso, però, il tuo immortale. Quel prato laggiú al sole è l’ideale.

2 Ci sta già andando.

k Be’, che cosa ci fai qui?

# Eh?

1 E questa chi è?

# Ah, Marika; sei tu. Cosa ci fai qui?

C Che cosa ci fai tu, qui? Io stavo soltanto passeggiando e meditando, niente di piú.

# Ah, sí?

k Certo. Sono appena atterrata con il mio ultraleggero qui vicino; lo vedi? È laggiú.

# Ah, sí. Lo vedo.

k Sai, avevo intravisto questa cascata, mi ero incuriosita e sono venuta a vederla. È molto carina, non trovi?

# Be’, sí.

k E già. Tu invece mi esci dall’acqua come Venere; capisci come la cosa mi sembri un po’ strana; non ti pare? E poi sei tutto vestito.

# Eh? Ah, sí; in effetti.

k Allora?

# Be’. Sono venuto fino a qui in volo.

k Certo, come no.

# Sí, è vero.

k Ma dai; non mi risulta che tu abbia un ultraleggero.

# Ma certo che no. Stavo solo giocando con un aeroplanino quando improvvisamente sono caduto.

k Un attimo, fammi capire. Che cosa intendi per “stavo giocando con un aeroplanino”? E, soprattutto, dov’eri in quel momento?

# Ero in volo, te l’ho già detto.

k Giocavi con un aeroplanino mentre stavi volando su un aeroplano?

# Sí; cioè, no. Mentre giocavo con un aeroplanino stavo, sí, volando ma non su un aeroplano. Stavo volando da solo.

k Continuo a non capire.

# Stavo volando da solo: non ho bisogno di un aeroplano per volare. Posso tranquillamente volare da solo, senza l’aiuto di alcunché.

k Eh?

# Insomma!

k Insomma, sei caduto dall’aeroplano su cui stavi giocando?

# No, non c’ero io sull’aeroplano: c’era qualcun altro.

k Ah, sí? E tu dov’eri, allora?

# Ero fuori dell’aeroplano e lo stavo scuotendo.

k Fammi capire. Tu eri fuori di un aeroplano che stava volando e tu lo stavi scuotendo?

# Esatto, proprio cosí.

k Ho capito: ti eri ritrovato fuori dell’aeroplano per qualche motivo ma poi c’eri rimasto aggrappato; stavi cercando di ritornarci dentro per non cadere ma alla fine sei caduto ugualmente e sei finito nel laghetto di questa cascata.

# Ma nooo! Stavo già fuori dell’aeroplano.

k Appunto: eri aggrappato fuori dell’aeroplano.

# No! Ero fuori dell’aeroplano ma stavo volando per conto mio.

k Continuo a non capire.

# Ma sí. Mentre ero in volo mi sono avvicinato a questo aeroplanino: volevo solo scuoterlo un po’, tanto per divertirmi; non volevo fare nulla di male. Solo che a un certo punto sono caduto; e sono finito qui per terra.

k Senti, non sono sicura di aver capito bene. Tu stavi volando per conto tuo? Cosa vuoi dire? Cioè, su che cosa stavi volando? Non capisco.

# Io volo da solo, cosí, come mi vedi, senza niente. Solo che ogni tanto casco. Sono lí che volo e all’improvviso casco; e non so perché.

k Forse comincio a capire. Una cosa tipo Superman, l’uomo volante; giusto?

# Ecco, brava, proprio cosí. Io volo come Superman.

k Mh.

# Be’, non proprio come Superman.

k Ah, ecco.

# Quando Superman vola, lui non cade; lui.

k Ho capito.

# Finalmente.

k Certo che voi uomini non avete limiti alla fantasia.

# Che vuoi dire?

k Che ti sei inventato tutto! È chiaro.

# Ma no! È tutto vero!

k Be’, ammetti che la cosa appare un po’ inverosimile.

# Anch’io faccio fatica ad ammetterlo, tanto sembra inverosimile. Eppure è vero; è tutto vero. Cosí com’è vero che alla fine rischio sempre di sfracellarmi al suolo, come si dice.

k Senz’altro. Come dici tu.

# Non mi credi, vero?

k Sinceramente, no. Scusami.

# Eppure è cosí. Non so cosa dirti per convincerti.

k Senti, ti devo lasciare ora. Anch’io ho un aeroplanino, come l’hai chiamato tu, da accudire; purtroppo ha un posto solo altrimenti ti avrei portato volentieri dove hai bisogno di andare.

# Non ti preoccupare per me; non è un problema: mi arrangerò.

k In fondo, puoi sempre tornare in volo, no? Non sei arrivato cosí?

# Per rischiare un’altra volta di precipitare? Non lo so. Adesso vedo.

k Bravo.

# Ci penso un attimo e poi decido.

k Bene; è la cosa giusta. Ti saluto, stammi bene. Ciao.

# Ciao. Guarderò il tuo decollo.

k Va bene, vedrò di farti divertire. Ciao.

# Ciao.

2 Queste donne non credono mai a nulla.

1 Credono solo a quello che vedono. Noi l’abbiamo visto e lei no.

2 Sí, ma un po’ di fiducia non ci starebbe male.

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# E adesso? Che faccio? Torno a casa in volo veramente?

2 Poverino; certo che non gli è facile trovare qualcuno che lo veda volare.

1 Se insiste, prima o poi lo troverà.

2 Tu dici?

1 Chi lo sa? Intanto a me sembra che si sia rimesso a rimuginare sul perché delle cose che gli accadono.

2 Niente di meglio di una bella passeggiata per aiutare i pensieri. Intanto si asciuga un’altra volta i vestiti.

1 Sí, certo, però cosí non arriverà a capo di nulla.

2 Chi l’ha detto? Deve solo trovare uno spiazzo e lanciarsi in volo.

1 Volevo dire un’altra cosa.

2 Cioè cosa?

1 Non ha importanza. Dove deve andare adesso?

2 Dove lo porta il destino!

1 Cioè, dove?

2 E che ne so? Basta che voli: io mi diverto.

1 Va be’.

2 Ehi, laggiú c’è qualcuno.

1 Dove?

2 Laggiú. Vedi? C’è un contadino.

1 È vero; sta radunando del fieno con il forcone.

2 Già.

1 Quasi simbolico: anche il nostro pilota deve radunare la propria vita.

2 Anche i simboli adesso. Non hai proprio limiti.

1 Perché? Non lo vedi questo simbolo?

2 Io non vedo simboli.

1 E cosa vedi invece?

2 Io vedo soltanto il nostro pilota che sta camminando lentamente verso il contadino; e secondo me non si sono ancora visti.

1 Tu dici?

2 Certo: lui è soprappensiero ed il contadino di spalle.

1 Prima o poi s’incontreranno, vedrai.

2 Se lui non si ferma, è probabile.

1 S’incontreranno e da quest’incontro nascerà qualcosa di portentoso.

2 Per adesso, se continua cosí, ci sta solo andando dritto dritto addosso. Tutto quello che nascerà sarà solo uno scontro a piedi.

1 E allora? Sarà a piedi ma sarà epocale.

2 A me sembra che tu stia un po’ esagerando.

1 Aspetta che il nostro pilota si accorga del contadino.

2 Sarà meglio che se ne accorga in tempo. Magari quel contadino gli pianterà una forconata involontaria in pancia.

# Sí, ma perché?

1 Ecco: l’ha visto.

2 No. Lo guarda ma non lo vede.

1 Povero contadino: dev’essere faticoso sudare con quel forcone mentre il sole gli picchia in testa.

2 Secondo me è abituato.

1 Mah, forse.

2 Guarda. Si trova già a una decina di metri di distanza: com’è possibile che non si sia ancora accorto di lui?

1 Si vede che il nostro pilota è veramente assorto nei propri pensieri.

2 Un attimo e si accorgerà di tutto. Vedrai.

1 Non si sarà mica spaventato? O sí?

2 Ma no.

# Ma ogni volta che volo devo sempre finire con il cascare? Non sono piú tanto sicuro di voler volare ancora.

2 Che voce roca!

1 È l’emozione, poverino.

# Ehi, ma lí c’è un contadino.

1 Era ora.

# Non sembra avermi visto, però.

1 In effetti.

# Aspetta: ecco qualcuno a cui far vedere che volo.

1 Bene.

# Mi sollevo per aria cosí mi vede. (Se ci riesco.)

1 Meglio tardi che mai.

# Meno male; ci sono riuscito.

1 Bravo.

# Ecco. Sono fermo a mezzo metro dal suolo e spero proprio di non cadere proprio adesso. Almeno a lui riuscirò a far vedere che sono capace di volare.


Il contadino


Pensa di far vedere al contadino di saper volare ma poi non ci riesce.


1 Senz’altro il contadino non l’ha ancora visto o sentito arrivare.

2 Penso anch’io; almeno, il suo comportamento è quello: gli sta dando le spalle da un bel po’ di tempo.

# Allora. Sono sospeso a mezzo metro da terra; mi sto avvicinando abbastanza da portarmi a portata di voce, lo chiamo, lui si gira, mi vede in volo e finalmente ho ottenuto il mio scopo.

2 Dai, pilota, fatti sentire.

# Scusi!

o Sí?

# Ahi!

o Che cosa ci fai lí in terra?

# Ma porca miseria!

o Come?

2 Di nuovo a terra.

# Niente, lasci stare.

o Ah, be’.

1 Ho l’impressione che il contadino non lascerà stare, invece.

2 Probabile.

1 Guarda: hai visto?

2 Secondo me, invece, lui si sta vergognando. E mi sa che ha una gran voglia di trovarsi in altro posto.

1 Mah, per il momento, resta lí, però.

2 Guarda che quadretto. Le belle statuine.

1 Be’, il nostro pilota, oramai, è allenato a rimuginare.

2 Però il contadino oramai non lo molla piú.

# Senta, che cosa direbbe se le dicessi che sono capace di volare?

2 C’eravamo sbagliati: vuole riprovarci ancora.

o Mi sembrerebbe strano che voli uno che sta a rotolarsi per terra!

1 Che scatto!

# Adesso le faccio vedere che volo!

o Va bene. Hai tutta la mia attenzione.

2 Forcone ben piantato in terra.

1 Oh, ecco il nostro Superman che vola.

2 Be’, la postura è quella.

1 Sí, ma non ci riesce.

2 Guarda il contadino intanto come si diverte.

o L’importante è essere convinti!

1 Vuoi scommettere che si arrabbia di nuovo?

2 Chi? Il contadino?

1 Ma no! Il nostro pilota.

o Forza! Sono pronto: fammi pure vedere.

2 Che carino.

1 Sí, ma tra un po’ sbotterà, vedrai.

# Ah, basta! Me ne torno a casa!

1 Che ti avevo detto?

o Buon viaggio!

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2 Signore e signori, ecco a voi il pilota che cammina.

1 Che s’incammina, vorrai dire.

2 Che s’incammina; va bene. E qual è la direzione?

1 Che importanza ha qual è la direzione? Tanto si fermerà subito.

# Eh, già, e come ci torno a casa?

1 Visto?

o Se non ci torni in volo, penso proprio che tu debba chiamare qualcuno che ti venga a prendere!

# Ha ragione.

2 Che fa adesso, chiama un tassí?

1 Certo, due minuti arriva.

2 Spiritoso.

# Adesso chiamo Roberta per rientrare a casa perché non voglio rischiare di cadere nuovamente nel farlo in volo.

2 Dovrebbe essere ancora a casa.

1 E se è uscita? Che fa?

2 Torna a piedi. Dov’è il problema?

1 Per carità; da nessuna parte.

# Mi può dire dove posso trovare un telefono?

o Anche lí per terra, se vuoi rotolarti di nuovo! Quello che hai alla cintura non è un telefonino?

# Ha ragione. Adesso chiamo subito mia moglie. Come si chiama questo posto?

o Non sai che posto è questo? E come ci sei arrivato qui?

# Gliel’ho detto: in volo.

o Ah, ho capito. Se permetti, glielo spiego poi io a tua moglie come si fa ad arrivare qui.

# Va bene, se proprio insiste.

o Ecco, bravo. Fai il numero intanto.

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2 L’hai mai visto uno sguardo incuriosito e divertito assieme?

1 Perché me lo domandi?

2 Guarda il contadino come osserva il nostro pilota che sta componendo il numero sul telefonino.

1 È vero. È proprio cosí.

r Pronto?

# Pronto? Ciao. Sono io.

r Ciao, tesoro! Ma dove sei? Telefoni dal bagno?

# Ma no; ascolta, dovresti venirmi a prendere.

r Venirti a prendere? Ma dove sei andato? Non ti ho sentito uscire.

# Eh, lo so. Cioè, non lo so. Oh, insomma. Senti: sono in un posto qua in mezzo alla campagna ma non so quale sia.

r Ah, sí?

# Adesso ti passo una persona che ti spiega qual è.

r Ma scusa, in quel posto lí come ci sei arrivato?

# In volo; come vuoi che ci sia arrivato. Te l’ho detto che posso volare!

r Sí, è vero; scusa.

# Solo che mentre volavo mi sono successe alcune cose per cui non è che sappia bene dove sono arrivato.

r Ah, sí?

# Sono atterrato fuori campo, come si dice. Adesso ti passo un contadino che ti spiega dove sono.

r Va bene.

# Ecco, prenda pure.

o Pronto? Signora?

r Sí, buongiorno. Come va?

o Non c’è male, signora. Dimmi, ma tuo marito vola?

r Sí, lui è convinto di volare.

o No, sa, perché, è che me lo sono ritrovato qua in mezzo al campo senza accorgermi che era arrivato; non vorrei che volasse veramente.

r Sí, sí, lei gli dia corda. Lui è convinto di volare ed è contento cosí. Lo assecondi e vedrà che lo farà felice.

o Ah, io lo posso anche fare ma … veramente vola?

r Non ha importanza se vola oppure no. Lei lo assecondi e vedrà che lui sarà contento. Allora dove vi trovate adesso?

o Come vuoi tu, signora. Tu vieni dalla città?

r Sí, vengo dalla città.

o Bene, signora. Hai presente la strada per Monte Arancio?

r Sí, certo.

o Bene. Allora prima di Colle Giallo gira a sinistra dove c’è una casa rossa. Conosci Colle Giallo, vero?

r Ci sono stata un sacco di volte, già da bambina.

o Bene. Dopo aver girato su quella stradina vai avanti, sarà un chilometro, fino a un certo punto dove vedi una cascina dipinta di giallo con due camini rossi che spuntano dal tetto.

r Cascina gialla con due camini rossi. Va bene.

o Allora, è semplice: tu con la macchina vieni dietro la cascina e un po’ lontano vedi un mucchio di fieno. Siamo lí che t’aspettiamo. Hai capito dov’è?

r Sí, certo. Penso anzi quasi di averla vista una volta.

o Bene. Quanto tempo ci metti a venire?

r Mah, una mezz’oretta.

o Va bene, glielo dico a tuo marito. Arrivederci.

r Arrivederci. E grazie per adesso.

o Niente, signora; non ti preoccupare: gli tengo buona compagnia io a tuo marito.

r Ah, bene, grazie. Lei è troppo gentile. Arrivederci.

o Arrivederci, signora.

2 Fra un po’ vedremo il nostro pilota che torna a casa a piedi.

1 Eh, no; torna a casa in macchina, in realtà.

2 Ma sí; volevo dire che non torna in volo.

1 Ah, ecco.

o Ecco, tieni il tuo telefonino. Guarda se è spento.

# Va bene, grazie. Lei è veramente gentile.

o Non c’è di che.

1 La platea è pronta.

2 Quale platea?

1 Noi. Noi siamo la platea, adesso.

2 Ah, sí? E lo spettacolo qual è?

1 Il poeta ed il contadino: Franz von Suppé.

2 Eh?

1 Anche se, a dire il vero, il contadino c’è ma il poeta faccio un po’ di fatica a considerarlo tale.

2 L’importante è che tu sappia quello che dici.

1 Certo: il contadino gli ha ridato il telefonino, si è appoggiato nella maniera piú comoda al forcone piantato al suolo e adesso si prepara alla chiacchierata che sarà il nostro spettacolo.

2 C’è anche il popcorn?

1 Spiritoso.

2 Azione!

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2 Be’? Non si muovono?

1 Adesso cominciano. Un po’ di pazienza.

o Senti … ah, arriverà qui tra mezz’ora … ma veramente tu voli?

# Certo che volo!

o Be’, sai com’è: io non ti ho visto.

# Sí, lo so. Purtroppo non so quale sia il motivo; so solo che ogni tanto questa capacità se ne va: sono lí per aria che volo e improvvisamente casco giú senza niente a cui appigliarmi.

o Ah, sí?

# Eh, sí. Finora mi sono sempre ripreso e non mi sono mai sfracellato a terra.

o Meno male.

# Sí, però, sto cominciando a perdere la voglia di andare in volo: ho paura che finirò con l’ammazzarmi.

o Ma no, non succederà niente, dai.

# Non lo so; non lo so.

o Insomma, se ho ben capito, questa cosa qui se ne va e se ne viene quando vuole. Giusto?

# Giusto. Per esempio adesso non ce l’ho.

o Ah, ho capito. Ma, quando questa cosa ce l’hai, c’è qualcuno che ti vede?

# Penso di sí.

o Ma qualcuno ti ha già visto, qualcuno ha già detto: sí, tu voli?

# Questo no, perché questa cosa l’ho avuta da poco. L’ho avuta da una mezz’ora, che ne so.

o Ho capito.

# Sarà neanche un’ora che ce l’ho, non ho avuto tempo. Infatti, sto cercando qualcuno che mi veda mentre volo; cosí, almeno, sarò creduto.

o Ah, ho capito; ho capito tutto.

# Davvero?

o Certo, certo.

# Veramente?

o Te l’assicuro. Ma senti, cosa si prova a volare?

# Ah, è la cosa piú bella al mondo. Sei libero di muoverti nell’aria, di fare tutti i movimenti che vuoi: sú e giú, destra e sinistra, avanti e indietro.

o Ho capito.

# Sinceramente senza l’aeroplano è come se ce l’avessi. Anzi con l’aeroplano sarebbe meglio cosí non mi soffia addosso tutta l’aria.

o Ho capito. Va be’. Adesso, se permetti, devo terminare il mio lavoro.

# Sí, certo; mi scusi se le ho fatto perdere tempo.

o Figurati: non è un problema.

# Mi metto laggiú ad aspettare mia moglie.

o Bravo; starà già arrivando.


Nel boschetto


Nel boschetto vuol far vedere alla moglie che vola ma non ci riesce.


2 Be’, a quanto pare non è riuscito a interessare il nostro contadino piú di tanto.

1 È vero; in fondo è una persona noiosa.

2 Be’, piú o meno hai ragione. Ogni tanto però ha degli sprazzi veramente divertenti.

1 Capirai. In questo momento, comunque, l’interesse del contadino non ce l’ha piú.

2 Be’, deve finire il lavoro che sta facendo: non può interromperlo ogni momento, dai.

1 Guardalo. Imperturbabile e apparentemente incurante di lui e di tutto il resto del mondo.

2 Il contadino?

1 No, il nostro pilota.

2 Ah, be’.

1 Secondo me è vittima del suo cervello.

2 Cioè?

1 Non sa che cosa fare del suo cervello nell’attesa della moglie per cui quest’ultimo è libero di tenerlo immerso nei suoi pensieri.

2 Che modo arzigogolato di descrivere i pensieri di qualcuno.

1 È che lui ne ha tanti, poverino.

2 Troppi, secondo me.

1 Guarda! È tornato per aria.

2 È vero.

1 Vedi? Finisce per essere talmente estraniato dalla realtà da non accorgersene.

2 Di librarsi a qualche decimetro dal suolo?

1 Esatto.

2 Che carino! Sta proprio “camminando in aria”.

1 Eh, sí. Sembra proprio che passeggi avanti e indietro su una pedana invisibile. E non se n’è proprio accorto.

2 Che ridere! Te l’ho detto che ogni tanto ha degli sprazzi di divertimento.

1 Capirai che divertimento guardare uno camminare per aria.

2 Te lo ripeto: sei troppo serio.

1 E tu lo sei troppo poco.

2 E tu sei troppo pomposo.

1 E tu sei troppo criticone.

2 Ah, basta. Non c’è speranza.

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o Tua moglie è arrivata!

# Ahi!

o Che cosa fai di nuovo in terra?

1 Un’automobile, in effetti, è appena arrivata.

2 Ehi,non sapevo che avessi la decappottabile americana. Complimenti.

1 Lascia perdere l’automobile. Adesso rialzalo e togligli quel sorriso da ebete imbarazzato, se puoi.

2 E come faccio? Sta facendo di tutto per non far incontrare la propria moglie e il contadino.

1 È vero. Un blocco in piena regola. È arrivato da lei che stava ancora scendendo dall’automobile.

# Ciao, tutto bene? Come stai?

2 Eh, sí, È proprio nervoso, si sente.

r Tu come stai? Sei troppo pallido. Sei sicuro di star bene?

# Sí, sto bene. Non ti preoccupare. Vieni con me, per favore.

r Buongiorno, come va?

o Buongiorno, signora, tutto bene?

# Sú, lascialo stare, vieni con me.

r Sí, tutto bene. Mi scusi ma devo proprio seguire mio marito.

o Vai, signora, non preoccuparti.

# (Voglio provarci un’ultima volta davanti a lei e poi basta. E senza il contadino tra i piedi. La porto nel boschetto, ci provo per l’ultima volta e poi mai piú!)

2 Ho capito, sai, che cosa vuol fare.

1 Che cosa vuol fare?

2 Vuol farsi vedere volare; anzi, vuol farsi vedere volare da sua moglie.

1 Ora o mai piú.

2 Sí, ma adesso solo lui e lei; solo da soli. Nessun altro.

1 Poverino. Oramai ha troppa paura di fare altre brutte figure.

2 Mi sa anche a me. Non vuol farsi vedere dal contadino.

1 Sembra quasi geloso.

2 Ma no! Dici?

1 Sí, ma mi sa anche che il pensiero di volare in coppia si sia ormai impadronito completamente di lui; guarda com’è tutto eccitato.

2 A me sembra soltanto che voglia portarla nel boschetto.

1 Forse vuole esorcizzarlo, attraversarlo in un modo migliore.

2 Ma va’, vuole solo essere sicuro di non essere visto dal contadino.

# Vieni, sú. (Almeno se casco di nuovo farò la brutta figura soltanto con lei.)

1 Ah, be’.

# (Se soltanto riuscissi ancora una volta ad alzarmi anche solo di mezzo metro! Mi basterebbe soltanto mezzo metro, una volta sola.)

r Ci vediamo dopo, signore. Grazie, per adesso.

o Di niente, signora. Divertiti.

# Sú, lascialo stare e vieni con me. (Una volta sola.)

r Va bene, sto già venendo con te. (Come sono contenta: non mi ha mai voluto portare in un boschetto.)

1 Insomma, da quand’è arrivata e le ha preso la mano, non gliel’ha ancora lasciata un attimo.

2 Ho visto. Sta continuando a cercare d’impedirle di parlarci assieme.

1 Per me non vuole che si parlino perché ne è geloso marcio.

2 Ma va’.

1 Ma sí. Tanto non lo vorrà ammettere mai.

2 Ma scusa, che cosa c’è di male se un marito vuole condurre sua moglie nel boschetto, lontano da tutti?

1 Per carità. È tutta sua.

# Vieni, dai, devo farti vedere una cosa. (Una volta sola. Una sola.)

r Sí, certo. Vengo. Sono qui solo per te. Però mi stai facendo male al polso; me lo puoi allentare solo un po’?

# Sí, scusa.

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1 “La piccola vedetta lombarda.”

2 Eh?

1 Niente. Lui sta guardando in lontananza dal boschetto per controllare se il contadino può vederli.

2 E allora è una vedetta?

1 In un certo senso, sí.

2 In quale senso lo sai solo tu però.

1 Niente. Lascia stare.

2 Va bene.

1 Guardalo: è già sicuro di non essere visto. Si sta già preparando.

# (Se stiamo qui, non dovrebbe vederci.)

# Adesso guardami.

r Sono tutta per te.

# Bene. (Ora o mai piú.)

2 Vai, Superman. “Lancia” verso l’alto la mano protesa.

1 Sí. E “lascia” i piedi ben ancorati al suolo.

# Ah!

1 Bisogna dire però che è ostinato.

# Ah!

2 No. È che non riesce a capire; punto e basta.

# Ah!

1 Secondo te, quanti tentativi falliti di spiccare il volo di fronte a lei dovrà compiere prima di convincersi che in questo momento non può staccare i piedi da terra?

# E dai!

2 Non lo so; comunque non si sta arrendendo.

1 Però sta diventando sempre piú nervoso.

2 E allora?

1 Allora; è la rabbia generata dalla constatazione della propria impotenza.

2 Però è divertente, non trovi?

1 Per me è solo ridicolo. Ogni volta che tenta ripetutamente di volare mi sembra solo ridicolo.

r Come sei carino! (È da troppo tempo che non voleva restare solo con me.) Continua. (Mi piace tanto quando vuole farmi vedere le cose.) Mi piace tanto rimanere qui con te.

# Ah!

r E poi guarda che bel posto: questo bosco è proprio carino, non trovi? (È cosí bello godere di queste cose con lui.)

2 Certo che lei è proprio carina; e si sta proprio divertendo.

1 Ma come fa a divertirsi con un marito che fa lo stupido cosí?

2 Ma perché non capisci? Lei non è divertita dai suoi tentativi falliti ma dal fatto che lui voglia restare solo con lei dopo tanto tempo.

1 Sarà, ma lui ci sta comunque facendo la figura dello stupido.

2 E allora? Non è divertente?

1 Se lo dici tu.

2 Lei è senz’altro divertita, anzi contenta: fa sempre piacere che colui che ti ama voglia restare solo con te; anche se è per fare una cosa stupida.

1 Secondo me sei stupido come lui.

2 Tu invece hai capito tutto.

1 Certo.

# Ma sí, restiamo qui ancora un po’. (Per ora smetto, ma piú tardi ricomincio. Vedrai che ci riesco.)

r Sí, restiamo qui. È cosí bello. (Quanto lo amo!)

1 Bravo. Magari, pensandoci un po’ sopra, arriverà a capire sua moglie.

2 Se lo dici tu.

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1 Senti, andrà ancora avanti per molto a fare il pilota pagliaccio?

2 Come sei insofferente. È perfettamente ovvio che ogni tanto ci riprovi: non vuole arrendersi.

1 Per un po’ va bene, ma adesso basta; tanto non ci riuscirà. Quanto tempo dovrà passare prima di convincersene?

2 E chi te l’ha detto che non ci riuscirà?

1 La statistica: ecco cosa.

2 La statistica non ti dà mai niente per certo. Lascia che ci provi tutto il tempo che vuole.

1 Non è vero: la statistica è sempre precisa.

2 Certo, dopo.

1 Cioè? Che cosa vuol dire “dopo”?

2 Vuol dire che la statistica ti dà tutto quello che vuoi ma solo dopo che è successo. Prima non serve a niente perché tutto può succedere; non ti dà la certezza di sapere cosa succederà.

1 Ma da quando fai questi ragionamenti strampalati?

2 Da quando fai i tuoi, semplice. E adesso lasciagli passare un po’ di tempo, sú.

1 Ma non possiamo passare tutto il tempo qui a far niente.

2 Hai fretta? Devi andare da qualche parte?

1 Certo che no.

2 Lasciagli questa speranza; la speranza è l’ultima a morire.

1 Va bene, come vuoi tu.

2 Ecco, bravo.

1 Intanto guardalo, però. Sembra un animale in gabbia che aspetta il pasto dello zoo.

2 Appunto. Prima o poi il pasto arriva.

1 Sí, però la battaglia fra il desiderio e la consapevolezza alla fine verrà vinta da quest’ultima.

2 Ah, sí? E cosa te lo fa pensare?

1 La stanchezza.

2 Mah, forse hai ragione. Alla fine si stancherà, se non riesce prima a volare.

1 Ecco, appunto.


Arreso


Preso dalla tristezza non si cura della moglie ma lei lo guarda comunque con tanta tenerezza.


2 Sembra che alla fine abbia desistito dai suoi tentativi di “lanciarsi” in volo.

1 La loro inutilità era evidente fin dall’inizio.

2 Ci doveva provare comunque però.

1 Anche a costo di fare il pagliaccio?

2 Ammetti che era divertente, però.

1 Secondo me, no. Con quelle goffe mimiche da Superman che si leva in volo ma non ci riesce, non è che ci facesse proprio una bella figura.

2 E allora?

1 Gli va bene che l’ha visto solo sua moglie, quella santa. A pensarci bene, gli è convenuto non farsi vedere dal contadino.

2 Capirai.

1 Adesso vedrai che lo sconforto comincerà a far presa su di lui.

2 Eh?

1 Ecco, vedi? Le lacrime iniziano già a scorrere.

2 Ma dove? Io non vedo niente.

1 Dentro. Gli stanno scorrendo dentro.

2 Le vedi solo tu.

1 Chissà, forse fra un po’ si vedranno anche fuori.

2 Sono in trepidante attesa.

1 Eh, lo so: sta arrivando la solitudine. Chiunque comincerebbe a sentirsi solo, e tanto solo, in una situazione come questa.

2 Ma se ha sua moglie vicino!

1 Proprio per questo. Lui ha vicino qualcuno che lo ama e lo capisce mentre secondo lui non è per niente cosí.

2 Sarà.

1 È cosí, ti dico: lei lo capisce molto piú di quanto lui immagini.

2 Se lo dici tu.

# (Perché? Perché non mi vuoi capire?)

1 Ma che cosa deve mai capire la poverina? Che ti struggi perché non puoi volare? Sei tu che devi capire la sua pazienza!

2 Gli parli anche tu, adesso?

1 Sí, scusa.

2 Scusa di che?

1 Lui invece continua a domandarsi il perché degli avvenimenti, come ha già fatto diverse volte nella giornata; ma una risposta però non riesce mai a darsela.

2 Ti lascio parlare; tanto oramai sei lanciato.

1 Sí, e lo scoramento dell’insuccesso lo porta a chiudersi in se stesso.

# (Perché?)

1 Poverini: cosí vicini e cosí lontani.

2 A me non sembra: sono a due passi l’uno dall’altra.

1 Lui accovacciato sull’erba con la schiena appoggiata alla quercia dello sconforto e della confusione.

2 Ah!

1 Lei in piedi con il piú intenso sguardo di tenerezza possibile: tranquillità e sicurezza.

1 Lui immerso ormai totalmente nei suoi pensieri.

1 Lei in paziente attesa.

2 Tu radiocronaca.

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# (Perché? Perché questa mia facoltà se ne va e viene quando vuole lei? E nei momenti meno opportuni poi! Che cosa ho fatto di male: ricevere un regalo cosí bello e poi togliermelo cosí brutalmente?)

1 Si vede che il regalo non è quello che credi.

# (Se questo regalo che va e che viene non me lo davano, mica mi offendevo; insomma!)

1 In effetti, nei suoi pensieri la rabbia e lo sconforto si alternano nel possesso della sua mente.

# (Insomma! Sono proprio stanco della fatica di questa lotta per volare.)

1 Poverino!

# (Non potrei ritornare normale, come tutti gli altri?)

1 Ah, sí? Vuoi essere “normale”? E cosa vuol dire essere “normale”? Non avere problemi o al massimo solo “normali” grattacapi di tutti i giorni, forse? Ma dai! Un sacco di gente vorrebbe avere i tuoi problemi pur di tenersi una moglie come quella che hai tu.

2 Gli stai parlando di nuovo: lo sai che non ti sente.

1 Non importa. Glielo devo proprio dire. Non può aver già deciso che la normalità in ogni caso è troppo lontana da lui.

2 E chi sei tu per decidere cos’è normale o no?

# (Ma quando mai sono stato come gli altri?! Quando mai sono stato normale? Ogni volta allo stesso modo: quando parlo non mi ascoltano, non vogliono ascoltarmi, anzi proprio non gliene frega niente di ascoltarmi.)

1 Poverino!

# (Eppure non sono mica un marziano o un extraterrestre! Mi ci fanno proprio sentire!)

1 Ma certo che no.

# (La mia attenzione invece: quella sí che la vogliono, la vogliono tutta; ma solo per parlarmi di se stessi. Le loro motivazioni saranno anche le piú legittime, per carità, ma, insomma, possibile che a nessuno interessi ascoltarmi un po’? Di cose da dire penso proprio di averne anch’io! Solo ascoltarmi, mica essere d’accordo.)

1 Ha parlato il grande filosofo.

# (Ah! Meno male che almeno le nuvole mi ascoltano. Certo non rispondono ma almeno non mi chiedono niente.)

1 Non sapevo che le nuvole parlassero.

# (Mi fai questo? Mi fai quest’altro?)

2 Infatti le nuvole non parlano; ascoltano.

# (Uffa!)

1 Che cosa vuol dire “le nuvole ascoltano”? E con che cosa, poi?

2 Sei capace a dimostrare che le nuvole non sono in grado di ascoltare?

1 Ma che cosa significa, questo?

2 Che, se parli alle nuvole, loro ti ascoltano; basta che tu lo voglia. Loro se ne accorgono quando desideri parlarci assieme.

1 Ed ecco a voi il grande filosofo delle nuvole.

2 Ed ecco il logico, il razionale, il lucido realista a tutti i costi.

1 Potresti fare uno sforzo per capire, però; invece di sfottere.

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1 Le ombre del tramonto si stanno già preparando a prendere possesso del bosco; hai visto?

2 Stiamo ancora facendo della poesia, adesso?

1 Perché, che cosa c’è di male? Il tramonto è sempre stato il momento piú bello del giorno.

2 Ma non è vero.

1 E invece sí.

2 Come vuoi tu. Torniamo al nostro pilota piuttosto.

1 Sí, riesco a percepire i suoi pensieri.

2 Ah, sí?

1 Fa attenzione: le ombre del tramonto li stanno piano piano invadendo.

2 Ah, be’.

1 Guarda: adesso la tristezza accompagna le ombre e lo fa sentire piccolo piccolo, un puntino nell’universo.

2 Bene.

1 No, male. Se ti senti un puntino nell’universo, vuol dire che per te l’universo non esiste piú.

2 Cioè?

1 Non ti accorgi piú del mondo che ti circonda, quello della realtà, quello dove c’è tua moglie lí vicino che ti guarda sorridendo con tanta tenerezza.

2 Ma lascialo stare per una volta. Fa’ come lei: lo guarda e sta zitta.

1 È vero. Guarda: è perfetta; calma e serena, continua a guardarlo senza disturbarlo; aspetta senza fretta che lui si accorga nuovamente di lei, senza forzarlo.

2 Poesia a tutti i costi.

1 Intanto le ombre del tramonto continuano ad arrivare e lui non le ha ancora viste.

2 È ovvio: ha lo sguardo verso il basso.

1 Prosaico. Sono le ombre dentro i suoi pensieri quelle che non vede; e stanno già facendo di lui quello che vogliono.

2 Te l’ho già detto che secondo me tu capisci troppo? che sei troppo complicato?

1 Tu invece sei semplicissimo, vero?

2 Sí, è vero; sono semplice. Allora?

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1 Questo tramonto sembra durare un tempo infinito.

2 Ma no. Sembra cosí perché non sta succedendo niente.

1 Solo in apparenza.

1 In ogni caso sarà meglio che il nostro pilota ritorni su questa terra.

2 Eufemisticamente forse, perché con i piedi c’è già da una vita.

1 Certo, è quello che volevo dire.

2 Un po’ di ragione ce l’hai, comunque: se resta accovacciato lí per terra tutta la sera, prenderà freddo con l’umidità della notte.

1 Basta che si rallegri un po’ e l’umidità sparisce.

2 Se lo dici tu.

1 Certo. Deve solo accorgersi di quell’emblema di bontà che gli sta accanto.

2 Cioè?

1 Cioè sua moglie.

2 Ah, be’.

1 Guarda: forse sta tornando alla realtà. Il suo viso si rialza. I suoi occhi guardano di nuovo il mondo quantunque brutto sia; il suo cuore si scuote dalla tristezza in cui si era immerso.

2 Lezione d’anatomia.

1 Lei gli sorride comprensiva. Vede che si sta rasserenando.

2 Bene. Siamo tutti contenti.

1 Il lungo travaglio interiore è finito.

2 Sono contento. Adesso spero proprio che lui torni a casa e che tu la smetta con tutte queste melensaggini.

# Torniamo pure a casa.

2 Era ora.

1 Che triste questa voce, però: è troppo struggente.

2 Ancora? Dai, diamoci un taglio.

1 Ma no, è solo un attimo. Lei non cede, non è fatta per restare triste.

2 Senti, facciamo quello che fa lei: seguirlo silenziosamente.

1 E cos’altro dobbiamo fare?

2 Appunto.

1 Andiamo.

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2 Guarda: il contadino non c’è piú. Avrà terminato il suo lavoro.

1 Ha esaurito il suo compito.

2 Perché? Aveva un compito?

1 Sí, ce l’aveva e l’ha assolto.

2 Poi un giorno me lo spiegherai.

1 Certamente; sarà mia premura.

2 Troppo buono.

1 Grazie. Hai visto, intanto, quanto il nostro pilota sia gentile, metodico e garbato?

2 Che vuoi dire?

1 Quello che ha fatto.

2 E che cosa ha fatto?

1 Guarda: l’ha accompagnata fino all’automobile, le ha aperto la portiera, l’ha fatta sedere, ha richiuso la portiera, si è messo al volante e ha messo in moto andando via lentamente con dolcezza.

2 Be’, è bravo, no? La sta riconducendo a casa, lentamente e silenziosamente. Che carino!

1 Non avrà niente da dire ma gli automatismi della gentilezza gli funzionano ancora.

2 Come dici tu, o mio gentiluomo.


Il terrazzo


Sconsolato decide di uccidersi buttandosi dal terrazzo ma mentre si appresta a farlo cade invece per lo sbilanciamento dovuto a un sospiro.


1 Le ombre della sera stanno prendendo possesso di tutte le cose.

2 Non tutte. Il nostro pilota ha ancora il possesso dell’automobile.

1 Profano.

2 Perché? Non sta riaccompagnando sua moglie a casa sull’automobile?

1 Sí, ma lui non c’è.

2 Come non c’è? E chi sta guidando, secondo te?

1 Lui; ma è come se non ci fosse. Non sta dicendo una parola: da quando si è messo in macchina non ha ancora aperto bocca.

2 Si vede che non ha niente da dire.

1 Visto che non parla dovrebbe dirgli qualcosa sua moglie.

2 Va’ da lei e diglielo.

1 Ma no. Ripensandoci, la moglie del nostro pilota, a parte l’affetto che prova per lui, è troppo intelligente per non aspettare che sia lui a parlare per primo.

2 Fai tutto tu, compresi i ragionamenti degli altri.

1 Lei capisce che suo marito sta attraversando uno sconvolgimento psicologico notevole e non vuole rischiare di provocare danni irreparabili.

2 Anche psicologo.

1 Lasciamolo cuocere nel suo brodo. Il momento in cui comincerà a capirla arriverà: è solo questione di tempo.

2 Intanto sta guidando l’automobile con molta scioltezza: si vede proprio che è un vero pilota.

1 Troppe volte ha fatto questa strada.

2 Come fai a saperlo?

1 Lo so io.

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2 Eccoci a casa, anzi in garage.

1 Che silenzio.

2 Infatti, sono rimasti entrambi silenziosi tutto il tempo.

1 Ma no; mi riferivo ad adesso.

2 Ah, che bello! Godiamoci questo silenzio, compreso il tuo.

1 L’improvviso silenzio lo deve risvegliare e fargli osservare sua moglie. Non l’ha guardata una volta da quando hanno lasciato la campagna.

2 Non la guardava perché doveva guidare.

1 Adesso, se avesse un po’ di cervello, si accorgerebbe del sorriso di una tenerezza infinita con cui lo sta guardando.

2 Adesso, se avesse un minimo di possibilità di accorgersi di te, scapperebbe via dalla disperazione pur di non ascoltarti.

1 Ma perché non devi cercare di capire?

2 Ma perché ci deve sempre essere qualcosa da capire?

1 Appunto.

2 Ma dai. È tutto preso dai suoi pensieri, semplicemente.

1 Sí, ma intanto lui continua a pensare che lei appartenga a un altro mondo e poi non è piú garbato come prima.

2 Perché?

1 È sceso dall’automobile, si è incamminato verso la scala che conduce al loro appartamento senza aprirle la portiera, senza aspettarla e senza salire dopo di lei. Hai visto? Ha ripreso a ignorarla.

2 Sempre a guardare il particolare.

1 Guarda lei quant’è brava, invece: lo segue senza farsi notare e mantenendosi qualche passo indietro.

2 E allora?

1 Te l’ho detto: ha ripreso a ignorarla.

2 Che gentile la serranda! Ha aspettato che uscissero per chiudersi.

1 Che scemo! Si richiude automaticamente dopo qualche secondo.

2 Secondo te, non l’avevo capito? Volevo solo vedere se eri attento.

1 Come vuoi tu.

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1 Bene, eccoci di nuovo qua sul suo bel terrazzo.

2 L’ultima volta che c’è stato non è riuscito a fare un gran che.

1 Mmh, ci sono molte finestre accese ora.

2 Bene, cosí non si sentirà solo.

1 Sí, ma se qualcuno lo guarda, come fa lui a capirci qualcosa nel marasma che ha in testa?

2 Ma solo le finestre lo guardano e nessun altro perché sono vuote. E poi se qualcuno ora lo guardasse lui non se ne accorgerebbe comunque.

1 Forse. Piuttosto: eccoti un altro po’ di poesia, quella che piace a te.

2 Sí, ne avevo tanto bisogno.

1 Là sulla destra il sole ha ormai messo un po’ di se stesso sotto l’orizzonte mentre i suoi raggi stanno già spennellando il cielo nitidissimo di colori sgargianti ma sfumati in una serie infinita di tonalità.

2 Non ce la fai proprio a resistere.

1 È proprio un bellissimo tramonto. Il crepuscolo sta oramai ultimando i suoi preparativi per prendere il posto dell’astro seminascosto che se ne sta andando insieme con la propria luce benevolmente in diminuzione: vuole lasciare entrare in scena le ombre ansiose di allungarsi prima di confondersi con quelle della notte.

2 Sei proprio un poeta da strapazzo.

1 Sembra di essere in una pagoda il cui soffitto è costituito da nuvole alte illuminate di rosso-arancio dal sole che tramonta. L’aria tersa rende tutti i particolari piú vicini.

2 Certo, senz’altro.

1 Mi viene in mente “l’ora che volge il disio ai navicanti e ’ntenerisce il core”.

2 Eh?

# Ah!

1 E lui ovviamente si fa prendere dallo struggimento.

# E no, volare non fa per me, decisamente no. Anzi questa facoltà non è vera, non c’è mai stata, non l’ho mai avuta: è stato soltanto un sogno.

2 Un sogno.

# Infatti nessuno in fondo mi ha mai creduto: tutti hanno sempre pensato che mi fossi inventato tutto.

1 Effettivamente nessuno l’ha mai veramente capito.

# Nessuno mi ha mai capito.

1 Che cosa ti avevo detto?

# Anzi, ora sono piú che mai convinto che non solo in questa vita, diciamo cosí, terrena nessuno mi capisca ma anche nell’aldilà.

2 Nell’aldilà.

# Infatti, se proprio ho volato, chi me l’ha permesso è stato qualcuno di ultraterreno che comunque ha fatto in modo che non potessi dimostrarlo ad alcuno.

1 Certo, se lo pensa proprio, avrà senz’altro ragione.

2 Be’, può darsi che lassú o laggiú o dove vuole, in altre parole nella vita ultraumana, si prendano gioco di lui con questi scherzi metafisici: gli fanno credere di volare senza farlo poi in definitiva volare veramente.

1 Certo che questa situazione è ben triste o meglio rende i suoi pensieri sempre piú lugubri. Ancora un po’ e lo struggimento lo farà scivolare lentamente verso il suicidio.

# Non posso sopportare ulteriormente quest’inganno.

1 Hai visto?

2 Ho visto. Si sta sporgendo dal parapetto del terrazzo e guarda giú.

# Ecco, mi butto e cosí tutto finisce.

2 Va bene, andremo ad aspettarlo sotto.

# In questo modo si risolve tutto: tanto se sono capace di volare, non c’è problema; non mi sfracello mica no? E se invece non riesco a volare, il problema è risolto: cosa vivo a fare? Anche il destino si prende gioco di me. Facciamola finita e non se ne parli piú.

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1 Eccoci qua, tutti seduti sul parapetto del suo terrazzo, ad aspettare l’impulso a buttarsi.

2 Ad aspettare l’impulso a buttarsi.

1 Ci mette un po’ troppo, però.

2 Adesso si butta. Adesso si butta.

# Adesso mi butto.

1 Lo dice perché non ha il coraggio di farlo.

2 Un attimo. Si deve aggiustare nella posizione di lancio.

1 Ma dai. Se avesse voluto suicidarsi veramente, si sarebbe già buttato.

2 Dagli tempo e arriva, sú.

1 Non credo.

2 Non è una decisione facile; o, almeno, non è una decisione rapida da prendere.

1 Guardalo: fa solo finta di sistemarsi ma poi niente: non si spinge in avanti. Crede continuamente di essere pronto ma non si schioda da quella posizione.

# Adesso mi butto.

2 Dai che ti aspettiamo di sotto.

1 Niente. Arriva solo un gran sospiro.

# Non sono neanche capace a uccidermi.

2 A me, questi, sembrano singhiozzi.

1 È vero. Te l’avevo detto che era un bambino.

2 Ma dai, è solo rabbia.

1 Sarà, ma questi sono proprio singulti e stanno diventano sempre piú spasmodici.

2 È vero. Si suiciderà suo malgrado.

1 Che cosa vuoi dire?

2 Che quei singulti, come li chiami tu, gli faranno fare dei movimenti che lo sbilanceranno in avanti.

1 Dici?

# Per la miseria!

2 Che t’avevo detto?

1 Si è deciso finalmente!

2 Era ora.

1 La paura di sbattere per terra gli risveglierà la voglia di vivere.

2 Lo so.

1 Ecco: ce l’ha fatta.

2 Te l’ho detto che era bravo.

# Fiuuh! Per un pelo non mi ammazzavo!

2 Ma non volevi morire?

# Ehi, ma sto volando di nuovo! Ah, che bello volare, volare ancora! È bellissimo!

2 Quando vuoi.

# Sarà un’illusione ma che bella illusione! Godiamocela! Finché dura, godiamocela. Che m’importa del mondo!

2 Bravo, cosí.

# Devo salire; salire, sí.

2 Ecco, bravo.

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# Devo salire il piú possibile.

1 Perché deve salire cosí tanto?

2 Piú sale e meglio è: ha piú spazio per riprendersi, in caso di caduta.

1 Forse. Ma a pensarci bene, adesso, penso che voglia solo liberarsi del pantano della città, librarsi nel cielo quasi notturno, lontano dalle case, sopra le luci che qualcuno ha già acceso, le tante luci della città.

2 Sí, va bene, ma adesso smettila con la poesia. Basta che salga in aria e basta.

1 Il panorama è veramente bello! Le luci sono proprio uno spettacolo.

# Ah! Un bel respiro.

2 Bene, rieccoci qua nel nostro elemento.

1 Mi sa, adesso, che i suoi pensieri alla fine potranno ritornare, diciamo cosí, normali. Che dici? Si godrà le luci?

# Allora, cosa faccio adesso? Dove vado? Anzi, chi andiamo a trovare? Anzi meglio, chi andiamo a sbirciare. Eh, sí, perché adesso che si sta facendo buio posso andare a vedere qualcuno di soppiatto, senza che mi veda.

1 Te l’avevo già detto che era un guardone?

# Vediamo un po’ chi possiamo andare a trovare.

1 Le luci niente, eh!


Marika


Va a spiare Marika ma poi vede che odia troppo gli uomini per dargli delle speranze.


1 Certo che il “Pensatore di Rodin” senza il masso non l’avevo ancora visto.

2 Scusa, in quante posizioni ti puoi mettere per meditare sospeso nell’aria?

1 Per carità, hai ragione tu: ce n’è una sola.

# Vediamo; chi possiamo andare a spiare?

1 Eh, no. Il pensatore non aveva questa luce che hai negli occhi, non era un guardone. I suoi pensieri erano ben piú alti.

# Ecco! Ecco! Adesso so chi è la prescelta: la Marika. Andiamo a vedere quella bonarda della Marika. Se sono fortunato, la becco mentre si cambia per uscire stasera: c’è la riunione delle amiche.

1 Chi è Marika? Un’amica di sua moglie?

2 È quella che ha incontrato alla cascata; almeno, l’ha chiamata cosí.

1 È vero; adesso me la ricordo.

2 Anch’io me la ricordo bene. Una ragazza assolutamente “bona” nel senso che piú sexy una donna non può essere. Il suo corpo è proprio perfetto, assolutamente.

1 Ma tu solo a quello devi pensare?

2 Sei tu che non ci pensi mai. Se tu pensassi ai suoi seni, per esempio: sono talmente sodi e rotondi da sembrare di poter star sú senza l’aiuto di alcunché. E sembrano proprio naturali.

1 Perché, ci sono anche i seni artificiali?

2 Certo, quelli con il silicone incorporato.

1 E tu hai visto tutto questo attraverso la tuta di volo che aveva?

2 A parte il fatto che se l’era tolta; e poi non ci vuole troppo sforzo per indovinare queste cose, comunque.

1 Queste cose, come le chiami tu, le vedi solo tu, però.

2 Questo dimostra comunque che i tuoi occhi hanno dei problemi.

1 Sei tu ad avere dei problemi. Gli stessi del nostro pilota dalla mente distorta.

2 Ma quali problemi?

1 Non riuscite a pensare che a quella cosa. E poi lui non lo giustifico, non gli consento di non essere fedele a sua moglie.

2 Comunque lui ha deciso: i sentimenti sono una cosa e il sesso un’altra; possono essere indipendenti per cui lui va in volo da lei.

1 È un porco.

2 Va bene.

1 Come te.

2 Va bene.

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1 A me sembra che stia girando un po’ qua e là qui sopra i tetti della città: come se non fosse capace a ritrovarsi.

2 È solo che di notte è un po’ piú difficile trovare la strada. Non credi? Ma la troverà, non preoccuparti.

1 E chi si preoccupa. Ma lui lo sa dov’è la casa di Marika?

2 Figurati se non lo sa.

1 Mah, a me sembra che stia girando a vuoto.

# Oh, eccola là, la casa con la balconata.

2 Visto che è bravo? Non si perde mai, anche quando sembra che si perda. È una cosa innata.

1 Ah, be’.

2 L’hai vista, la casa?

1 Sí, l’ho vista. Sto notando che la deformazione professionale lo sta portando a mettersi in avvicinamento rettilineo al suo balcone di casa.

2 Be’, che c’è di strano? È la traiettoria migliore, no?

1 Dovrebbe stare attento, invece, a non farsi vedere. Lei è sul balcone.

2 È vero. Ma sta già deviando la traiettoria, guarda.

1 Meno male che se n’è accorto; appena in tempo.

2 Su che cos’è seduta sul balcone?

1 Non lo so. Comunque credo proprio che lui sia riuscito a non farsi vedere.

2 È arrivato. Adesso sembra un gatto. Acquattato.

1 Sí, sospeso per aria.

2 E allora? Non ci si può acquattare sospesi per aria?

1 Cosí acquattato a me sembra un bambino malizioso che vuole guardare di nascosto l’effetto di uno scherzo da lui preparato.

2 Va bene, come vuoi. Ma adesso zitto: voglio vedere cosa succede.

1 Lei è seduta su uno sdraio e lui la guarda di nascosto: che cosa deve succedere?

2 Devi aver pazienza, invece, come il gatto che aspetta il momento di scattare sulla preda.

# Che fa? Sospira? Mah! Perché? E poi deve uscire: com’è che non si è ancora cambiata?

1 Si vede che avrà dei pensieri da seguire anche lei, non credi? Hai l’esclusiva dei rimuginamenti?

# Dunque, vediamo. Come comincio?

1 Ecco il donnaiolo che si prepara alla carica.

# Ehi, che fai? Non rientrare in casa; aspetta! Ho capito: stai andando in camera da letto a cambiarti. Sí, dai, dimmi che è cosí.

2 In effetti, è proprio quello che sembra voglia mettersi a fare.

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# Ecco, brava. Cosí. Di fronte allo specchio grande della camera da letto cosí ti posso guardare bene.

1 Niente da fare. È proprio un guardone.

2 E lascialo fare. Che c’è di male? Di sguardi non è mai morto nessuno.

1 Ah, sí? E la Medusa?

2 Chi?

1 Niente, lascia stare.

# Ecco, adesso comincia lo spettacolo.

k Mmh.

1 Che cosa sta facendo?

2 Mah. Forse deve decidere quale abito indossare.

1 E allora perché non apre l’armadio e ne tira fuori qualcuno? Mica sa che c’è il nostro guardone a osservarla.

2 Eccola, sei contento?

1 Sí, sono contento.

2 Bene, chiacchierone.

1 Allora, qual è la strategia del nostro guardone?

2 Ah, stai zitto.

# Dai, se non ti decidi, il momento magico non arriva mai.

1 Cos’è questo momento magico?

2 Quando si spoglia, imbranato.

1 Ah, ho capito.

2 Non credo proprio.

1 Adesso sembra essersi decisa per quel completino color arancio.

# E vai! Brava che ti spogli.

2 Hai visto? È arrivata alla biancheria intima e non si ferma: continua a spogliarsi.

# Ah, ti vesti senza niente sotto, eh?! Che vacca che sei.

1 Vorrà cambiarsi anche la biancheria intima, no?

2 Ah, sí? E allora perché adesso che è completamente nuda si rimira da tutte le parti davanti allo specchio senza vestirsi?

# E no! Di spalle no; girati, mettiti di fronte. Che sfortuna! Non riesco a vederti nello specchio. Va be’ che sei “bona” anche da dietro ma voglio vedere tutto la merce.

2 Ti piace, eh!

1 Secondo te, a lei piace provare tutte quelle posture allo specchio?

2 A lei, non so. Ma a lui, invece, senz’altro. Guarda gli occhi che ha. Sta assaporando tutti gli angoli del corpo, almeno quelli visibili.

1 Forse lui è convinto che lei si guardi con intensità per eccitarsi.

2 Può darsi. Intanto però, se non l’hai visto, piano piano si è “eccitato” anche “lui”.

1 Chi lui?

2 “Lui”. Eh!

1 Ma chi è questo lui?

2 “Lui”! Oh, ma insomma! Ma ti devo proprio spiegare tutto?

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# E adesso che fai?

1 Sta sussultando.

2 Eh? È vero, sta sussultando. Ma come mai?

1 Non lo so. Mi sa che siamo tutti perplessi.

# Eh?!

2 Si è messa le mani sul viso.

1 Ma piange!

# Piangi?!

2 E sí, è vero. Sta piangendo.

# Ma perché?

k Ma perché queste tette?

# Eh?!

k Perché? … Perché questo … corpo?

# Cos’ha questo corpo? È perfetto!

k Non lo voglio! Mi dà solo infelicità! Guardano solo lui!

# E meno male! Se lo merita proprio.

k Invece nessuno si preoccupa di me, nessuno mi chiede cosa penso! Nessuno vuol sapere che cosa ne penso di una cosa qualunque!

# Ma no. (Almeno.)

k È ovvio: gli uomini pensano solo a quello! Sono solo dei porci! Perché devono essere cosí?

1 Sta proprio piangendo. È straziante.

k Non lo voglio questo corpo, non lo voglio!

1 E adesso cosa vuole fare il nostro porcellino della mamma?

2 Andarla a consolare, che altro?

1 E invece no: deve stare fermo, lí dov’è.

k E non voglio piú neanche gli uomini, basta!

# Ma … ?

k Non voglio piú averci a che fare, mai piú!

1 Deve restare fermo lí e nient’altro.

2 Ma perché?

# Ma perché?

1 Perché è un porco come tutti gli altri.

2 Ma non è vero.

1 E invece sí. Dai retta a me.

2 Non so se hai ragione ma intanto sembra che lui ti abbia sentito: sta lí fermo e basito.

1 Meno male. Per una volta è una buona cosa non sapere cosa fare.

k Mai piú!

# E chi se la fa piú questa, adesso?

1 Meno male. È rinsavito.

2 L’hai rinsavito tu, se è per questo. Anzi, se guardi bene, puoi vedere che sei riuscito a rinsavire anche “lui”.

1 Lui?

2 Certo; “lui”. Come vedi anche “lui” ha pensato bene di defilarsi.

1 Ma chi è questo “lui”?

2 Lascia perdere; tanto per il momento non può riuscire a fare niente.

1 E meno male: voleva fare lo sporcaccione con lei! Non ci si può approfittare cosí di chi piange e se la prende con gli uomini!

2 Ma figurati.

1 Figurati tu. Ci vuole un po’ di coscienza.

2 Ma guardatelo, tu e la tua coscienza. Me l’avete messo lí triste, rannicchiato sul pavimento del balcone a guardare in terra invece che in cielo.

1 Caso mai a guardare il pavimento.

2 Qualunque cosa guardi, è triste e solo.

1 Può farsi tenere un po’ di compagnia dalla propria coscienza invece, se ne ha ancora un po’; anche se forse non si è accorto della sua presenza.

2 Della presenza di chi?

1 Della coscienza, è ovvio.

2 Lasciamo stare ’ché è meglio.


Carla


Spia Carla che respinge le profferte d’amore del marito di Giovanna ma poi rimasta sola la vede iniziare una filippica contro gli uomini e lui non se la sente piú di farsi avanti.


# Va be’, lasciamo stare! Andiamo a trovare qualcun’altra!

1 Non si arrende proprio.

2 E perché dovrebbe? La vita è bella.

1 Lasciamo stare, per favore.

2 Secondo me, adesso che si è rimesso in volo quassú per aria inizia a scorrere mentalmente le donne che conosce.

1 Che donnaiolo!

# Ah! Carla.

2 Visto?

1 Irriducibile sciupafemmine.

# Vedrai che riuscirò a farla scendere dal pero.

1 Chi è Carla?

2 Quella che lui ha incontrato alla piscina.

1 Ah, sí; è vero. Credo di sapere tutto di lei, oramai: ho inquadrato il tipo.

2 E che tipo è, secondo te? Tanto per sapere.

1 Una classica donna in carriera.

2 E com’è fatta una donna in carriera, tanto per sapere?

1 Sempre elegante e con classe, perfetta, senza ombra di difetti e soprattutto efficiente: sa fare bene il suo lavoro ma solo quello.

2 Cosa vuol dire: sa fare bene solo quello?

1 Una vera dirigente d’azienda tiene un atteggiamento aggressivo nei confronti del lavoro: una donna con quell’aggraziata fermezza che impedisce agli altri di contrastarla.

2 E perché non dovrebbero contrastarla?

1 Rispetto, forse, oppure coscienza.

2 Oppure paura: mi sa che una cosí faccia scappare via gli uomini.

1 Può darsi. Certo che in una come lei gli scrupoli non trovano casa specialmente se ci sono di mezzo uomini; come solitamente è il caso.

# Carla è sempre cosí sola: almeno, non l’ho mai vista con qualche uomo.

1 Hai visto?

# Apprezzerà senz’altro chi è disposto a darle un po’ di compagnia.

2 Ho capito: adesso si chiama compagnia.

1 Carla può veramente sentirsi sola; non è uno scherzo. In effetti, gli uomini che s’interessano a lei prima o poi si ritraggono spaventati dalla sua freddezza.

2 Non mi ha dato assolutamente l’impressione di essere fredda, Carla.

1 Secondo me, ha una freddezza avvertita come terribile piú per la minaccia di oscure conseguenze che per l’assenza di calore umano.

2 Secondo me, invece, Carla ha calore in abbondanza; deve solo trovare un uomo che glielo risvegli.

1 Può darsi che abbia calore; non può usarlo, però. Un giorno forse fu ferita da un uomo troppo egoista.

2 E allora?

1 Allora il capriolo non riesce piú a perdere la paura del cacciatore che un giorno voleva ucciderlo ma riuscí solo a ferirlo.

2 Sarà, ma vedrai che un giorno troverà un cacciatore comprensivo che la saprà far rinascere a nuova vita.

1 Non sarà certo il nostro pilota, però. Lui non sa nulla di questa situazione; soprattutto non può o non vuole capirlo.

2 Non vedo che cosa ci sia da capire: la vita va vissuta, non capita.

1 Se lo dici tu.

2 Certo che lo dico io.

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1 Non ti sembra un po’ troppo rilassato e tranquillo?

2 Perché? Si sta dirigendo verso la collina. Secondo me sa perfettamente dove si trova la villa dove abita Carla.

# Eccola.

2 Hai visto?

1 È vero. Se quella è la villa verso la quale sembra dirigersi, riesco già addirittura a riconoscere una veranda.

2 Anch’io. Mi sembra anzi d’intravedere l’ombra di una persona.

# Sarà senz’altro lei: vive da sola.

1 Hai visto? Questa volta si avvicina con circospezione, però.

2 Be’, lei sta guardando proprio in questa direzione e sarà meglio per lui non farsi vedere.

# Vado a mettermi dietro quell’angolo della veranda: è il piú lontano. Prima devo osservarla con calma per vedere come attaccarla.

2 Ottima strategia.

1 Sí, come un generale che guida all’attacco il suo esercito. Smettila, per favore!

2 Ma perché?

1 Guardala: se ne sta seduta in una poltrona con lo sguardo fisso in avanti senza fare alcunché. Non si merita di essere disturbata.

2 Ma figurati.

# Carla è sempre in anticipo: non arriva mai in ritardo. Infatti, è già vestita e sta in poltrona ad aspettare l’orario di uscire.

2 Allora, pilota? Coraggio! Lei è pronta; se proprio questa cosa la devi fare, fatti sotto adesso.

# Aspetta, devo ragionare un attimo.

2 Ma buttati!

# Ho trovato: se picchietto sul vetro della veranda, lei dovrà alzarsi per venire a vedere chi è. Quando si sporgerà, mi vedrà fuori sospeso a mezz’aria. Farò proprio colpo su di lei!

1 Melodrammatico.

2 Tanto è inutile: sta per suonare il campanello d’ingresso e lui si bloccherà.

1 Come fai a saperlo?

2 Se sguardi verso il cancello d’ingresso, vedrai un’automobile ferma; prima non c’era. Senz’altro qualcuno è sceso e adesso vedrai che suonerà il campanello e quindi Carla dovrà andare alla porta; vive sola, ricordi?

Plin plon.

# Eh?!

c Chi sarà?

2 Che ti avevo detto?

---------------------------

c Ah, sei tu. Aspetta che ti apro il cancello.

1 Sarà meglio che non si faccia vedere neanche da lui.

2 È un po’ piú difficile adesso che Carla è in giardino.

t Ciao!

# E questo chi è?

c Ciao. Dov’è Giovanna? Non è con te?

t Lascia stare Giovanna adesso. Fammi entrare.

c Ma scusa: che cosa sei venuto a fare qui senza di lei? E a quest’ora, poi?

t Non pensare a lei. Pensa solo a me. Sono venuto qui solo per te.

c Eh?

t Lei non è niente per me, nulla. Tu invece sei tutto e io sono tutto per te. È cosí; perché io sono l’unico che può farti felice, sono l’unico che ti conosce come nessun altro e che sa di che cos’hai bisogno.

c Cosa?! Ma sei impazzito?

t Sí, sono impazzito d’amore per te!

c Ma smettila!

t Non posso.

c Ah, povera Giovanna ad avere un bastardo come te.

t Ma cosa dici?

c Vai via, sú; fa’ il bravo ragazzo e torna a casa da tua moglie che ti vuole troppo bene.

t Ma dai, sú. Cerca di capire i miei sentimenti.

c C’è poco da capire. Credevo di conoscerti abbastanza e invece mi sbagliavo. Meno male che Giovanna è una grande amica mia: la conosco troppo bene.

t E io conosco troppo bene te, credimi.

c Ma figurati! Sono io che ti conosco troppo bene, adesso. Non ti merita; non ti merita piú.

t Infatti: sei tu che mi meriti, adesso. Sono l’uomo che ti farà felice.

c Ma neanche per sogno! Sei solo un maiale.

t Ma no! Perché dici questo?!

c Perché lo sei, deficiente! Adesso sparisci prima che perda la pazienza e cominci a prenderti a calci!

t Ma io ti amo! Non puoi prendermi a calci!

c Ah, no? Vuoi rimanere a vedere se lo faccio? E soprattutto vuoi vedere dove lo faccio?

t No … no!

c Sí, sí.

t No … no!

c Ecco, bravo; sparisci.

2 Guarda come scappa via!

1 Ha fatto bene.

2 Ma no; non è cosí che si va all’attacco delle donne.

1 Adesso vedrai sbatte il cancello con rabbia.

2 Sbang.

1 Visto?

c Che maiale!

# Bravo, sparisci. Cosí mi lasci il campo libero.

1 Ah, be’; adesso tocca al nostro pilota stratega iniziare l’assalto.

2 Certo. E vincerà.

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1 Adesso che se n’è andato, la nostra donna in carriera avrà senz’altro della rabbia da sbollire.

c Ma cosa credono gli uomini?! Che basti dire a una donna “ti amo” per vedersela cascare ai loro piedi. Che cretini!

1 Be’, adesso non offendiamo.

2 Ha ragione: non si conquistano le donne con le smancerie.

1 Ha parlato il professore!

c Gli uomini pensano solo a quello. È ovvio: ce l’hanno talmente in testa che non capiscono piú niente. … Ah, sono tutti dei maiali! …

1 Un attimo; vediamo di distinguere.

2 Esatto: siamo tutti dei maiali, uomini e donne.

1 Non è vero!

2 Ma dai! Ricordati che è da quella cosa lí che nasciamo. Non esisteremmo se non fossimo maiali.

1 Hai ragione: sei proprio un maiale!

c Oh, povera Giovanna! Chi la potrà mai consolare adesso?

# Io!

1 Meno male che non l’ha sentito.

c E poi, lo sa? Potrebbe addirittura darsi che non se ne sia ancora accorta. Oh, poverina! Come farò a dirglielo?

# Glielo dirò io alla Gianna. Adesso so chi devo andare a consolare. La Carla la lasciamo stare: troppo dura.

2 Sí, dai: andiamo a consolare la Gianna.

1 Anche tu adesso?

# Saprò come dirglielo e soprattutto saprò come consolarla.

1 Ho capito; ho capito che cosa vuol fare. Non si smentisce. Oramai ha capito che non può piú farsi avanti.

2 Perché?

1 Perché sarebbe di sicuro considerato anche lui un porco che se ne approfitta. E allora ripiega sulla Gianna.

2 E va bene: lasciamo stare la Carla e buttiamoci sulla Gianna. La conoscerà senz’altro bene perché è un’amica di sua moglie.

1 Anche tu non ti smentisci.

2 Anzi è il nome di quella che ha incontrato dai nudisti. Bene: adesso può buttarsi a pesce tranquillo.

# Non è certo il massimo ma si può sempre fare, come si dice.

1 Eccolo: sapendo della situazione in cui lei si trova, vuole già subito approfittarsi dell’occasione.

2 E allora?

1 E allora è un porco.

2 Un porco con le ali.

# Dov’è che abita già la Gianna?

1 Mi chiedo se Gianna sa di quest’uscita di suo marito.

# Ah, già. Adesso mi ricordo.

2 E allora?


Giovanna


Spia Giovanna aspettando il momento per consolarla dal marito che la tradisce ma poi desiste quando la scopre a confessarsi che ama il marito nonostante tutto.


1 Il nostro pilota spione guardone è in volo di missione.

2 Sí, operazione consolazione.

1 No, operazione corna.

2 Una lavata e un’asciugata, sembra neanche adoperata.

1 Eh?

# Chi l’avrebbe mai detto? Gianna ha il marito che la tradisce.

1 Capita.

# Ma adesso la consolo io e vedrai che mi sarà riconoscente.

1 C’è un particolare tecnico che mi sfugge, però.

2 E qual è, o mio tecnico ingegnere.

1 Se lui vuole consolare Gianna, sarà meglio che lei lo sappia.

2 Che sappia cosa?

1 Che ha le corna, scusa! Altrimenti, se lei non sa di averle, è convinta della fedeltà del marito.

2 E allora?

1 E allora vive felice e tranquilla e non ha nulla di cui essere consolata.

2 Hai ragione. Non ci avevo pensato.

1 Meno male.

2 Sí, ma vedrai che il nostro pilota saprà trovare qualcosa da dire in ogni caso.

1 Se lo dici tu.

2 Certo che lo dico io.

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1 Meno male che non c’è.

2 Che non c’è che cosa?

1 Gianna.

2 Ma cosa dici? Non sarà sul balcone ma è senz’altro in casa. Non è mica ancora uscita: è ancora presto.

1 Lo so benissimo. Volevo solo dire che non era sul balcone.

2 Be’, adesso sarà meglio che cominci subito a cercarla dentro la casa.

1 Sí, ma sarà meglio che faccia attenzione: non deve farsi vedere.

# Meno male che il balcone è abbastanza lungo.

1 Che c’entra adesso il fatto che il balcone sia abbastanza lungo?

2 Ti devo proprio spiegare tutto?

1 Sí, certo, o mio saputone.

2 Da quando hai cominciato a sfottere?

1 Me l’hai insegnato tu.

2 Avrò imparato da te.

1 Dai, spiegami il balcone lungo.

2 Lasciamo stare ’ché è meglio.

1 Va bene; e allora?

2 Allora; siccome il balcone è abbastanza lungo da includere salotto, cucina e stanza da letto, può esplorare tutta la casa con facilità senza entrarci dentro.

1 Ho capito.

2 Meno male.

1 Sai, certo volte penso proprio che d’intelligenza, in fondo, un po’ tu ne abbia ancora.

2 Che gentile.

# E dov’è? … Ah, eccola.

1 Ah, è in cucina. Guardala, perché sta cosí secondo te?

2 Cosí come?

1 Cosí vuol dire in quella posizione, in quella postura.

2 Senti, se qualcuno sta seduto con i gomiti sul tavolo e la testa appoggiata sui palmi delle mani, vuol dire che sta vagando con la mente da qualche parte fuori della realtà.

1 Ovviamente il nostro tombeur des femmes si mette subito a sbirciarla nell’attesa dell’occasione giusta.

2 Secondo te, a cosa sta pensando?

1 Chi, lei?

2 No, mia nonna.

1 Spiritoso.

2 Va be’.

# Meno male: non si è ancora vestita. Eh, fa sempre tutto all’ultimo momento lei: pensa sempre a lui perché è innamorata e poi finisce sempre con il fare le cose in fretta e furia.

1 Ha ragione. È ancora in abito da casa, infatti: una vestaglia o qualcosa del genere.

2 Anche tu come guardone non sei male.

# A proposito. Lo sa di avere le corna?

1 Bella domanda. Voglio proprio vedere come risolve questo problema, adesso.

2 Ma non ti fare problemi: buttati e non ci pensare.

1 A chi lo stai dicendo?

2 A lui, naturalmente.

# E adesso che fa?

1 Si alza e va ad aprire il frigorifero. Prende il vassoio dei formaggi e lo appoggia sul tavolo. Prende del pane dal portapane e fa altrettanto. Prende un coltello dal cassetto del tavolo e comincia a tagliarsi una fetta di pane.

2 Cronaca in diretta. A parte che lo vedo da solo.

# Vuoi scommettere che vuole consolarsi con un panino al formaggio?

1 Stavo per dirlo io.

2 Avete entrambi ragione, infatti. Chissà che formaggio è?

1 Sempre cosí: mangiare consola.

# Che ti dicevo? Si mangia il panino perché sa che il marito la tradisce. Lascia stare il tuo panino: c’è qui il tuo consolatore tutto per te.

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g Allora?

g Allora niente; sono sicura: mi ama, non ha occhi che per me.

g Ma figurati.

g E invece ti dico che è cosí.

# Che fa, parla da sola?

g Non è vero; ogni sottana che passa se la deve fare: è piú forte di lui e non sa resistere.

g Appunto, non può farci niente; come me. Cosa ci posso fare? Lo amo ugualmente.

# E si risponde anche.

g Però lui ti tradisce.

g Sí, lo so; però torna sempre a casa.

g Bella consolazione.

g Finché torna a casa vuol dire che vuole continuare a restarci; non credi?

g Ah, be’: basta che torni a casa e a te va bene, lo so.

g Dai, non lo tradirei mai, lo sai.

g Certo: basta avere gli occhi foderati di prosciutto.

g E allora? Mi piace il prosciutto.

g Lasciamo stare, va’.

g La cosa migliore è quella di non mostrargli mai di saperne qualcosa, comportarsi sempre come se fossi sicura che lui non mi tradisce.

g Bella scema.

g Ma dai. Non gli pongo mai alcun tipo di domande al riguardo: in questo modo so che in ogni caso lui torna sempre all’ovile.

g Se lo dici tu.

g Tanto non s’impegna mai con le sue “amanti”: vuole solo essere servito e riverito.

g Infatti. A casa c’è sempre una moglie che stupidamente lo adora.

g Ma io lo amo veramente e lo prendo cosí com’è, con tutti i suoi difetti.

1 Hai sentito come si ama? Perché non impari da lei?

2 Non ti sente.

1 Ah!

# Non riesco a capire quante Gianne ci sono qui.

1 Sta solo parlando da sola: niente di preoccupante.

# Cos’è? Sdoppiamento di personalità?

1 E dove l’ha imparata questa?

2 Perché? Ti disturba se qualcuno ha la tua stessa cultura?

1 Sempre polemico.

g Andiamo a vestirci, sú.

g Sí, hai ragione; andiamo.

# Però, adesso, come faccio a provarci con questa qui? Come faccio a consolarla dal marito porco?

2 Perché? Cosa te lo impedisce?

# Non c’è storia. È troppo innamorata del marito: non lo tradirà mai, per nessun motivo. È inutile che ci provi.

1 Meno male che ogni tanto un po’ d’intelligenza la tira fuori.

2 Ma no; è capacissimo, dai. Ci deve provare comunque.

1 Tirala fuori anche tu un po’ d’intelligenza, ogni tanto.

2 Va bene; come vuoi tu.

1 Ecco, bravo.

2 Ogni lasciata è persa, però.

1 Ma ti arrendi, ogni tanto?

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# Piuttosto; andiamo a controllare che cosa fa lui. Magari se lo riporto sulla retta via, la Gianna mi sarà riconoscente.

2 Ma dove va? Deve stare qui: deve provarci.

1 Lascia che vada; tanto non sa assolutamente dove lui si trovi in questo momento.

2 Ne sei sicuro?

1 Certo. E a parte questo dovrebbe capire che in realtà lui l’ama fino alla follia.

2 Eh? Lui chi?

1 Ma il marito di Gianna, no?

2 Ah, sí?

1 Certo. È soltanto che lui non ha il coraggio di rivelarsi a lei, anzi neanche a se stesso.

2 A me queste sembrano solo elucubrazioni mentali. E poi, scusa, tu come fai a saperlo?

# Sí, ma dove lo trovo adesso? In effetti, se non è a casa, dov’è? Vabbe’, va’, tanto, come faccio a convincerlo a non andarsene piú in giro in cerca di sottane?

1 Ecco, bravo; lascia stare.

# Che peccato però, sembravano tanto felici assieme.

1 Secondo me lo sono ancora, non si dovrebbe preoccupare. Per me lui l’ama ancora.

2 Se lo dici tu.

1 È cosí, dai. Conosco il tipo.

2 Ma quanti tipi conosci?

1 È cosí, dai. Il classico marito troppo insicuro: deve continuamente rassicurarsi conquistando donne e gettandole via dopo averle “usate”.

2 Eh?

1 Certo. Ha troppa paura d’impegnarsi con una donna e nello stesso tempo di andare da sua moglie a dirle “ti amo”.

2 Ma io non riesco proprio a capire da dove tiri fuori tutti questi contorcimenti mentali.

# Lasciamoli stare, va’. Volevo delle donne mentre erano felici, felici d’incontrarmi; e non ne ho ancora trovata una.

1 Ah, ancora. Invece questa è una coppia felice, dopo tutto. Hanno bisogno entrambi di tanta compassione e di simpatia. Vedrai che si riveleranno un giorno.

# Andiamo al bowling, va’. Tanto questa sera la fantasia oramai mi è proprio passata.

2 Be’, pazienza. Consoliamoci con i birilli.

1 Sí, ma se ne accorge? Non mi sembra.

2 Ma di che cosa?

1 Di tornare svolazzando in un cielo bellissimo.

2 E questo cosa c’entra adesso?

1 Sta svolazzando in un cielo decorato da un lato dalle stelle che si stanno accendendo a una a una e dall’altro dalle ultime spennellate d’oro del sole che sta tramontando. È troppo bello.

2 E tu sei di nuovo troppo poeta.

1 No, non se ne accorge, lui. Pensa solo a quello. E anche tu, mi sa.

2 Va be’.


La sera prima


Lui si trova al “bowling” ma le quattro amiche si ritrovano a casa sua.


Plin plon.

r Eccole. Vediamo chi è arrivata.

r Ciao, Marika, sei la prima.

k Ciao, Roberta. Come stai?

r Benissimo. E tu?

k Mh, come sempre.

r Allora stai bene, dai.

k Tu invece sei sempre radiosa.

r Sono solo tranquilla e felice, lo sai. Tu sei in forma, invece: ti vedo proprio splendida.

k Ma dai, per favore.

r È vero.

k Sú, lo sai che vale solo per te.

r Senti, se ti riferisci al tuo solito discorso, non ti devi preoccupare. Troverai il tuo uomo quando meno te lo aspetti.

k Sei sempre cosí buona, tu.

r Dai. Nell’attesa hai le migliori amiche del mondo.

k Hai ragione. Questo è vero.

r Dai, vieni a sederti, intanto. Abbiamo un sacco di cose da raccontarci.

Plin plon.

k Chi sarà?

r Un’altra di noi.

k Una delle nostre.

r Brava. Hai capito tutto.

k Hai ragione.

r Oh, ciao, Giovanna.

g Ciao, Roberta. Ti vedo in forma.

r Anche tu sei splendida.

g Smettila di dire bugie.

c Ragazze?

g Ah, c’è anche Carla, qui. Ciao, non ti avevo vista arrivare dalle scale.

c Ciao, Giovanna; ciao, Roberta.

r Ciao, Carla.

k Ciao, ragazze, come state?

c Oh, Marika. Sei già arrivata. Ciao.

g Ciao, Marika.

r Venite. Sediamoci e cominciamo a chiacchierare.

1 Era ora che finissero i saluti e gli abbracci.

2 Si dovevano riunire, ricordi?

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c Bene ragazze; adesso che ci siamo tutte posso anche dirvelo. Ho una notizia eccezionale! Mi hanno dato la direzione generale!

r Oh, Carla; è meraviglioso! Siamo cosí contente!

k Sí, è vero. È cosí bello ottenere qualcosa che desideri cosí tanto, specialmente se devi fregare degli uomini per farlo.

g Sono proprio contenta, complimenti; ma come hai fatto? Voglio dire: non c’era quell’essere immondo che ti tagliava la strada come pure quell’altro yuppie come lo chiamavi tu?

r Ha ragione; non ce lo aspettavamo per niente! E neanche tu, confessa!

c Be’, sí e no; diciamo che mi sono decisa ad applicare un metodo che non avevo minimamente voglia di usare ma che mi aspettavo che funzionasse come, in effetti, è successo. Insomma, mi sono decisa.

g Metodo? Quale metodo?

c Semplice: quello che vi avevo già detto, non vi ricordate? Quella cosa di cui abbiamo parlato la settimana scorsa?

k Ah, sí. Mi ricordo. Il …

g Marika! Ti prego!

k Perché? Che c’è di male?

g Ti prego!

k Va bene. Come vuoi tu.

r Dai, Carla; adesso raccontaci tutto.

c Be’, c’è poco da dire: sono andata dal presidente e gliene ho dato un bel po’, tutto qui. Ovviamente lui ha ceduto.

k No! Veramente?

c Certo.

r Dai, racconta.

c Ah, niente. Sono andata direttamente da lui e …

g Sííí?

c … e gli ho detto: “Dammi la direzione generale e te ne do quanto ne vuoi, sicuro!”.

g Ah, cosí, di brutto!

k E lui ha accettato!

c Certo. Be’, le parole non sono proprio state queste, il dialogo è stato un po’ piú articolato.

r Eh, be’, chiaramente.

c La sostanza comunque è stata questa.

r Dai, continua.

1 Senti, di che cosa stanno parlando? Voglio dire, di quale cosa stanno parlando?

2 Sai che non lo so? Non l’ho capito. Sarà una cosa che queste amiche hanno trovato da qualche parte e ora se lo dividono.

1 Fammi ascoltare. Voglio capire a tutti i costi che cos’è questa cosa di cui stanno parlando.

---------------------------

g Però questa cosa a me farebbe un po’ schifo!

k È vero, Carla; è una cosa che funziona molto bene, però ci vuole anche lo stomaco per farla. Tu dove l’hai trovato?

c Ragazze! Ma che cosa state dicendo? Vi rendete conto? Certo, voi non volete sporcarvi, volete restare bianche e pure.

g Ma che cosa vuol dire!

c Se ci pensaste solo un attimo, vi accorgereste che non ci state riuscendo. Voglio dire, nonostante tutto, fate una vita da schifo: per colpa degli uomini non potete avere le cose a cui aspirate.

k Questo è vero.

c Tutti gli uomini vi trattano a pesci in faccia, pronti solo a rivendicare i propri diritti ma senza ricordarsi dei propri doveri. Schifo qua, schifo là. Allora tanto vale: prendete lo schifo minore; rinfreschiamo loro la memoria.

k In effetti.

g Mah, non lo so.

c E poi, scusate, non dovete guardare la cosa in sé ma per i vantaggi che vi procura.

r In un certo senso, ciò che vuoi dire è che, per dirla brutalmente, dopo un po’ di schifo ti metti a mangiare meno cacca; dico bene?

c Brava, hai capito il punto benissimo. Adesso vedrete come tutto mi filerà piú liscio.

k Sí, siamo tanto contente per te.

c Date retta a me; sono perfettamente convinta di quello che vi dico: potete andare dappertutto, se lo volete veramente; basta dare agli uomini quella cosa che voi sapete.

g Non lo so, sono titubante. Certo, visti i risultati, ci si potrebbe anche fare un pensierino.

r Però cosí dobbiamo considerare gli uomini dei subumani da sfruttare come degli animali. In fin dei conti non è piacevole.

c Ma siamo noi le subumane, invece. Guarda bene: secondo te è piacevole farsi sfruttare cosí come siamo? Ma dai! Ripeto: non dovete pensare alla cosa in sé ma ai risultati possibili, ai nostri diritti riconquistati.

r In effetti.

c Pensateci un attimo: soppesate da un lato lo schifo da sopportare e dall’altro le cose che vi farebbero tanto felici ma che non riuscireste a ottenere in maniera, diciamo, normale.

r Praticamente è un rapporto qualità/prezzo.

c Certo, si potrebbe definirlo anche in questo modo.

k Be’, il ragionamento apparentemente fila liscio.

c Ragazze, state tranquille che quando a un uomo gliene date in abbondanza, dopo gli fate fare quello che volete.

1 Non ho ancora capito che cos’è questa cosa.

2 Neanch’io. E soprattutto se fa veramente schifo o no.

---------------------------

c A proposito: tuo marito vola o no?

r Lui è convinto di poter volare. Io non l’ho mai visto farlo ma perché togliergli quest’illusione se lo rende felice?

g Ma secondo te può volare veramente?

r Che importanza ha? Io lo amo e lo prendo comunque, cosí com’è. Non m’importa del resto.

c Ho capito. A te non importa se lui sia effettivamente in grado di volare: tu lo prendi in ogni caso.

r È proprio cosí. Lo amo e tanto basta.

k Ma lui ti ama?

r Certo. Soltanto che è cieco perché non vede il proprio amore per me.

k Spero proprio che tu abbia ragione.

r Se lo poteste vedere piú spesso, forse vi convincereste.

g Hai ragione: è sempre in volo chissà dove.

c Già, dov’è adesso?

r Mah, non lo so. Comunque lui sa di questa nostra riunione.

k E allora?

r Marika, ogni tanto ci dobbiamo riunire solo noi donne. Lui lo sa che vogliamo restare sole e si tiene lontano.

c Ma scusa: lo lasci andare cosí? Senza sapere dove va?

r Perché, quando fa i suoi turni di volo non è la stessa cosa?

c Sí, hai ragione, scusa.

1 Se sapessero dov’è!

2 Ma dai. Sta laggiú a non fare niente. È completamente inoffensivo.

1 Ah, be’. Mentre giochi a bowling da solo non dai fastidio a nessuno.

---------------------------

c Ah, questi uomini.

2 Senti, per quanto tempo ancora dobbiamo sorbirci queste donne?

1 In effetti, stanno tutte sviscerando le loro insoddisfazioni sugli uomini; ognuna a modo proprio, ma sono tutte insoddisfatte degli uomini.

2 Appunto, non mi va piú di sentirle.

1 No, restiamo. Voglio ancora capire cos’è quella cosa di cui tutte parlano.

2 Ah, è vero. Voglio capirlo anch’io, a questo punto.

k Gli uomini sono tanto carini ma quando prendono iniziative sbagliano sempre.

c Sí, è vero. Secondo me è perché non ci capiscono niente di donne.

k Sfido, sono uomini.

g Eh, sí, sono veramente carini ma che fatica usarli! Hanno sempre un sacco d’inconvenienti. Bisognerebbe poterli riportare al costruttore.

c Magari! Qualcuno di loro si riparerebbe con poco.

g Che ci volete fare? Ce li dobbiamo tenere cosí. Non abbiamo altro!

r Sí, ma sapete che cos’abbiamo di bello, però, noi altre?

c No, che cosa?

r La nostra amicizia.

k Ah, quella, nessun maschio ce la potrà distruggere o portar via; ne potete star sicure!

c È vero! E poi dubito fortemente che gli uomini siano in grado di costruirne una duratura come la nostra.

k Certo. Hanno sempre questa fisima di dimostrare l’uno agli altri di essere il migliore. Come fanno ad accettarsi senza voler prevalere?

c Dai. Consoliamoci tra noi: non stiamo ad aspettare gli uomini.

g Giusto. Rimaniamo unite e nessun ci butterà giú.

k Giusto.

r Giusto. Brave, ragazze.

r Ehi! Avete sentito un rumore?

c No, che cos’era?

r Mah, non lo so. Sembrava che venisse dal balcone.

g Forse c’è qualcuno lí fuori che ascolta.

k Ma va’!

r Andiamo a vedere, cosa ci costa?

c Ma no, stiamo qui. Si sta cosí bene qui a chiacchierare.

g Andiamo, invece. Chiacchieriamo sul balcone. Là fuori c’è una bellissima serata.

k È vero. Una fresca serata, dopotutto.

r Allora? Andiamo?

g Andiamo!

k Andiamo, sú!

c Va bene. Andiamo!

---------------------------

1 Senti, questo cielo terso che sembra una trapunta incantevole di stelle farà un po’ d’effetto sulle quattro donne?

2 Se sono poetastre come te, sí.

c Hai visto che non c’è nessuno?

r Avete visto che cielo, però?

1 Meno male. Qualcuno che guarda il cielo c’è ancora.

2 Ma la vuoi smettere?

g Guardate: sembra una trapunta di stelle.

k Avete visto tutti quei toni di azzurro?

c Sono bellissimi.

r Un cielo stellato cosí limpido non mi ricordo piú quando l’ho visto l’ultima volta.

g Fantastico.

c Splendido.

k Veramente.

r Meraviglioso.


Il mattino dopo


Lui è in casa ma il campanello suona diverse volte. Plin plon.


1 Avrà sentito il campanello il nostro pilota?

2 Dal sorriso che rimane stampato sul suo viso direi proprio di no.

r E chi è a quest’ora?

1 Sua moglie l’ha sentito però.

2 Secondo me, anche lui l’ha sentito. Solo che l’ha sentito in sogno. Guarda: si è girato nel letto abbracciando sua moglie.

1 Può darsi. Magari sta proprio sognando che qualcuno ha suonato alla porta cosí continua a dormire.

Plin plon

2 Ma il campanello suona nuovamente.

r Qualcuno deve andare alla porta.

# Mmh. Stiamo troppo bene qui. Lascia stare.

1 Era sveglio.

r Ma dai, bisogna andare ad aprire, sú.

# Mmh. Dai, lascia stare.

r Ho capito. Devo andarci io.

# No, stai qui.

r Sú, stai buono. C’è qualcuno: bisogna andare.

1 Si deve proprio divincolare da lui per andare nell’ingresso?

2 Chi sarà?

1 È un uomo.

r È Luca. Dai, pigrone: ti devi alzare.

l Ciao ragazzi.

# Chi? Ah, Luca.

r Sí, Luca.

l Sí, Luca.

# Sí, Luca.

r Dai, ripeti: sí, Luca.

# Sí, Luca! Luca? Luca! Oh, Luca, scusami! Mi sono completamente dimenticato di te.

l Ho visto.

r Scusalo, Luca. Sai, aveva altro per la testa.

# È vero: mi sono del tutto dimenticato che era questa mattina. Scusami, adesso mi preparo, subito. Dai, abbi pazienza.

l Va bene. Comincia a scendere dal letto.

# Mi ero completamente scordato. Puoi aspettarmi un po’? Sarò pronto in un attimo.

r Vieni, Luca, che ti preparo un caffè.

l Grazie, Roberta; tu sei sempre gentile.

r Figurati. Piuttosto; vieni che mi racconti tutto.

l Eh, ne avessi!

r Allora comincia.

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Plin plon

r Scusa, Luca; devo andare alla porta.

l Figurati; vai pure tranquilla. Speriamo che sia qualcuno d’interessante, almeno.

r Siamo tutti interessanti; lo sai?

l Qualcuno può essere piú interessante.

r Va bene.

---------------------------

r Oh, ciao Marika! Come stai?

k Bene, anzi benissimo!

r Sono contenta di sentirtelo dire. Vieni; entra.

k Scusami tanto se ti disturbo ma sono dovuta passare per …

r … per presentarmi questo bel ragazzo, scommetto.

k Carino, eh? È Gigi: andiamo questa mattina a visitare il Museo di Storia Naturale.

r Eh? Puoi ripetere per favore?

k Andiamo a visitare il Museo di Storia Naturale.

i Era tanto tempo che desideravo farlo e sono cosí contento di aver trovato Marika disposta ad accompagnarmi.

r Ah sí? Ma veramente?

i Certo!

r Marika, ma veramente?

k Oh sí, anch’io lo desideravo tanto.

r Lo immagino.

k Certo; ma non trovavo mai nessuno che mi accompagnasse.

i Marika non sapeva del Gigi.

k Sono cosí tristi i musei da soli. Sono tanto contenta di aver trovato Gigi. E lui è tanto contento di accompagnarmi. Vero?

i Ma certo!

r Sono proprio contenta. Siate felici!

i Grazie.

k Grazie, Roberta; lo siamo veramente.

r Bene. Allora venite con me in cucina: c’è Luca.

k Ah, Luca. Certo. Andiamo.

---------------------------

2 Vieni qua in cucina a vedere cosa sta succedendo.

1 Sí, vengo. Guardare il nostro pilota che si veste e si fa la barba non è proprio il massimo del divertimento.

2 Bravo. Vieni qui che ci si diverte.

1 Che cosa capita?

2 Sono tutti raggianti.

r Luca, scusami; siamo qui: non ti abbiamo dimenticato.

l Non c’è problema. Puoi rimanere con questi due bei ragazzi tutto il tempo che vuoi.

r Sono carini, vero? Lei è Marika, la mia migliore amica, la conosci già, e lui è Gigi, il suo migliore amico. Giusto?

k Sí, è giusto ma anche le altre nostre amiche non scherzano.

r E lui è Luca.

i Ciao Luca; sono molto lieto di conoscerti.

l Anch’io. Ciao Gigi. Ciao Marika.

k Ciao Luca; io invece sono molto contenta di rivederti.

l Lo sai che anche a me fa sempre piacere rivederti.

r Se siamo tutti contenti, allora possiamo sederci.

1 Ma perché sono tutti raggianti, qui, adesso?

2 Ma cos’è successo stanotte?

1 Secondo me ci siamo persi qualcosa.

2 Forse ci siamo persi quella cosa.

1 Quale cosa?

2 Quella di cui parlavano ieri sera; non ti ricordi?

1 Ah, sí; ora ricordo. Ho tanta paura che ce la siamo persa.

2 Mi sa proprio di sí.

r Stavamo facendo del caffè; ne volete anche voi?

k Sí, grazie.

Plin plon

r Scusatemi, ma suonano ancora e devo andare ad aprire.

i Ma certo, fai pure.

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r Ciao, Giovanna! Come va? … Oh, c’è anche tuo marito. Ciao. Vi vedo radiosi. Qual buon vento vi porta? Venite avanti.

g Oh, scusa tanto l’incomodo, Roberta.

r Ma dai. Figurati. Venite.

g Abbiamo finito lo zucchero a casa e volevamo sapere se potevi darcene un po’. Sai, volevamo preparare un dolce ma ci siamo arenati sulla mancanza dello zucchero.

t Allora le ho detto: “Già che dobbiamo uscire approfittiamo della bella giornata per fare una passeggiata nel parco.”. Ho fatto bene?

r Per carità, hai fatto benissimo! … Giovanna, scusa, ma da quanto tempo non facevi una passeggiata con tuo marito?

g Oh, ma che importa?

t Ma scusa; che cosa c’è di strano se un marito vuole fare una passeggiata con la moglie?

r Niente, assolutamente niente! Siate felici!

g Che carino che sei!

t Anche tu non scherzi, tesorino.

r Venite in cucina, piccioncini.

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g Ciao a tutti.

t Salve.

l Ciao.

k Ciao, Giovanna.

i Salve.

r Conoscete tutti meno Gigi, vero?

i Son qua.

r Ve lo presento: è un amico di Marika che anch’io ho conosciuto solo questa mattina. E che non so da quando Marika l’abbia conosciuto.

k Da troppo poco tempo.

i Non farmi vergognare, sú. Ciao ragazzi.

g Ciao, Gigi.

t Salve.

r Gigi, questa è Giovanna con suo marito.

i Ciao, Giovanna; ciao, marito.

r Mentre finite le presentazioni e cominciate a conoscervi meglio scusatemi un momento: devo parlare di una cosa con Giovanna. Puoi venire con me un attimo di là?

g Certo, Roberta. Ti seguo.

r Vieni che non ci devono sentire, i maschi.

1 Vieni che sentiamo queste due donne che cosa si raccontano che i maschi non devono sentire.

2 Vengo che sentiamo cosa si raccontano queste due donne che i maschi non devono sentire.

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r Eccoci qua.

g Va bene. Che cosa c’è?

r Ma come hai fatto?

g A fare cosa?

r Tuo marito!

g Mio marito?

r Sí, tuo marito.

g Ah, parli di mio marito, vero?

r E certo!

g Eh, sí; mio marito.

r Adesso togliti quello sguardo sognante e dimmi che cosa gli hai fatto, per favore.

g Che cosa gli ho fatto?

r Sí, che cosa gli hai fatto questa notte?

g Che cosa gli ho fatto questa notte? Ah, che cosa gli ho fatto questa notte!

r Giovanna!

g Questa notte!! Sai, gliene ho data proprio una bella dose!

r E di che cosa?

g Eh!

r No! Non dirmelo. Di quella cosa lí? Quella di cui abbiamo parlato tanto ieri sera?

g Sí, proprio quella.

r Allora siamo in due.

g No, veramente? Anche tu?!

r Ebbene sí. Anch’io.

g Ma dai!

r Eh, sí. Questa notte è stata un’apoteosi e stamattina lui è tutto uno zuccherino.

g Eh, veramente? Ma allora funziona: aveva proprio ragione Carla!

1 Senti, se non mi dici che cos’è questa cosa, impazzisco.

2 Te lo direi tanto volentieri, se lo sapessi; ma vigliacca miseria se riesco a dirtelo.

k Che cosa state complottando voi due? Che cosa mi state nascondendo? Voglio proprio saperlo.

r Vieni Marika. Volevamo proprio te.

g Vieni che non ci devono sentire.

1 Di nuovo la Carboneria.

2 Eh?

r Senti, ma chi è che questo Gigi viene a visitare un museo con te? Lo conoscevi già da prima?

k Be’, sí. In effetti, lo conoscevo già da un po’ ma questa notte ho, diciamo cosí, approfondito la conoscenza.

r Questa notte? Che cosa vuol dire questa notte?

k Questa notte vuol dire questa notte. Ah, com’è stato bello!

r Questa tua “questa notte” mi sembra strana; anzi mi puzza di quella cosa lí: non avrai mica seguito il consiglio di Carla come ha fatto Giovanna? (e come ho fatto anch’io?)

k Anche tu? Hai fatto bene. Eh sí, guarda, è portentoso: l’ho chiamato, l’ho fatto venire da me e gliene ho dato proprio una bella dose; e ho visto il miracolo.

g Quello che ha detto Roberta è vero. Ho usato anch’io il metodo di Carla, come tu l’hai chiamato. E ha funzionato!

k Bene. Allora abbiamo un’altra cosa in comune adesso.

r È vero. Ma allora Carla è proprio la nostra salvatrice: è stato proprio tutto merito suo.

k Puoi dirlo.

1 Di nuovo quella cosa. Ma che cos’è?

2 Andiamo da Carla a chiederglielo.

1 Sí, te lo dice senz’altro, figurati!

r Però proprio lei che ci ha indicato la via sta rimanendo all’asciutto. Bisogna rimediare.

k Hai ragione, ma come?

g Bisogna pensarci.

r Giusto. Bisogna pensare qualcosa.

k È vero.

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1 E adesso che fanno?

2 Rimuginano, non vedi?

1 Su che?

2 Su quella cosa, no?

1 Sicuro?

2 Certo, a che altro? Oramai questa cosa che ci hanno fatto sotto il naso è sulla bocca di tutti.

1 E che cosa vuol dire quello che hai detto?

2 Che queste donne stanno rimuginando su qualcosa che vogliono fare. Solo che a questo punto non ho capito proprio bene cosa.

1 E defilate dagli uomini poi. Perché?

2 Ripeto, non lo so.

r Ci sono!

g Oh, che paura!

r Ci sono!

k Bene.

1 Perché va in stanza da letto, adesso?

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# Sú, dai che mi vedono; chiudi la porta.

r Ascoltami.

# Sí, guarda, sto finendo di prepararmi. Sono praticamente pronto. Ma intanto chiudi la porta per favore.

r Lascia stare. Ascoltami. Secondo te a Luca piace quella cosa che hai avuto da me stanotte?

# Eh? Che razza di domande? Chiudi la porta, per favore!

r Ecco. Adesso è chiusa. Dai, sú, rispondi per favore.

# Be’, sí. Ehm, scusa, ma perché lo vuoi sapere? È una domanda un po’ strana, la tua.

r Ti prego, rispondi, per favore. È una cosa molto importante per me, ti prego.

# Be’, se proprio lo vuoi sapere, devo dirti che, sí, gli piace; guarda, me l’ha detto diverse volte.

r Sono contenta. Sono molto contenta.

# Mi ha detto addirittura che se trova una che gli dà quello che mi hai dato tu, impazzisce.

r Sicuro?

# Parole sue. E me l’ha detto piú di una volta.

r Grazie, sei un angelo; anzi un arcangelo.

# Se lo dici tu.

1 Hai visto? Quella cosa l’ha ricevuta anche il nostro pilota e non ce ne siamo accorti.

2 È vero. Abbiamo sbagliato a lasciarlo dormire in pace.

1 Che cosa vuol dire quello che hai detto?

2 È molto semplice. Quando uno va a letto non è detto che poi dorma.

1 Be’. Per un po’ l’abbiamo guardato dormire.

2 Si vede che non si vede. Per questo quella cosa non l’abbiamo vista.

1 Che cosa fai, gli scioglilingua? Se non si vede, perché tutti ne parlano?

2 Sono solo le donne che ne parlano.

1 È vero. Solo le donne e il nostro pilota. E adesso lei dov’è?

2 È andata in cucina.

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r Luca mi faresti un favore? Potresti aspettare a uscire? Puoi restare qui da me per un po’? Ho assolutamente bisogno di farti conoscere una persona. Se aspetti, arriva subito, veramente subito (non è vero ma va bene lo stesso). Puoi? Ti prego!

1 Stavolta non ha chiuso la porta.

2 Nessuno gliel’ha chiesto.

l Va bene. Come vuoi. Se me lo chiedi cosí gentilmente, come faccio a dirti di no? Dev’essere veramente importante, se ho ben capito.

r Sí, lo è veramente. Importantissimo. Puoi credermi. Va bene?

l Va bene. Ti aspetterò.

r Grazie, Luca. Sei veramente squisito.

l Figurati.

r Ti ringrazio tanto. Aspettami qui che te la faccio arrivare subito.

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k Roberta, abbiamo capito.

g Che bello.

r Brave.

k Il numero lo sai a memoria, vero?

r Certo.

g Sono proprio contenta.

r Carla? … Ciao, sono io. … Sí, ciao. Ascolta … sí, sto bene, grazie. … Sí, senti … Sí, certo. Senti, è una cosa importantissima. Devi venire qui subito immediatamente! … che devi venire qui subito, dai. … Sí, subito, adesso. … Non mi chiedere perché; fidati. … Esatto. Devi venire qui subito! … Ma no, non è vero … sí, va bene … ho capito. … Sí, certo, … ma non è poi cosí importante, dai. … Ma dai, questa cosa è molto piú importante. … Veramente. … Ecco, brava. … Brava, lascia stare tutto e vieni qui. … ma sí, dai … puoi farla un’altra volta … ma certo, la lasci perdere e vieni subito qui. … Certo che è importante! … Lo è veramente, credimi … Cos’è? … Eh, be’ … ecco … insomma. È una sorpresa bellissima per te. Credimi. … Sí, veramente. … No, non chiedermi niente: vieni solo qui subito e basta. … Ne sarai contentissima. … Certo che mi devi credere! Vieni subito, ti prego! … Ecco, brava. Ti aspettiamo. … Ciao. … Sí certo, ti aspettiamo. … Brava, vieni subito. … Ciao. … Sí. Qui è tutto pronto per te.


Fine