manovre fondamentali
Si dividono in manovre laterali (con alettone e pedaliera) e manovre verticali (con elevatore e manetta);
in ogni momento del tuo volo effettui una manovra laterale ed una verticale contemporaneamente.

manovre laterali: volo rettilineo, virata
manovre verticali: volo orizzontale, salita, discesa

volo rettilineo mantieni la prua
virata metti l'inclinazione per andare a prendere una prua diversa da quella che hai
volo orizzontale mantieni la quota e la regolazione di crociera
salita mantieni la velocità di salita e la regolazione di salita (di solito la potenza massima continuativa)
discesa mantieni la velocità di discesa (di solito uguale a quella di crociera) e la regolazione di discesa

Dopo aver imparato le manovre fondamentali in volo veloce puoi passare al volo lento e quindi al tuo primo circuito oppure leggere un libretto d'istruzioni oppure ancora dare uno sguardo a tutte le materie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 


manovre laterali
volo rettilineo
se tieni le ali livellate e la pallina al centro, la traiettoria laterale sarà rettilinea e quindi la prua dovrebbe rimanere costante;
se, per un qualunque motivo, perdi la prua inclinati di massimo cinque gradi per recuperarla verificando la pallina al centro ed il virometro leggermente scostato.

virata
entrata
alettone e pedaliera dallo stesso lato della virata
        lo scostamento dell'alettone determina il rateo di entrata e la pedaliera tiene la pallina al centro
mantenimento
l'inclinazione non deve superare la minore fra:
    l'inclinazione della virata standard (dipende solo dalla velocità vera dell'aeroplano)
    un terzo dell'accostata (dividi per tre l'entità della variazione di prua)
uscita
alettone e pedaliera dal lato opposto alla virata
        lo scostamento dell'alettone determina il rateo di uscita e la pedaliera tiene la pallina al centro






























manovre verticali
con l'elevatore tieni l'assetto e con la manetta la regolazione del motore (l'assetto è funzionale e la regolazione predeterminata)
volo orizzontale
se tieni l'assetto zero cioè l'assetto che ti dà il variometro a zero, la traiettoria verticale sarà orizzontale e quindi la quota dovrebbe rimanere costante (la velocità si stabilizza ad un valore di cui prenderai nota per usarlo come riferimento);
se, per un qualunque motivo, perdi la quota, scosta leggermente l'assetto dallo zero per recuperarla verificando il variometro leggermente scostato dallo zero (la velocità si stabilizza ad un valore leggermente scostato da quello dell'assetto zero).
discesa
entrata: togli motore mettendo la regolazione per la discesa; lascia che l'assetto si abbassi
mantenimento: tieni l'assetto che ti dà la velocità di discesa (di solito ha il valore della velocità di crociera) verificando che il variometro resti costante
uscita (livellamento): anticipando la quota di un decimo del variometro rimetti la regolazione di crociera e ricomincia a mantenere la quota con l'assetto come in volo orizzontale
salita
entrata: alza l'assetto fino al valore che ritieni ti terrà la velocità di salita; da' motore mettendo la regolazione per la salita (normalmente la potenza massima continuativa); mantieni l'assetto che ti dà la velocità di salita
mantenimento: tieni l'assetto che ti dà la velocità di salita verificando che il variometro resti costante
uscita (livellamento): giunto alla quota ricomincia a mantenerla con l'assetto come in volo orizzontale; attendi l'accelerazione alla velocità di crociera; riduci motore alla regolazione di crociera.



































volo lento
Essere in volo lento significa semplicemente che la velocità del velivolo è inferiore a quella di salita;
la sua caratteristica principale è che la potenza necessaria al volo aumenta al diminuire della velocità.
In generale alle varie velocità la potenza necessaria a mantenere il volo non è costante:
se la velocità è maggiore di quella di salita (volo veloce), la potenza necessaria diminuisce con il diminuire della velocità,
se è nei dintorni, rimane grosso modo costante,
se è minore, aumenta con il diminuire della velocità (volo lento).
Quindi:
Se l'elevatore viene leggermente scostato dalla posizione in cui si trova e sei in volo veloce, la variazione di potenza necessaria è concorde con la variazione di velocità mentre è discorde la variazione di traiettoria;
per esempio se l'elevatore viene leggermente arretrato la velocità si sposta ad un valore inferiore, la potenza necessaria ad un valore inferiore e quindi la traiettoria ad un valore più alto.
Se l'elevatore viene leggermente scostato dalla posizione in cui si trova ma sei in volo lento, la variazione di potenza necessaria adesso è discorde con la variazione di velocità mentre è concorde la variazione di traiettoria;
per esempio se l'elevatore viene leggermente arretrato la velocità si sposta ad un valore inferiore, la potenza necessaria ad un valore superiore e quindi la traiettoria ad un valore più basso.
In un certo senso si potrebbe dire che in volo lento l'elevatore funzioni al contrario (se ci riferiamo agli effetti definitivi).
Dal punto di vista delle manovre l'unica cosa che cambia tra volo lento e volo veloce è che in volo lento puoi usare la manetta solo per mantenere la velocità; questo porta ad imparare le quattro reazioni fondamentali.
Dopo aver imparato il volo lento puoi passare al volo lentissimo ed allo stallo.

































le quattro reazioni fondamentali
in volo lento devi mantenere due parametri verticali: la traiettoria e la velocità.
l'elevatore determina la velocità ma lo usi per la traiettoria: è più pronto;
la manetta determina la traiettoria ma lo usi per la velocità: varia comunque lentamente.
le condizioni in cui puoi trovarti sono quindi quattro: alto, basso, lento, veloce.
alto o basso significa: sei più alto o più basso della traiettoria da seguire,
lento o veloce significa: sei più lento o più veloce della velocità da mantenere.
se sei alto, abbassa l'assetto e togli motore:
la manetta arretrata per abbassare la traiettoria e l'elevatore prima in avanti e poi indietro per farlo più prontamente;
se sei basso, alza l'assetto e dai motore:
la manetta avanzata per alzare la traiettoria e l'elevatore prima indietro e poi in avanti per farlo più prontamente;
se sei lento, mantieni l'assetto e dai motore:
la manetta avanzata per accelerare e l'elevatore in avanti per mantenere la traiettoria;
se sei veloce, mantieni l'assetto e togli motore:
la manetta arretrata per rallentare e l'elevatore indietro per mantenere la traiettoria.
























volo lentissimo e stallo
Ad un determinato angolo d'incidenza l'aria non riesce più a seguire il dorso delle ali e quindi a generare portanza. Il velivolo non riesce più sostentarsi perché "stalla". La situazione aerodinamica molto instabile inoltre induce un rollio che, se non viene contrastato con la pedaliera, fa entrare il velivolo in "vite".
Lo stallo (e dopo la vite) può essere provocato esclusivamente tirando l'elevatore. Per tentare di impedire al pilota di provocare involontariamente lo stallo un avviso (acustico e/o visivo) entra in funzione qualche grado prima dell'angolo d'incidenza di stallo. Lo stallo vero e proprio invece viene avvertito dallo scuotimento del velivolo. Essere in volo lentissimo significa quindi semplicemente che l'avviso di stallo sta suonando. In questa circostanza la potenza necessaria al volo è molto grande (potrebbe essere addirittura maggiore di quella disponibile) e l'uso degli alettoni rischia di fare entrare in vite il velivolo (gli alettoni agiscono variando l'angolo d'incidenza della semiala) per cui è necessario mantenere l'inclinazione laterale con la pedaliera (il timone varia le velocità delle semiali e quindi la loro portanza). Un caso particolare di stallo è quello ottenuto mettendo il motore al minimo e mantenendo la quota con l'elevatore: viene usato all'atterraggio.
Per uscire dallo stallo involontario è necessario rilasciare l'elevatore quanto basta per porre fine allo scuotimento, usare la pedaliera per mantenere l'inclinazione laterale e dare motore per sostenere il velivolo.





























vite
Se il velivolo, una volta entrato in stallo, inizia a ruotare su se stesso, entra in vite. Questa rotazione può essere provocata dalla naturale instabilità dello stallo oppure dall'uso degli alettoni. Se un qualunque movimento di rollio, infatti, viene contrastato con gli alettoni, questi, variando l'angolo d'incidenza delle semiali (in una aumenta e nell'altra diminuisce), possono far raggiungere ad una delle due l'angolo di stallo inducendo un rollio nella direzione opposta. È necessario quindi usare la pedaliera che varia le velocità delle semiali e non l'angolo d'incidenza. Per uscire dalla vite è necessario rilasciare l'elevatore per uscire dallo stallo e dare piede dalla parte opposta della rotazione per fermarla verificando che il motore sia al minimo per non accelerare eccessivamente. Se la vite è involontaria, diventa pericoloso affidarsi alla sicurezza di saper riconoscere il senso di rotazione dato che una correzione errata farebbe entrare ulteriormente il velivolo in vite sino ad arrivare ad una condizione chiamata autorotazione nella quale le forze aerodinamiche tengono l'aereo in vite e la manovra d'uscita potrebbe non essere sufficiente. La reazione consigliata diventa quindi: rilasciare tutti e tre i comandi di volo aerodinamici (elevatore, alettone e pedaliera) e mettere il motore al minimo: la rotazione si interrompe da sola. In ogni caso, effettuata l'uscita, i comandi di volo vanno usati il meno possibile durante il recupero della linea di volo a causa del superamento della velocità di manovra (la velocità oltre la quale i limiti strutturali del velivolo potrebbero essere superati).